Porsche progetta una Cayenne anni ’70 per il deserto di Dubai
Unica nel suo genere, la Cayenne del programma Sonderwunsch unisce design anni ’70 e capacità off-road per un viaggio nel deserto con caravan Airstream.
Nel cuore di Dubai, tra installazioni luminose e supercar rare, l’Icons of Porsche è diventato il più grande festival automobilistico del Medio Oriente. Qui, appassionati da ogni angolo del mondo si ritrovano per ammirare modelli storici, chiacchierare tra intenditori e respirare l’atmosfera del marchio. In questa edizione, uno degli sguardi più curiosi non era puntato su una 911 d’epoca o su una hypercar da pista, ma su un SUV: una Cayenne di prima generazione trasformata in un pezzo unico dal programma Sonderwunsch.
Per la Cayenne, “rompere i confini” non è solo una formula di marketing, ma parte della sua filosofia: è stata l’auto che ha aperto a Porsche la strada nel mondo dei SUV, e ora torna a fare da apripista in una veste completamente nuova. Per la prima volta, infatti, la Casa di Zuffenhausen ha deciso di prendere una Cayenne di prima generazione e sottoporla a un intervento totale di ricostruzione e personalizzazione nell’ambito della categoria “Factory Re-Commission” del programma Sonderwunsch.
La visione del progetto e il ruolo della Cayenne
“Finora abbiamo realizzato progetti Factory Re-Commission così complessi principalmente per Porsche classiche o rarità come la Carrera GT”, spiega Alexander Fabig, Vice President Individualisation and Classic di Porsche. “Il fatto che abbiamo ora riportato una Cayenne di 16 anni alle condizioni di un’auto nuova e l’abbiamo resa un pezzo assolutamente unico dimostra quanto siano diversi i sogni degli appassionati Porsche. E sottolinea ancora una volta lo status iconico della Cayenne.”
Il sogno, in questo caso, porta il nome di Phillip Sarofim, imprenditore americano e appassionato collezionista di auto. Non è arrivato da Porsche con un’idea vaga, ma con una visione precisa. A colpirlo era stato il look della 911 Spirit 70, con il suo stile dichiaratamente ispirato agli anni Settanta. “Mi ha fatto una profonda impressione e mi ha ispirato”, racconta. “Volevo assolutamente quelle vibrazioni anni ’70 anche per la mia Cayenne.”
La base del progetto è una Cayenne GTS del 2009, con circa 50.000 miglia percorse, equivalenti a quasi 80.500 chilometri. Una vettura usata, ma sana, sulla quale costruire il suo sogno. Unico vero limite: l’assenza del gancio di traino. Un dettaglio tutt’altro che secondario, visto che l’idea del viaggio era parte integrante del progetto fin dall’inizio. “Fin dall’inizio avevo l’idea di attraversare il deserto di Rub al-Khali, vicino a Dubai, con una grande roulotte Airstream”, ricorda Sarofim.
Proprio per la celebre caravan americana è stato montato un gancio di traino ad hoc: il tipico “receiver system” statunitense, con attacco quadrato. Una soluzione funzionale e coerente con lo spirito del progetto, pensato per affrontare lunghe percorrenze e terreni difficili. A completare la trasformazione in chiave off-road contribuiscono i pneumatici tassellati, che migliorano la trazione sulla sabbia e sulle superfici sconnesse, ma al tempo stesso enfatizzano il look robusto e deciso del SUV.
Un design rétro per un viaggio nel deserto
L’estetica, però, è soprattutto un tributo al gusto retrò. La carrozzeria è verniciata in Blackolive, una tinta “Paint to Sample” scelta su misura, che richiama le tonalità sobrie e calde dell’epoca. La parte inferiore del corpo vettura e i cerchi in lega, invece, sono rifiniti in nero opaco: una scelta che rafforza il carattere off-road della Cayenne e crea un contrasto visivo con il resto della carrozzeria.
All’interno, il richiamo agli anni Settanta diventa ancora più evidente. L’abitacolo è rivestito in pelle English Green, un verde elegante selezionato come “Leather to Sample”, quindi anch’esso su specifica del cliente. A questo si abbina l’iconico motivo Pasha, in nero/olive: un tessuto storicamente legato al marchio Porsche. Non è solo un tocco decorativo: riveste le parti centrali dei sedili e perfino l’interno del vano portaoggetti, trasformando ogni dettaglio in un piccolo omaggio alla storia del brand.
Il disegno del Pasha è composto da rettangoli di diverse dimensioni, disposti in modo da creare un effetto di movimento, quasi ipnotico, che dà vita alle superfici. A fare da contrappunto a questo gioco grafico intervengono le modanature sul lato passeggero e nelle porte: come le maniglie e le loro cornici, sono realizzate in alluminio spazzolato chiaro, introducendo una nota di modernità e raffinatezza che bilancia il gusto vintage del resto dell’abitacolo.
Il risultato è una Cayenne che racconta una storia precisa: quella di un SUV nato per esplorare nuovi segmenti di mercato, oggi reinventato per attraversare uno dei deserti più vasti del pianeta trainando un’Airstream, con l’anima degli anni Settanta e la qualità di una vettura riportata a condizioni pari al nuovo.

