Nel 2026 Lotus lancerà in Europa i suoi primi modelli PHEV
Il marchio britannico rivede la strategia elettrica e punta sugli ibridi ad alte prestazioni per rilanciarsi in Europa.
Lotus si prepara a tornare protagonista nel mercato europeo con una nuova gamma di modelli ibridi plug-in. La svolta arriverà a partire dal 2026 con il debutto della prima versione PHEV della Lotus Eletre. Questa versione sarà lanciata prima in Cina (dove nelle scorse settimane è stato avvistato il primo prototipo) e poi, in autunno, anche in Europa. L’ufficialità è arrivata dall’amministratore delegato Feng Qingfeng nel corso dell’ultima conference call del 24 novembre, in cui sono stati anticipati alcuni dettagli del progetto. Il nuovo modello sarà equipaggiato con una potenza complessiva di 912 CV, sospensioni pneumatiche e un sistema di stabilizzazione attiva, pensati per garantire un livello di guida dinamica all’altezza del marchio.
La strategia di elettrificazione di Lotus
La decisione di investire sulla tecnologia ibrida plug-in segna un cambio di rotta nella strategia di elettrificazione di Lotus, che fino a poco tempo fa puntava a diventare un marchio completamente elettrico entro il 2028. Un ridimensionamento di quelle ambizioni che accomuna quasi tutte le case costruttrici europee.
La domanda inferiore alle aspettative nel segmento premium e di lusso ha spinto Lotus a riconsiderare le proprie priorità. L’introduzione dei modelli PHEV offrirà una maggiore varietà di scelta ai clienti e permetterà all’azienda di espandersi in mercati dove l’adozione dell’elettrico procede più lentamente, come l’Italia, la Spagna e l’Arabia Saudita.
Tra i nuovi modelli in arrivo c’è anche un secondo SUV, di dimensioni più compatte rispetto all’Eletre, atteso per il 2027 e identificato al momento con il nome Vision X. Sia la versione PHEV dell’Eletre che il SUV compatto, saranno costruiti sulla nuova piattaforma Hyper Hybrid, caratterizzata da un’architettura elettrica a 900 Volt che dovrebbe consentire tempi di ricarica rapidissimi, quasi paragonabili a un sistema di sostituzione della batteria. Il motore termico, di cui non sono stati ancora rivelati i dettagli, potrà anche ricaricare la batteria in movimento. Le indiscrezioni parlano di un potente quattro cilindri turbo, coerente con l’indole sportiva del marchio.
Sull’esempio di Bentley e Lamborghini
Il ricorso alla tecnologia ibrida rappresenta per Lotus anche una risposta alle politiche commerciali dell’Unione Europea. Puntando sui PHEV, potrà infatti evitare i dazi imposti sui veicoli elettrici costruiti in Cina, migliorando così la propria competitività. Una strategia che segue l’esempio di altri marchi di lusso come Bentley e Lamborghini, che hanno già integrato con successo i PHEV nelle rispettive gamme. Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, le versioni ibride plug-in hanno rappresentato il 68% della produzione Bentley e addirittura il 90% di quella Lamborghini.
Il rilancio della gamma arriva in un momento complesso per Lotus. Nei primi nove mesi del 2025, la società ha registrato una perdita operativa di 357 milioni di dollari, segno che il piano di investimenti intrapreso non ha ancora generato i ritorni sperati. Le consegne ai concessionari sono diminuite del 40% rispetto all’anno precedente, fermandosi a quota 4612 veicoli. Le vendite nel Regno Unito, uno dei mercati più importanti per il marchio, sono calate del 27%, penalizzate dalla flessione nella domanda dei modelli Eletre ed Emira.
Nel tentativo di ridurre i costi e semplificare la propria struttura organizzativa, Lotus ha deciso di trasferire la sede europea dai Paesi Bassi al Regno Unito. Una mossa che, secondo l’amministratore delegato, rappresenta anche un ritorno simbolico alle radici del marchio e potrebbe rafforzare la sua presenza commerciale in tutta Europa.
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