Lufthansa tuona: l'industria aerea potrebbe non sopravvivere senza aiuti | Il punto
Facciamo il punto sulla situazione delle principali compagnie aeree e del loro futuro, sempre più segnato dall'epidemia di Coronavirus.
Che il settore dell'aeronautica fosse in seria difficoltà lo sapevamo già (v. esempio Flybe), tutte le compagnie aeree del mondo hanno già ridotto drasticamente la loro operatività e stanno adesso affrontando diversamente il difficile tema del personale. Con il prolungarsi della pandemia e delle ristrettezze negli spostamenti, il destino di queste aziende resta in bilico e a dirlo non è certo l'ultima arrivata.
Lufthansa non ha usato giri di parole e ha dichiarato che l'intera industria potrebbe non sopravvivere senza gli aiuti di Stato, anche perché nessuno può prevedere al momento quali saranno le reali tempistiche di questa emergenza. Il CEO del gruppo tedesco è stato molto chiaro affermando che "la diffusione del coronavirus ha posto l'intera economia mondiale e la nostra azienda in uno stato di emergenza senza precedenti" – e, ha continuato – "Allo stato attuale nessuno può prevedere le conseguenze".
Attualmente circa il 95 percento degli aerei Lufthansa è bloccato a terra, le cifre parlano addirittura di 700 velivoli su 763 complessivi. Ma il gruppo tedesco ha ancora l'arduo compito di riportare in patria circa venti mila connazionali sparsi per il globo con un ponte aereo e 140 voli speciali operati anche tramite le altre compagnie del gruppo Eurowings, SWISS, Austrian Airlines, Brussels Airlines ed Edelweiss. L'intera flotta cargo resterà operativa e verrà ulteriormente potenziata utilizzando alcuni velivoli solitamente adibiti alle rotte commerciali.
ALITALIA NAZIONALIZZATA: STANZIATI FINO A 500 MILIONI
In questi giorni turbolenti il Governo italiano ha dovuto affrontare la patata bollente di Alitalia e optato per la nazionalizzazione, decisione scritta nero su bianco nell'ultimo decreto "cura Italia" pubblicato in Gazzetta Ufficiale e già operativo da martedì 17 marzo. Nel testo si legge che "in considerazione della situazione determinata sulle attività di Alitalia, è autorizzata la costituzione di una nuova società interamente controllata dal ministero dell’Economia ovvero da una società a prevalente partecipazione pubblica".
Il Governo ha messo a disposizione di Alitalia e delle altre compagnie aeree con licenza italiana 500 milioni di euro, seppur non sia chiara la spartizione di questi fondi e manchino ancora molti dettagli. Non è chiaro anche quali siano gli asset che entreranno a far parte delle Newco, si parla del solo comparto "aviation" o dell'intero pacchetto, dubbi restano anche sul personale. Certo è che il commissario di Alitalia, Giuseppe Leogrande, ha chiesto ai sindacati di mettere in Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) 3.960 dipendenti degli 11.600 complessivi.
TUTTI GLI ALTRI
La situazione del settore è drammatica in ogni continente: Delta (statunitense) ha annunciato di lasciare a terra la metà della sua flotta e tagliare il 70% dei posti a sedere con 10.000 lavoratori in congedo volontario, ancora più drastica Qantas (australiana) che ha annunciato lo stop di tutti i voli internazionali e licenziato gran parte dei suoi 30.000 dipendenti.
In Europa sono molto in affanno anche le compagnie low-cost, con il CEO di Easyjet, Johan Lundgren, che ha confermato il cancellamento di 14 mila dei loro voli solo questo mese e la possibilità di lasciare a terra l'intera flotta se la situazione dovesse persistere. Tramite Twitter arriva poi il messaggio di Ryanair che ha annunciato un taglio dell'80% dei voli dal 18 al 24 marzo, con inevitabile chiusura della quasi totalità delle tratte dalla mezzanotte del 24 marzo in poi. Resteranno attivi, forse, solo alcuni collegamenti considerati essenziali tra Regno Unito e Irlanda.
Air Dolomiti ha già a terra tutti i velivoli ed effettuato ieri 18 marzo l'ultimo volo, oggi è invece il turno di Austrian Airlines che chiuderà temporaneamente (si spera) i battenti fino al 28 marzo. Stop ai voli commerciali anche per Brussels Airlines a partire da sabato 21 marzo fino al 19 aprile, resterà invece semi operativa Swiss con tre voli settimanali verso Newark (New York).
Nei giorni scorsi aveva preso posizione anche il gruppo Air France-KLM che ha previsto un taglio del 90% dei voli per i prossimi 2 mesi, lasciando certamente a terra i velivoli più grandi e dispendiosi come gli Airbus A380 e Boeing 747. British Airways si prepara invece a licenziamenti di massa, come ha dichiarato nei giorni scorsi l'ad Alex Cruz con l'obiettivo di sopravvivere all'emergenza Coronavirus.
La lista potrebbe continuare fino all'infinito, con la chiusura di molte frontiere e misure anti contagio che si fanno sempre più drastiche gli spostamenti aerei saranno ridotti al minimo, ma quanto potranno resistere le compagnie? Una cosa è certa, non appena finirà questo incubo troveremo un mondo molto diverso da come lo abbiamo lasciato.