Cerca

Acronis: progettare la cyberprotection fa la differenza, specialmente in Formula E

Intervista a Serguei Beloussov, CEO e fondatore di Acronis, società di cyberprotection protagonista della Formula E grazie al supporto offerto ai team nel campo della protezione dei dati e della sicurezza informatica.

Acronis: progettare la cyberprotection fa la differenza, specialmente in Formula E
Vai ai commenti 11
Simone Facchetti
Simone Facchetti
Pubblicato il 20 apr 2019

In occasione del secondo E-Prix di Roma – lo abbiamo seguito in diretta QUI – HDmotori ha avuto l'opportunità di scambiare quattro chiacchiere con Serguei Beloussov, CEO e fondatore di Acronis, società di cyberprotection protagonista della Formula E grazie al supporto offerto ai team nel campo della protezione dei dati e della sicurezza informatica. 

IDENTIKIT: SERGUEI BELOUSSOV

Classe 1971, nato a San Pietroburgo ma naturalizzato a Singapore, Serguei Beloussov prima di essere un imprenditore di successo è soprattutto un fisico: laureato in fisica nel 1992, ha conseguito un master in fisica ed elettrotecnica nel 1995, a cui è seguito un dottorato di ricerca in informatica nel 2007. È anche ricercatore: nei soli Stati Uniti, Beloussov ha depositato più di 200 brevetti, vantando un indice H (il valore che quantifica "l'impatto" scientifico di un autore) pari a 26.

Prima di fondare e diventare CEO di Acronis, Serguei Beloussov è stato promotore dell'iniziativa Unium, da lui stessa fondata per fornire materiali didattici e strumenti agli studenti di materie scientifiche come la fisica. Chilometrica la lista di società da lui fondate, acquisite o presiedute. Tra le tante, è attualmente presidente esecutivo del consiglio di amministrazione e chief architect di Parallels (la società che, tra le altre cose, permette di far girare Windows su Mac). 

Per saperne di più: Biografia Serguei Beloussov

INTERVISTA

Simone Facchetti: Il focus di Acronis è la protezione dei dati dei clienti, sicurezza a tutto tondo che vada oltre la “semplice” offerta di un servizio di backup: qual è la differenza tra un sistema di data protection “tradizionale” e l’approccio di sicurezza “by design” di cui Acronis si fa orgogliosamente promotore?

Serguei Beloussov: Parliamo di cyberprotection, dunque non solo protezione dei dati e backup, ma anche una combinazione tra protezione dei dati, protezione dell'autenticità delle informazioni, protezione della privacy e sicurezza dagli attacchi. Per rispondere alla sua domanda, credo che il concetto di "by design" sia sempre frutto di una combinazione di più elementi.

Una cosa è il livello di servizio che ottieni: quando sei ospite di un hotel, a volte il livello del servizio può non rispondere alle tue aspettative. Se paghi poco, un minimo di "disagio" può essere accettabile. Lo stesso si può dire per un cliente che paga poco e può accettare di attendere un giorno, un mese o un anno per il recupero dei propri dati. Il livello di servizio dipende dal prezzo che si paga. E poi c'è un'altra cosa, la complessità: la complessità è un po 'diversa dal costo. Si potrà anche usufruire del servizio più costoso e sofisticato al mondo, ma se la fruizione diventa complicata, il cliente è restio nel continuare ad utilizzarlo.

Noi vogliamo offrire al cliente un ottimo livello di servizio, a basso costo ma soprattutto con un basso livello di complessità, e questo è possibile solamente se si integrano i servizi in modo intelligente, perché se le si integra è sufficiente gestirle in modo più semplice. Ciò è particolarmente utile quando ci sono tante cose da gestire: se uno ha un solo dispositivo in un'azienda non c'è problema a gestirlo. Ma quando un'azienda ha 1.000 dipendenti e 10.000 dispositivi da gestire, allora l'integrazione e la riduzione della complessità è essenziale per garantire che tutto sia sotto controllo. E per semplificare la complessità l'unica soluzione è progettarla. Questa è fondamentalmente la mia idea di "by design". 

S.F: L’Intelligenza Artificiale inizia ad affacciarsi in tutti i campi dell’industria e dei servizi, con diversi livelli di sofisticazione: in che modo Acronis si serve dell’Intelligenza Artificiale per proteggere i dati dei propri clienti?

S.B: Io credo che l'IA sia utilizzata sostanzialmente per due ragioni: una ragione è la mancanza di esperienza umana. Ci sono 7 miliardi di persone sulla Terra, e forse solo 30/40/50 milioni di questi è costituito da professionisti del settore IT, eppure ogni persona sulla terra utilizza i computer, quindi alla fine ci ritroviamo con decine di miliardi di dispositivi e un numero non sufficiente di esperti in grado di gestirne i problemi. L'IA può dunque essere utile per sopperire a questa mancanza. L'altra ragione è che ci sono alcune cose che l'IA fa meglio degli umani: è più veloce, è più precisa, fa meno errori…in base a come la usiamo e quando la usiamo, l'IA rende il tutto più sicuro e affidabile.

Invece di risolvere il problema dopo che è successo, con l'IA possiamo prevedere il problema prima che accada, assicurandoci che non accada. E poi si tratta di semplificare le cose: idealmente, se uno vuole installare un software su un dispositivo vuole quello e basta: non è necessario rispondere a nessuna domanda, infatti tutte le risposte alle domande a cui è necessario rispondere sono nel dispositivo. Noi possiamo proporre un software intelligente in grado di analizzare come si utilizza il dispositivo, e forse può farti solo una domanda: "vuoi alto livello, livello medio o basso livello di protezione?" E ti spiega cosa succede se premi "Sì", e questo è tutto. Nessuno vuole perdere tempo in queste cose, è per questo che si usa l'IA.

S.F: Acronis è partner tecnologico del team DS Techeetah in Formula E: possiamo immaginare quanto sia importante che il flusso dei dati raccolti ed elaborati tra le auto in pista e i team sia costante e sicuro per la competitività dei team stessi. Nel concreto, in cosa consiste il supporto di Acronis al team DS Techeetah?

SB: sono almeno due i servizi che offriamo. Prima di tutto ci assicuriamo che tutti i dati (applicazioni e sistemi) abbiano una protezione dal punto di vista informatico. La Formula E è essenzialmente uno sport "digitale", perché il processo di progettazione dei veicoli riguarda principalmente MCU ed ECU, dunque è quasi tutto software. Un software da proteggere così come dobbiamo proteggere i dati che vengono raccolti dai sensori, dal rischio (concreto) che si possano perdere o che qualcuno se ne impossessi illecitamente. 

Ci sono molti dati, noi possiamo essere molto veloci ed efficienti nell'aiutare i team a raccoglierli e analizzarli. Attualmente in Formula E siamo partner tecnologici del team NIO, che aiutiamo nello sfruttamento dei dati raccolti dai sensori. Ci serviamo dell'Intelligenza Artificiale per l'analisi dei dati e anche per effettuare previsioni sul futuro "comportamento" delle monoposto in pista.

S.F: Nel garage tour con NIO effettivamente ci hanno ricordato che durante i test, l'organizzazione della Formula E non consente ai team di raccogliere i dati in tempo reale. Gli ingegneri hanno dunque pochissimi minuti tra una sessione e l'altra per poter trasferire i dati e analizzarli. Immagino che sia in questa fase che Acronis entra in gioco…

S.B: sì, questo è un ottimo esempio in cui puoi aumentare le capacità umane attraverso l'Intelligenza Artificiale. In Nio hanno degli ingegneri molto validi, ma in numero limitato: sono creativi e intelligenti, possono fare grandi cose, ma alla fine sono lenti perché non abbastanza. Grazie alla nostra AI possono fare l'analisi dei dati molto velocemente, e in più hanno la sicurezza di avere un backup affidabile in tempi ridotti. Lo stesso contributo lo offriamo ad altri partner in Formula E come DS Techeetah, ma anche ad alcuni team in Formula 1 e squadre di calcio. 

ACRONIS: NON SOLO BACKUP

Fondata nel 2003, forte di 1.300 dipendenti e 30 uffici in tutto il mondo, Acronis si rivolge ad un'industria che si sta sempre più trasformando verso la connettività e la digitalizzazione, in un momento in cui le minacce per la sicurezza diventano "invisibili" ma non per questo meno significative. Tutto oggi è digitalizzato, con una mole di dati giornalieri nell'ordine dei 6 exabytes.

Cinque i concetti chiave alla base di Acronis: 

Safety, accessibility, privacy, authenticity, security

una sola la mission aziendale: integrare i cinque concetti chiave, per proteggere dati, applicazioni e sistemi. Al contrario di quanto si possa pensare, i sistemi di backup dei dati costituiscono solamente il 5% del fatturato complessivo di Acronis, oggi impegnata su più fronti per garantire una cyberprotection a tutto tondo, "by design" appunto. L'Intelligenza Artificiale per la protezione preventiva dei dati è uno di questi fronti: con le soluzioni Active Protection, per esempio, un software è in grado di analizzare i processi attivi sulla macchina in tempo reale, modificando il suo comportamento in base a chi utilizza la macchina. Una soluzione che, grazie alla possibilità di prevedere gli attacchi informatici, ha già contribuito – per esempio – a salvare la stagione al team Williams di Formula 1.

Una fetta importante del business (sempre crescente) di Acronis è costituita dal settore cloud, ma anche dai sistemi di rilevazione della fallibilità dei sensori, la video analysis dei dati e tanti altri servizi sia B2B sia B2C. Ultimo, ma non meno importante, Acronis è anche la prima società di cyberprotection ad aver già incluso la blockchain all'interno dei propri prodotti e servizi. Una tecnologia di cui si parla tanto ma di cui spesso non si comprendono le reali applicazioni pratiche. Come ci ha spiegato Mauro Papini, Country Manager di Acronis, la blockchain può per esempio offrire ai clienti un meccanismo che garantisca che un particolare file sia intoccato rispetto a quando è stato creato. Ma questo è solo l'inizio…

VIDEO

Ti potrebbe interessare:
Commenti Regolamento