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Furti auto, piaga sociale ed economica: sanzioni più dure nel nuovo Ddl

In arrivo nuove misure per provare a contrastare in maniera più efficace questa attività criminale

Furti auto, piaga sociale ed economica: sanzioni più dure nel nuovo Ddl
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 19 giu 2025

I furti auto sono una vera e propria piaga sociale ed economica e come abbiamo scritto più volte, sono purtroppo in aumento. Il Governo ha deciso di muoversi per contrastare in modo più incisivo questa attività criminale. Come? In Senato è stato presentato un decreto legge che intende apportare modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di furto d’auto. Il Ddl n. 1506 ovviamente dovrà, adesso, seguire il normale iter legislativo per arrivare all’approvazione. Intanto, ha già ricevuto parere positivo da parte di Ania, associazione che rappresenta le imprese di assicurazione.

L’ANIA, Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, accoglie con favore il disegno di legge volto a contrastare in modo più incisivo i furti d’auto che rappresentano quasi una piaga sociale, fortemente monitorata dalle procure. Anche da un punto di vista assicurativo, la concentrazione di furti ha impatti sull’assicurabilità dei veicoli. Inoltre, il fenomeno spesso si rivela essere una frode.

FURTI AUTO IN AUMENTO

Nella premessa, il decreto legge mette proprio in evidenza come questa piaga sia purtroppo in aumento nel nostro Paese ed in particolar modo in alcune regioni come Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia dove si concentrano quasi 8 furti su 10.

I furti di veicoli in Italia confermano un trend preoccupante: nel 2024 sono stati rubati oltre 136.000 veicoli, con un aumento del 3 per cento rispetto all’anno precedente e un incremento del 6 per cento per le sole automobili. Ancora più marcato l’incremento dei furti di veicoli commerciali, più che raddoppiati (+112 per cento). È quanto emerge dai dati forniti dal Ministero dell’interno, integrati con quelli provenienti da altri report e studi sul fenomeno. La refurtiva viene spesso smontata nel giro di poche ore e i pezzi inviati lungo le direttrici dell’Est Europa, del Nord Africa e del Medio Oriente.

MISURE PIÙ SEVERE IN ARRIVO

Il decreto legge si muove in più direzioni per provare a contrastare questa attività criminale. Ecco cosa possiamo leggere:

Tra le circostanze aggravanti a effetto speciale del delitto di furto viene introdotta, all’interno dell’articolo 625 del codice penale, anche quella di avere commesso il fatto su autoveicoli o motocicli o comunque su mezzi privati di trasporto. L’inasprimento sanzionatorio, che comporta l’applicazione della pena della reclusione da due a sei anni, aumenta le potenzialità investigative, dato che diventa possibile ricorrere alle intercettazioni di conversazioni. Inoltre, viene previsto l’arresto obbligatorio in flagranza di reato.

Ma non è tutto perché sotto il profilo patrimoniale, data la finalità lucro-genetica della condotta, viene introdotta la misura della confisca obbligatoria, anche per equivalente, del prodotto, o del prezzo oppure del profitto del reato, salvo che appartengano a persone estranee al reato. Il decreto legge prevede poi un inasprimento delle sanzioni relative alla ricettazione di autoveicoli o motocicli derivanti dal reato di furto aggravato dalla nuova circostanza.

Il reato, in considerazione delle pene edittali, consente il ricorso alle intercettazioni, prevede l’arresto obbligatorio in flagranza ed estende la confisca obbligatoria, anche per equivalente, già prevista per i reati di riciclaggio di cui all’articolo 648-bis del Codice penale, di cui al successivo articolo 648-quater.

Infine, per garantire la certezza della pena, è previsto che la commissione del reato di furto aggravato dalla circostanza di avere commesso il fatto su autoveicoli o motocicli o comunque su mezzi privati di trasporto diventi ostativo alla concessione dei benefici penitenziari, rientrando nel catalogo dei delitti previsti dall’articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354.
 
[Decreto legge]

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