Boom di furti di parti di auto in Italia nel 2024: ecco cosa sta succedendo. Il rapporto di LoJack
Telecamere, gruppi ottici, paraurti, fari led e monitor di bordo, le componenti più ricercate dal maviventi

I furti auto sono una piaga che sta crescendo in Italia. C’è però un altro fenomeno che sta aumentando in maniera preoccupante nel nostro Paese. Di cosa stiamo parlando? Dei furti parziali di autovetture, cioè della sottrazione di parti dell’auto che poi vengono vendute come parti di ricambio nel mercato nero. LoJack Italia, società specializzata in soluzioni telematiche per il recupero dei veicoli rubati, ha pubblicato un report che fotografa una situazione allarmante e che ci racconta qualcosa di più di tale attività criminale.
TREND IN AUMENTO
Nel 2024 sono stati registrati quasi 14 mila interventi per riparare danni causati da furti parziali o tentativi di furto, in crescita del 3,5% rispetto all’anno precedente. Insomma, numeri in crescita e a quanto pare questo fenomeno ribattezzato come “cannibalizzazione” delle auto, colpisce principalmente veicoli di età compresa tra i 4 e i 6 anni (1 su 3 degli episodi totali), ma anche quelli di più recente immatricolazione, fino a 3 anni (28% del complessivo). Inutile dire che questi crimini causano ingenti danni economici ai proprietari delle auto colpite.
I MODELLI PIÙ COLPITI
I modelli più colpiti da tale attività criminale sono quelli più diffusi sul mercato. In particolare, le auto preferite dai malviventi sono le utilitarie. Nel mirino, comunque, anche vettura di segmento più elevato. Il rapporto evidenzia che tra i più vandalizzati ci sono alcuni modelli del Gruppo Stellantis (Fiat Panda, 500, Punto, Lancia Ypsilon, 500X e Jeep Renegade), ma anche i modelli dei marchi Audi, Smart, Alfa Romeo, Ford, Peugeot, Renault, Citroen, Toyota, Lexus (prese di mira per le batterie dei sistemi ibridi), Range Rover e Volkswagen. Ovviamente ci sono differenze a livello territoriale. Ad esempio, al Sud le più colpite sono le Fiat Panda e le 500, mentre al Nord a prevalere sono i modelli dei marchi Toyota, Lexus, Range Rover e Volkswagen.
Più in generale, a Lombardia è la regione italiana più colpita da tali attività criminali; qui si verifica quasi la metà dei casi (40%). A seguire Lazio (27% dei casi totali) e Campania (18%). Il fenomeno si concentra particolarmente all’interno delle grandi città: a Roma e Milano si registra circa il 28% dei danneggiamenti totali. La Puglia, e in particolare l’area tra Manfredonia e Cerignola (nota come “triangolo delle Bermuda dei furti d’auto"), rappresenta il luogo in cui le vetture corrono il maggior rischio di essere oggetto furto di componenti. Anche la Campania sta registrando un significativo aumento di questi episodi.
COSA SI RUBA ESATTAMENTE?
Furti parziali, cioè di componenti. Esattamente cosa cercano i malviventi? Telecamere di bordo, paraurti (con valore tra 45 e 800 euro), monitor (dai 180 ai 920 euro), fanali (dai 500 ai 2.500 euro) , cerchi in lega (dai 450 ai 1.500 euro) e catalizzatori, particolarmente richiesti per via della presenza di metalli preziosi contenuti al loto interno come platino e palladio. Altri componenti particolarmente ricercati sono i gruppi ottici (fari LED, laser e sistemi di orientamento automatico), che possono valere oltre 5.000 euro, nonché motori, portiere, cruscotti, centraline, pneumatici e parti di carrozzeria.
COME SI EFFETTUANO I FURTI?
Non si tratta di furti casuali ed improvvisati anche perché servono persone esperte nella gestione delle auto. Come evidenzia il rapporto, dietro si trovano gruppi criminali che si muovono in modo organizzato. Gruppi che si avvalgono delle ultime tecnologie per portare a termine i furti. Mediamente per portar a termine un furto parziale un ladro esperto impiega dai 50 ai 90 secondi. I colpi vengono comunque studiati a tavolino anche in base alle richieste ricevute dal mercato. Spesso, si agisce lungo le strade meno trafficate e più buie. In alcuni casi, i malviventi non si limitano ad intervenire dove la vettura è parcheggiata. Infatti la rubano per poi portarla in capannoni dove provvedono allo smontaggio. In 3-4 ore le vetture vengono quindi cannibalizzate e i pezzi rivenduti su mercati illegali, spesso in Nord Africa, Emirati Arabi o Sud Africa.
Come vengono rubate le auto? Vengono trascinate con cavi o spinte da altri veicoli oppure rubate clonando la chiave, o ancora sottratte in meno di due minuti tramite la connessione alla rete CAN bus (soprattutto per veicoli come Alfa Romeo Stelvio e Giulia, Jeep Renegade e Compass).