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Salvini, entro ottobre i dati sugli autovelox o dovranno essere spenti

Il Governo sta portando avanti un'operazione trasparenza sugli autovelox; il ministro Salvini sollecita gli enti a comunicare i dati

Salvini, entro ottobre i dati sugli autovelox o dovranno essere spenti
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 12 set 2025

Gli autovelox in Italia sono un tema caldissimo, soprattutto da quando è emerso il problema di omologazione che nei fatti ha reso nulle molte multe, tanto che ci sono stati tantissimi ricorsi. Problematica che non è stata ancora risolta nonostante le promesse del Governo. Presto, la situazione potrebbe diventare ancora più complicata. Perché? Il decreto infrastrutture aveva stabilito l’obbligo in capo a Comuni, Province e Regioni, di censire e comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tutti i dispositivi autovelox presenti sui rispettivi territori, per la pubblicazione nell’apposita sezione del portale telematico istituzionale dello stesso Ministero. Una mappa degli autovelox in Italia non c’era e quindi il ministero ha voluto portare avanti un’iniziativa di trasparenza per andare a crearla. A che punto siamo? La domanda è stata posta al ministro Matteo Salvini nel corso di un question time al Senato.

LA MAPPA STA ARRIVANDO: TEMPO FINO AD OTTOBRE


Insomma, si sta portando avanti il censimento degli autovelox e c’è tempo fino ad ottobre per trasmettere tutti i dati. Cosa succede se non vengono comunicate le informazioni? Scaduti i termini, gli autovelox non censiti dovranno essere spenti. Ecco cosa ha detto il ministro Salvini.

Abbiamo deciso di chiedere una mappatura degli autovelox in Italia, cosa che incredibilmente ad oggi non c’è. Per questo ad agosto abbiamo lanciato un’operazione trasparenza istituendo una piattaforma telematica per la raccolta dei dati relativi agli autovelox da parte di tutti gli enti locali, che avranno tempo fino a ottobre per registrare su questa piattaforma i dispositivi presenti sul proprio territorio. In assenza di tale comunicazione, gli autovelox non comunicati non potranno essere più usati per accertare violazioni al Codice della Strada. L’obiettivo è chiaro: tutelare la sicurezza ma tutelare anche il diritto al lavoro di milioni di italiani che devono poter essere avvisati di come vengono protetti sulle strade. Una battaglia non politica ma di civiltà.

Si riuscirà a fare in tempo? Lo scopriremo tra non molto. Intanto, il ministro sollecita gli enti a comunicare i dati. Su questo tema, giusto un mese fa, il Codacons aveva lanciato l’allarme proprio su questa iniziativa, paventando i rischi di possibili ritardi che avrebbero reso ancora più caotica la gestione degli autovelox in un momento in cui il problema dell’omologazione dei dispositivi per il rilevamento della velocità non è ancora stato risolto. Una problematica che va avanti da aprile 2024 quando la Cassazione aveva stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati.

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