Crisi dei chip: stop alla produzione della Grandland X in Germania
Stop alla produzione in Germania per almeno 3 mesi.

La crisi dei chip sta causando seri problemi al settore automotive che stava faticosamente riprendendosi dalle conseguenze della pandemia. Il problema di fornitura dei semiconduttori sta costringendo le case automobilistiche a rivedere i piani di produzione. Nei casi più gravi si arriva addirittura alla completa sospensione delle attività delle fabbriche per alcuni periodi. Per esempio, Opel ha appena annunciato che chiuderà il suo stabilimento di Eisenach, in Germania, dalla prossima settimana fino alla fine dell'anno.
All'interno di questo sito, il costruttore costruisce il modello Grandland X e dallo scorso anno pure la sua versione Plug-in (qui la nostra prova). Le attività riprenderanno all'inizio del 2022 ma solo se la situazione della catena di approvvigionamento lo permetterà. Una data precisa per il riavvio della produzione non c'è. Tutto dipenderà, dunque, da come evolverà la problematica della fornitura dei semiconduttori. Lo stop, quindi, durerà almeno tre mesi.
Opel, per i 1.300 dipendenti della fabbrica, attiverà la procedura della cassa integrazione sino alla ripresa delle attività dell'impianto produttivo. Il costruttore non fermerà gli ordini del suo Grandland X. Infatti, questo modello è costruito anche all'interno dell'impianto Peugeot di Sochaux in Francia. Fabbrica che, per il momento, dovrebbero continuare a lavorare a pieno regime. Inutile dire che se anche la costruzione di questo modello continuerà in Francia, la produzione complessiva sarà inferiore e quindi c'è il forte rischio che i tempi di consegna si allunghino come sta accadendo anche per diversi modelli di altri costruttori.
Questa notizia arriva praticamente in contemporanea alla decisione di Volkswagen di ridurre la produzione nel suo principale stabilimento di Wolfsburg fino a metà ottobre. La crisi dei chip potrebbe costare molto alle case automobilistiche. Secondo gli analisti di AlixPartners, il 2021 potrebbe chiudersi con una perdita di 7,7 milioni di veicoli e con un costo totale per l'industria automotive di 210 miliardi di dollari, cioè circa 180 miliardi di euro.
Il problema della fornitura dei semiconduttori potrebbe durare ancora a lungo. Alcuni analisti parlano addirittura del 2023. Tra i pochi ottimisti c'è Elon Musk che ipotizza un miglioramento della situazione già il prossimo anno visto che si stanno costruendo diverse nuove fabbriche per la produzione dei semiconduttori.
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