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Scandalo Dieselgate senza fine: la procura di Parigi vuole un processo anche per FIAT-Chrysler

Ci sarebbero sospetti sui motori diesel Multijet II presenti nei modelli veduti tra il 2014 e il 2017

Scandalo Dieselgate senza fine: la procura di Parigi vuole un processo anche per FIAT-Chrysler
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 21 lug 2025

A distanza di anni, lo scandalo Dieselgate continua a far parlare. Stando alla ricostruzione di AFP (Agence France-Presse), la procura di Parigi ha chiesto il 30 giugno un quarto processo per frode nello scandalo Dieselgate, a carico di FIAT-Chrysler, che contesta “tutta la tesi giuridica”, dopo quelli già richiesti contro Volkswagen, Peugeot-Citroen e Renault. Insomma, adesso, sembra che nel mirino della magistratura francese sia finita FIAT-Chrysler che oggi è Stellantis. Cosa sta succedendo?

UNO SCANDALO SENZA FINE

Stando al rapporto dell’agenzia di stampa francese, la casa automobilistica sarebbe sospettata di aver commercializzato tra il 2014 e il 2017 veicoli a marchio FIAT, tra cui modelli FIAT 500X, Alfa Romeo e Jeep dotati di motori diesel Multijet II, che avrebbero “superato frequentemente la soglia regolamentare per le emissioni di ossidi di azoto“, inquinanti atmosferici che favoriscono l’insorgenza di malattie respiratorie nell’uomo.
 
Secondo quanto racconta AFP, questi veicoli sarebbero stati calibrati appositamente in base a parametri tecnici (temperatura, velocità, rapporti del cambio, ecc.) per garantire il rispetto delle normative sulle emissioni di ossido di azoto ma solo nelle condizioni di guida della prova di omologazione. In altri termini, queste vetture sarebbero state configurate per rientrare nei limiti solo durante i test di omologazione. Situazione ben differente, invece, nella guida di tutti i giorni. Infatti, il pubblico ministero ritiene che in condizioni di guida normale la taratura effettuata da questi produttori “abbia comportato un funzionamento significativamente degradato dei dispositivi antinquinamento“.

ACCUSE RESPINTE

Ovviamente pronta la replica degli avvocati della casa automobilistica che sostanzialmente respingono l’accusa, contestando tutte le argomentazioni.

Prediamo atto delle conclusioni dell’accusa. Contestiamo l’intera argomentazione legale, che ci impegneremo a contrastare.

La decisione finale se tenere o meno un processo spetta al giudice istruttore. Vedremo come andrà a finire.
 
[Fonte]

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