
03 Novembre 2023
A ottobre 2023, in Italia c'è stato un incremento dei consumi elettrici del 4,2% rispetto allo stesso mese del 2022. Questo è quanto emerge dal consueto rapporto mensile di Terna sui consumi di energia del nostro Paese. Secondo la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, ad ottobre la domanda di energia in Italia è stata pari a 25,8 miliardi di kWh.
Prendendo ad esame i primi 10 mesi dell'anno, la richiesta complessiva di energia è, invece, in calo del 3,2% rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2022. Come ogni mese, Terna calcola anche l'indice IMCEI, un valore che prende in considerazione i consumi industriali di circa 1.000 imprese “energivore”. Ad ottobre 2023, tale indice è negativo del 3,3%. Nei primi 10 mesi dell'anno, l'indice IMCEI fa registrare un calo del 4,6%.
In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in leggera crescita (+0,5%) rispetto a settembre 2023. In diminuzione invece la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (-1%). A livello territoriale, la variazione tendenziale di ottobre 2023 è risultata ovunque positiva: +3,4% al Nord, +4,8% al Centro e +5,7% al Sud e nelle Isole.
In Italia, ad ottobre 2023, la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’81,5% con la produzione nazionale e, per la quota restante (18,5%), dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In particolare, la produzione nazionale netta è stata pari a 21,2 miliardi di kWh, in flessione dell’1% rispetto a ottobre 2022.
Per quanto riguarda, invece, le rinnovabili, ad ottobre hanno coperto il 35,6% della domanda contro il 27,5% dell'ottobre dello scorso anno. La produzione è stata così suddivisa: 36,5% idrico, 24,9% fotovoltaico, 20,3% eolico, 13,3% biomasse, 5% geotermico. In particolare, prosegue il recupero della produzione da fonte idrica (+87,2%). In aumento anche la fonte eolica (+72,7%), fotovoltaica (+9,2%) e geotermica (+1,1%). Invece, in flessione la produzione da fonte termica (-17,3%), con un calo del 74% del carbone.
La società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale evidenzia che, complessivamente, considerando tutte le fonti rinnovabili, nei primi dieci mesi del 2023 l’incremento di capacità in Italia è pari a 4.434 MW, un valore superiore di circa 2.080 MW (+88%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Prendendo a riferimento il periodo novembre 2022-ottobre 2023 l’incremento di capacità installata è pari a 5.116 MW.
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Commenti
Automatico si , ma la gestione dell'automatismo ha un costo ,tenerlo in funzione ha degli oneri per chi lo gestisce.
Hai un link dove si evinca ciò che dici?
In realtà per il fotovoltaico si è dormito fino a quest'anno con installazione record https://uploads.disquscdn.c...
E l'eolico si può dire che è appena partito.
Tieni anche conto che i pannelli di 10 anni fa o più rendono anche meno di quelli nuovi.
45,2% del 35% => 16% del totale.
per passare dal 16% al 100% a botte di +9,2% ... forse tra 30 anni.
Non ho mai detto che non serva un deposito per rifiuti radioattivi.
Ti stai inalberando su cose che non ho affermato.
Ma che stracazzo c'entra Chernobyl?
Quella era una centrale costruita senza alcun parametro di sicurezza, gestita da scimmie e con un processo finalizzato ad avere plutonio come sottoprodotto ad uso militare.
Tirare fuori Chernobyl, è come non volere l'acqua corrente in casa perché la gente nell'acqua ci annega e vengono giù le dighe tipo Vajont.
Tu hai parlato di presunta minor pericolosità dei radioisotopi di provenienza ospedaliera, e io ti ho detto che in settant'anni di nucleare, il terzo più grave incidente (o il secondo, come numero di morti e di contaminati, avendo fatto peggio di Fukushima) deriva da pochi grammi di Cesio 137 di provenienza ospedaliera.
Per cui il deposito unico delle scorie in Italia è assolutamente necessario anche se fosse solo per i rifiuti radioattivi di provenienza ospedaliera e industriale.
Niente, mi prendi in giro.
Lo sai che mi stai dando ragione?
L'esposizione è durata qualche giorno, 4 morti, 20 con sintomi da radiazioni, alcuni edifici dove è rimasto esposto a lungo abbattuti, fine.
Vuoi mettere con le scorie di un reattore?
A Chernobyl non ci abita più nessuno, come a Fukushima.
Il Cesio 137 usato nella brachiterapia ha un'emivita di trent'anni, ovvero serve qualche secolo perché le emissioni scendano sotto un accettabile livello di pericolosità.
Per dire.
Fatti un piccola ricerca sull'incidente di Goiânia (livello 5 della scala INES, ovvero il più grave mai capitato dopo Chernobyl e Fukushima).
Ma sei serio.
Lo sai che le scorie ospedaliera non c'entrano niente con le scorie di una centrale? Le scorie ospedaliera spesso hanno una pericolosità di qualche mese o pochi anni, mentre il materiale residuo di una centrale è pericoloso per decine di migliaia di anni.
E poi io non ho detto che la Francia non ha depositi, ho chiesto però anche per loro lievitano i costi, la domanda era sarcastica.
I francesi il deposito ce l'hanno tra le vigne dello Champagne, e ci vanno le scolaresche in gita a visitarlo.
Il fatto che "nessuno voglia le scorie" , dato che siamo il paese col record di analfabetismo funzionale, è risolvibile in maniera molto semplice: dato che tutti rifiuti radioattivi italiani sono di provenienza ospedaliera e industriale, basta fare un referendum con voto pubblico.
A quelli che votano contro il deposito, agli ospedali e cliniche si vieta di somministrare trattamenti o analisi che direttamente o indirettamente
IDEM!
Quel 20% c'è già in EU visto che la Framcia fa il 70%.
Non bisogna ragionare in termini di singolo stato ma in termini di EU.
Il baseload nucleare c'è già. Si potrebbe espandere il geotermico, costoso all'inizio ma poi facile da gestire ed economico. Si potrebbe espandere l'idroeletrrico, anche se è divenuto un po intermittente grazie al cambiamento climatico.
Ma anche su questo gli invasi per contenere le bombe d'acqua o le precipitazioni a carattere monsononico servirebbero.
Di roba da fare c'è ne sarebbe che non sia il gas della stabilissima Libia o dell'Egitto (anch'esso stabilissimo).
Io ho indicato lo stato di fatto italiano, del perché mi importa poco, perché tanto nessuno vuole le scorie vicino a casa: il 96% del territorio italiano non è idoneo, secondo le norme attuali. Sarebbe anche poco democratico costringere il solo 4% a scegliere, "o tu, o tu!" E gli altri godono.
E dei francesi a cui non tornano i conti?
Anche loro non sanno più dove mettere le scorie?
Come può la Sogin fare il decomissioning, se non abbiamo il deposito nazionale delle scorie, che hanno tutti i paese europei tranne noi?
Persino tutti i rifiuti radioattivi prodotti negli ultime trent'anni (di provenienza ospedaliera ed industriale) non possono essere avviati a deposito definitivo!
E non possiamo avere il deposito nazionale perché la disinformazione ha fatto sì che abbiamo milioni di ambientalioti, che di ambiente non sanno nulla, che si oppongono.
E lascia perdere la Gabanelli, che è la classica esponente del giornalismo a tesi in stile Report / Le Iene, ovvero una delle cause per cui l'italia è in questo stato pietoso.
E no, non c'è nessuno scenario, da nessuna parte del mondo, che vede alternative possibili: una base stabile nel mix energetico è sempre indispensabile.
Ti basta un anno di siccità, come l'anno scorso, e se crolla l'idroelettrico sei fottuto.
Ed oggi ricordati che prendiamo il 18.5% dell'energia dall'estero, soprattutto dal nucleare francese. Senza quello, col cappero che potremmo andare avanti rinunciando alle fonti fossili.
No, non so o tra quelli che non avrebbe fatto il MOSE o l'alta velocità, pensa, se ci sono ingegneri, non ministri, che mi dicono che si possa fare il ponte, ok per me va bene, almeno finiamo di discuterne.
Il fatto è che c'è un'alternativa, anzi molto più di una: ci sono diversi scenari ritenuti attuabili che dicono che si può fare arrivare al 100% di energia da rinnovabili, senza nucleare.
Non abbiamo il petrolio, ma nemmeno l'uranio.
E i costi, bada bene, perché in Italia le 4 dismissioni ce le siamo accollate come Stato, così come in Francia non c'è una reale stima che obblighi anche degli accantonamenti o eventuali tasse di smaltimento:non sono calcolate
https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/nucleare-sogin-doveva-smantellare-centrali-ma-21-anni-rifiuti-radioattivi-sono-ancora-li/6bc8ca6a-60e3-11ec-94e5-d59794d52fbf-va.shtml
https://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/focus_energia/2020/03/06/decommissioning-nucleare-francia-allarme-della-corte-dei-conti_9afb21e8-ef07-47dd-9deb-15ce244749ee.html
Non c'è il benché minimo problema di approvvigionamento del materiale fissile, ed il suo costo, nell'economica generale di una centrale nucleare, è percentualmente trascurabile.
Inutile parlare degli SMR finché non ce ne saranno in funzione, qui si parla di tecnologie attuali già in uso, ovvero di EPR, che è lo standard europeo.
I costi lievitano eccome, specialmente dopo Fukushima, quando sono state imposte misure di sicurezza ancor più stringenti: e quindi? Forse sei tra quelli che non avrebbe fatto il MOSE, o l'Alta Velocità, o la Salerno Reggio Calabria, perché il costo delle grandi opere storicamente sale?
I costi di decomissioning (così si chiamano smantellamento e bonifica) sono sempre calcolati.
Per le psicosi luddisteci sono dei terapisti che ti possono aiutare eh, o credi che nel resto del mondo non sappiano costa stanno facendo?, dato che ci sono 500 centrali nucleari in funzione e altre in costruzione ovunque?
Si certo.
Come non ci sono problemi di approvvigionamento del materiale fissile.
Come i costi sarebbero più bassi con gli smr, salvo poi vengano cancellati dai primi che li volevano fare.
Come i costi nelle costruzioni delle grandi centrali non lievitano.
Come nei costi non vengono mai inclusi quelli dello smantellamento e della bonifica.
Nessun problema, tanto tra cinquant'anni chi ci governa e chi guadagnerà sulla pelle dei nostri nipoti, sarà anche sotto una tomba, mica dobbiamo aspettare 250.000 per vedere cosa ci passa sopra.
Praticamente tutto o quasi lo "scambiato con l'estero" è nucleare francese.
Il mix energetico necessita comunque di una base, che può essere pari anche al 20%, non intermittente. In quell'ottica il nucleare diverrà una scelta obbligata, prima o poi.
Quella delle scorie è una bufala, non esiste alcun problema nella gestione delle scorie.
+78,2 anche l'eolico e + 9,2 il fotovoltaico.
E insieme 24,9+20,3 =45,2 contro il 36,5 di idroelettrico, mi pare che il miglioramento sia anche loro e si parla di installazioni record dell'ultimo anno, se ogni anno andiamo avanti così, magari meno superbonus e più pannelli e pale, ai voglia ad avere anche il surplus per produrre idrogeno e per stoccare per inverno e notte.
Ma quello è uno che pesca da un'unica fonte che sostiene il nucleare, molto attivo sui social: sembrano in tanti ma poi tutti riconducono a lui.
Scommetto che fa sempre l'esempio di Francia e Germania, senza ricordarsi di dire che la Germania era la prima consumatrice di gas russo e nel bel mezzo della dismissione nucleare, si è ritrovata con la guerra in corso.
Poi che il nucleare non emetta CO2 va bene, il problema sono i 250.000 anni in cui devi gestire le scorie... E la storia dell'uomo è di 5000 anni.
L'eolico in molti punti d'Italia può fare molto e il vento c'è quasi sempre.
Il sole non c'è di notte, ma ci sono gli accumulatori, anche l'idroelettrico può essere utilizzato come accumulo.
In questo periodo avendo a casa i pannelli producono solo il 25 % rispetto ai migliori giorni di giugno .
no!
per questo mi informo! :)
Come sei al corrente di queste cose?
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Sono le 2500 elettriche dei 2500 fessi che le hanno comprate
Non saranno aumentate ma sono passate dal 28 al 35%.
Il 7% di 316 TWh sono 22TWh. Hai detto niente.
È pure un fenomeno molto imprevedibile
tanto finchè il sistema di prezzo rimane quello attuale, poco importa quanto è fatto da rinnovabile e quanto da altre fonti
mi sa che non hai ben chiaro come si forma il prezzo, hai tanta confusione in testa, pensa meno ai complotti e studia di più la realtà di come funziona
si certo, infatti la NOTTE è un fenomeno che avviene solo ogni tanto.
l'aumento delle rinnovabili è dovuto principalmente al fatto che l'anno scorso è stato molto secco e l'idroelettrico era fermo.
Infatti è praticamente raddoppiato (+87%) una fonte che vale il 36% ... che quindi l'anno scorso pesava il 18% ... quel -17.3% di calo da fonte termica è dovuto a quello.
Rimane il fatto che "maggiori sono le emissioni perché bisognava installare più centrali a gas per colmarne l'intermittenza" non vuol dire niente.
Ma le rinnovabili non sono aumentate, o cmq lo sono di poco, ma le centrali idroelettriche (che già avevamo) hanno girato meglio.
Bisogna insistere molto sul fotovoltaico, l'idroelettrico e l'eolico sono molto legati al clima, invece il sole c'è quasi sempre.
A giudicare dalle urla scalmanate che di tanto in tanto mi tocca subire, purtroppo sì.
si vede che vive in Svizzera
Mi piacerebbe ripescare quel tizio che mi diceva che maggiori sono le rinnovabili, maggiori sono le emissioni perché bisognava installare più centrali a gas per colmarne l'intermittenza.
..."Invece, in flessione la produzione da fonte termica (-17,3%), con un calo del 74% del carbone." ...
Io non lo avrei mai pensato che aumentando le rinnovabili sarebbero scese le fonti fossili. Incredibile.
Sia direttamente con la parte di oneri di sistema in bolletta ed indirettamente con i costi che le compagnie elettriche devono sostenere per tenere su il baraccon- di impianti grandi o piccoli sparsi (con conseguenti lavori ed infrastrutture necessarie) e che ovviamente vengono fatti pagare ai clienti
Io ormai ho tutto elettrico solare, quando va bene. Riscaldamento ed energia elettrica dal tetto con accumulatori in cantna. E allacciamento a lla rete normale, dove quando va bene io vendo al fornitore.
mi sfugge come gli incentivi al fv facciano aumentare le bollette
Il prezzo al kw può anche starci, in tempi normali costerebbe meno produrla con il gas, il furto è il costo della lettura che dovrebbe essere gratis, è una roba automatica a distanza, neanche dovesse venire uno a casa a leggerti il contatore
Per la prima parte vedi tu, una volta letta la spiegazione semplificata:
nello schemino grafico c'è 18,5% di energia in più (visto che è consumata) negli scambi con l'estero ma non se ne spiega la natura di produzione, per altro se è nucleare spesso è usata per riportare l'acqua in alto durante la notte (eccesso di produzione estera e venduta a poco mentre i consumi sono al minimo, quindi si compra e si "ricarica" l'idroelettrico. Poi non si spiega mai in quale casella viene messa quell'energia che di fatto è nucleare)
Dopo c'era il punto che fatte le corrette divisioni, anche se ad occhio, il FV costituisce 1/4 circa dell'energia consumata da fonte rinnovabile che a sua volta è solo circa 1/3 dell'energia totale, quindi invece di fare 1/12 ho arrotondato generosamente al 1/10 o 10%, ma è roba che ciuccia svariati incentivi, vantaggi e mette sul groppone degli onesti molti più costi per cui tenere su quella mercato fuffa, fa costare molto di più le bollette alle persone serie.
ora mi informo e ti faccio sapere...
Ma la Ternana...gioca ancora?
non so se so sc3mo io o se ti sei espresso male ma non ho capito praticamente nulla di sto commento
le pizze a Bolzano sono arrivate anche a quelle cifre