Sensori con AI sopra i semafori: Sony porta a Roma la sua idea di smart city
Sensori intelligenti per gestire i parcheggi, l’attraversamento pedonale e il trasporto pubblico. Sony porta a Roma la prima sperimentazione basata su IMX500
Sensori intelligenti per gestire i parcheggi, l’attraversamento pedonale e il trasporto pubblico. Per Sony, la strada che porta alle smart city passa dai sensori d’immagine IMX500, veri e propri sistemi di visione dotati di intelligenza artificiale che promettono di supportare le Pubbliche Amministrazioni nella gestione dei problemi più annosi delle città moderne.
Il primo frutto di questa idea lo si vedrà nei prossimi giorni a Roma all’interno di un progetto sperimentale avviato in collaborazione con Citelum ed Envision e che si concretizzerà nell’installazione di tre puntali smart (Genius) su alcuni semafori del centro-città.
NESSUNA IMMAGINE, SOLO METADATI
"La nostra ambizione è rendere le città più sostenibili e vivibili e, attraverso la piattaforma scalabile IMX500, siamo in grado di accelerare in misura sostanziale questo processo”, ha spiegato alla stampa Antonio Avitabile, Managing Director of Corporate Alliance and Investment di Sony, sottolineando i tre punti chiave della tecnologia impiegata: la presenza di un chip logico on-board in grado di effettuare l’elaborazione intelligente in tempo reale, la "leggerezza a livello" di trasmissione e di privacy (i sensori non producono immagini, ma solo metadati) e la scalabilità che deriva dalla possibilità di utilizzare un’unica soluzione per gestire più applicazioni.
Ma di quali applicazioni si parla nello specifico? La sperimentazione di Roma si concentrerà su tre scenari in particolare. La ricerca di parcheggio, innanzitutto. I sensori installati sul puntale "osservano" i posti auto, trasmettono i dati all'architettura centrale che invia una notifica su smartphone, tramite un’apposita app, con l’indicazione del posto di parcheggio libero più vicino alla destinazione dell’automobilista.
C’è in secondo luogo la razionalizzazione della rete del trasporto pubblico attraverso l’adozione di pensiline smart alle fermate: i sensori qui servono a contare i passeggeri che salgono e scendono da ogni mezzo, così da rilevare i sovraccarichi e garantire migliore pianificazione del servizio e ottimizzazione dei costi.
Infine c'è la gestione degli attraversamenti dei pedoni per le quali è prevista la progressiva attivazione di un sistema di alert coordinato con i passaggi sulle strisce pedonali: il risultato sarà un'illuminazione smart a pavimento per rendere gli attraversamenti più visibili agli automobilisti, così da ridurre gli incidenti.
LO SVILUPPO REALE PASSA DALLA PERCEZIONE DEL ROI
L’obiettivo di Sony per questa prima fase del progetto sperimentale è quello di dare un’idea reale ed effettiva dei benefici che possono derivare dalle tecnologie intelligenti nelle nostre città e di coinvolgere tutti i portatori di interesse (compresi gli sviluppatori di applicazioni) nella costruzione di un ecosistema focalizzato sui nuovi sensori intelligenti.
"L’ambizione è quella di guidare l’adozione di queste nuove tecnologie nelle nostre città", puntualizza Avitabile, "occorre un giusto bilanciamento fra Capex e Opex, ma occorre anche del tempo e soprattutto la capacità di cogliere i ritorni dell’investimento che possono derivare dall’ammodernamento delle infrastrutture".
A questo proposito va detto che la soluzione proposta da Sony si basa su un modello di business SeaaS (Sensing as a Service) che sfrutta una piattaforma software proprietaria, disponibile in cloud, realizzata dal partner Envision. Nello specifico, ci ha tenuto a precisare l'azienda, i dati sui posti di parcheggio liberi, così come quelli relativi agli attraversamenti pedonali e alle persone in attesa alla fermata o a quelle che salgono e scendono dall’autobus, vengono elaborati immediatamente dal sensore all’interno del puntale, utilizzando le reti neurali, e successivamente inviati alla piattaforma software come metadati, e dunque senza particolari requisiti di banda.