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Il presidente FIA Ben Sulayem spinge per il ritorno ai motori V8 in F1 a partire dal 2029

La necessità di ridurre i costi potrebbe determinare una revisione del regolamento.

Il presidente FIA Ben Sulayem spinge per il ritorno ai motori V8 in F1 a partire dal 2029
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 16 lug 2025

Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha rilanciato con forza l’ipotesi di un ritorno ai motori V8 in Formula 1, a partire già dalla stagione 2029. Una proposta che mira a riportare la categoria su binari più sostenibili dal punto di vista economico, dopo l’introduzione dei complessi e costosi propulsori ibridi previsti per il 2026.

La Formula 1 sta per tornare al V8?

In un incontro con i giornalisti a margine del Gran Premio di Silverstone, Ben Sulayem ha ribadito la necessità di ridurre drasticamente i costi, definendo i V8 una soluzione concreta e auspicabile.

Secondo il presidente della FIA, l’attuale generazione di motori ibridi comporta una complessità tecnica eccessiva e costi ormai difficili da sostenere. La sola attività di ricerca e sviluppo, infatti, può superare i 200 milioni di dollari, mentre ogni singola unità costa tra 1,8 e 2,1 milioni. L’idea sarebbe quindi quella di tornare a una configurazione più semplice e collaudata come il V8, integrando però una forma ibrida più leggera e carburanti sostenibili, per non rinunciare del tutto agli obiettivi ambientali.

La transizione, ha spiegato Ben Sulayem, richiederebbe almeno tre anni di lavoro, motivo per cui la scadenza del 2029 rappresenta un obiettivo realistico. Anche la Formula One Management, guidata da Stefano Domenicali, avrebbe mostrato apertura verso questa ipotesi, e lo stesso vale per alcuni team che iniziano a vedere nella semplificazione tecnica una possibile via per garantire maggiore equilibrio finanziario.

Il ritorno ai V8, che la Formula 1 ha abbandonato al termine del 2013, comporterebbe un taglio netto ai costi. L’obiettivo dichiarato è ridurre del 50% le spese legate ai motori, rendendo la categoria più accessibile a nuovi team e costruttori. Non a caso, il presidente della FIA ha anche aperto alla possibilità dell’ingresso di un nuovo team, il dodicesimo, che potrebbe arrivare dalla Cina, dopo il tentativo fallito di portare la Cadillac del gruppo General Motors in Formula 1.

Il futuro della Formula 1

Ben Sulayem aveva espresso la preferenza per un ritorno ai V10, ma la soluzione V8 appare più facilmente realizzabile, anche perché comporterebbe benefici diretti in termini di peso complessivo delle vetture. Il passaggio al V8, però, come qualsiasi cambiamento regolamentare di questa portata, richiede l’accordo della FIA, della FOM e una maggioranza qualificata tra i motoristi. Finora non si sono registrate discussioni formali dopo l’incontro organizzato in Bahrain all’inizio della stagione, dove era emersa una linea comune sulla necessità di mantenere una componente ibrida e carburanti green. Le dichiarazioni di Ben Sulayem riaccendono il dibattito e potrebbero rappresentare un primo passo verso un cambio di rotta. Il futuro della Formula 1, però, sembra orientato a trovare una sintesi tra ambizioni ambientali, costi crescenti e nuove opportunità commerciali.
 
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