Sebastian Vettel: la Formula 1 deve cambiare se vuole sopravvivere
Il pilota tedesco auspica un profondo cambiamento in F1.

Sebastian Vettel non ha certamente bisogno di presentazioni, la sua storia sportiva in Formula 1 è ben nota. Con il tempo è maturato anche come persona e non ha paura di esprimere il suo pensiero anche quando si tratta di argomenti "scomodi" su cui i suoi colleghi preferiscono non esporsi. Il pilota non ha mai nascosto le sue simpatie verso le tematiche green, tanto che durante le recenti elezioni politiche della Germania si è schierato apertamente con il partito ecologista tedesco.
Ed è anche a seguito di questo suo pensiero che Vettel ha deciso di vendere una buona parte della collezione delle sue vetture. All'interno di un'intervista con Motorsport.com, il pilota tedesco ha parlato delle cause che sta supportando e soprattutto ha puntato il dito sul Circus della Formula 1, evidenziando che questo sport ha bisogno di cambiare se vuole sopravvivere.
LA FORMULA 1 DEVE CAMBIARE
Vettel ha parlato di molte della cause che sta sposando, ma parlando strettamente del mondo della Formula 1 e delle prospettive tecniche per i prossimi anni, il pilota ha puntato il dito contro chi gestisce questo sport che se non cambierà, rischierà di sparire, in futuro. Un mondo dove si discute solo di risultati.
La cosa brutta è che in Formula 1 si discute solo di risultati, perdi alcune posizioni, perdi dei punti, perdi un’opportunità, alla fine non vinci il campionato per quello, ma importa davvero? Nel mondo reale stiamo facendo del male a delle persone non prendendocene cura, e questo ha un enorme impatto sulle loro vite, non sono un risultato o dei punti o un campionato, ma parliamo della vita di tante persone e del loro futuro. Quando parlo di questo tipo di cose, non so, forse è un sentimento di giustizia quando vedo cose ingiuste, quindi sono felice di parlarne.
Per il campione tedesco, ci sono a disposizione tutte le tecnologie necessarie per rendere la Formula 1 più ecologica senza pregiudicare lo spettacolo.
Stiamo vivendo in un'epoca che ci mette a disposizione innovazioni e tecnologie che possono permetterci di rendere ecologica anche la Formula 1, e farlo senza andare a scapito dello spettacolo, della velocità, della sfida e della passione. Abbiamo a disposizione tanti professionisti con grande intelligenza e potere ingegneristico, e sono certo che potremmo trovare molte soluzioni. Se penso ai regolamenti attuali, dico che sono molto entusiasmanti, con un motore super efficiente, ma di fatto è inutile, perché non sarà mai una tecnologia che sarà a disposizione tra due anni sulle vetture stradali. Quindi credo che ci si debba porre la domanda: qual è la rilevanza di tutto ciò?
Vettel pensa che sia arrivato il momento di proporre un cambiamento importante per il mondo della F1, senza il quale questo sport potrebbe non avere un futuro.
Oggi alcune persone stanno discutendo del futuro del nostro sport in termini di regolamenti tecnici e potrebbero decidere ed avvallare un cambiamento rilevante, che secondo me sarebbe una buona cosa per la Formula 1, ed è anche una cosa vitale. Se non sarà così, non sarò ottimista, penso che la Formula 1 scomparirà. E probabilmente per dei buoni motivi, perché siamo nella fase in cui siamo coscienti di aver commesso degli errori e non abbiamo più tempo per continuare a commetterne altri.
NO AI BIOCARBURANTI IN F1
In particolare, il pilota punta il dito contro la notizia che la Formula 1 punterà per il futuro sui biocarburanti. Una proposta che non approva visto che preferirebbe l'utilizzo dei carburanti sintetici, anche se ammette di non essere un grande specialista di carburanti.
Sono più un fan dei combustibili sintetici piuttosto che dei biocarburanti, perché con i biocarburanti credo sia un po' complicato. Penso che sia decisamente una buona idea che la Formula 1 trovi un modo per utilizzare carburanti rinnovabili, o una formula per carburanti sintetici, e così com'è ora abbiamo un motore a posto. L'anno prossimo avremo un contenuto del 10% di biocarburante e da un punto di vista tecnologico non è una rivoluzione visto che si può già acquistare quel carburante nelle stazioni di servizio dai clienti in tutto il mondo. Quindi non è una novità, e non credo che corrisponda al tipo di ambizioni che la Formula 1 dovrebbe avere, ovvero essere un contesto leader sul fronte tecnologico.
Secondo Vettel, la Formula 1 dovrebbe affrontare una sfida più impegnativa che possa aprire una strada nuova.
Preferirei una sfida più impegnativa, che apra una strada nuova. I motori saranno congelati nel 2022, sento dire che qualcosa potrebbe cambiare prima, ma di fatto saranno congelati fino al 2025 o 2026, quindi vuol dire che non ci saranno grandi progressi per cinque anni, e sarà un lasso di tempo nel quale ci saranno tanti cambiamenti. E questo aspetto metterà sotto pressione quei contesti in cui i cambiamenti non ci saranno, un rischio che correrà anche la Formula 1.
LA F1 COME LEADER TECNOLOGICO
Vettel ha poi parlato di quali potrebbero essere i cambiamenti che porrebbero la Formula 1 come leader tecnologico. Il pilota sottolinea che il circus dispone di molti ingegneri che potrebbero contribuire a trovare una soluzione al tema della mobilità.
Non ho tutte le risposte, ma abbiamo molti ingegneri e credo che se parliamo di mobilità potremmo contribuire a trovare una soluzione. Oggi ci sono più di 1 miliardo di auto nel mondo che vengono alimentate con combustibili fossili ogni giorno, ed abbiamo anche aerei e navi alimentati con combustibili fossili. Trovare una vera alternativa per questi mezzi di trasporto è una delle grandi sfide per il futuro, che sia elettrificare o trovare un propulsore a idrogeno, o forse qualcos'altro che qualche uomo o donna intelligente inventerà in futuro.
Per il tedesco, la F1 potrebbe avere un ruolo molto importante per spingere verso la diffusione dei carburanti sintetici, a patto che siano introdotti il prima possibile.
Credo che la Formula 1 abbia un’enorme possibilità per spingere nella direzione dei carburanti sintetici introducendoli il prima possibile, anche se alcune regole sono già state decise. Non abbiamo tempo per parlare di interessi personali di uno specifico costruttore, c’è qualcosa di molto, molto più grande in gioco, e credo che potremmo usare le nostre risorse, vale a dire il know-how che la Formula 1 possiede con tutte le persone intelligenti che lavorano in questo mondo, con le risorse, le strutture e anche i capitali che questo sport può stanziare.
Il pilota sottolinea poi che non bisogna perdere tempo e che sia essenziale iniziare a fare qualcosa piuttosto che continuare a discutere per altri 5 anni senza fare nulla di concreto.
Non so esattamente quale sia la soluzione migliore, ma credo che dobbiamo iniziare a fare qualcosa piuttosto che discutere per altri cinque anni, un periodo nel quale di fatto non avverrà nulla di concreto.