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Enel: ecco Pioneer, il più grande impianto di accumulo con batterie second-life

Pioneer consentirà l’abbattimento di 16.000 tonnellate di CO2 nell’arco di dieci anni

Enel: ecco Pioneer, il più grande impianto di accumulo con batterie second-life
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 3 giu 2025

C’è bisogno di una tecnologia che sposti l’energia da quando viene prodotta a quando viene usata“. Questo è quanto ha raccontato Nicola Rossi, head of innovation Enel, in occasione della presentazione del progetto Pioneer che mette al centro un innovativo sistema di accumulo dell’energia realizzato con batterie di auto elettriche a cui è stata data una seconda vita. Pioneer, in realtà è l’acronimo di airPort sustaInability secONd lifE battEry stoRage, il più grande sistema di accumulo in Italia realizzato con batterie second-life, che è stato realizzato con l’obiettivo di supportare il fabbisogno energetico dell’aeroporto Leonardo da Vinci. A collaborare con Enel a questo progetto, oltre ad ADR – Aeroporti di Roma, anche aziende del settore automotive come Stellantis, Mercedes e Nissan. Pioneer è stato co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito dell’Innovation Fund.

UN PROGETTO DI ECONOMIA CIRCOLARE


Per realizzare questo sistema di accumulo di energia sono state utilizzate 762 batterie di auto elettriche (10 MWh) provenienti dalle 3 grandi case automobilistiche menzionate in precedenza. Inoltre, grazie all’allacciamento con l’impianto fotovoltaico che è stato realizzato in parallelo alla pista numero 3 dell’aeroporto Leonardo da Vinci, è stato creato il più grande polo di autoconsumo di questo genere in Europa. Pioneer consentirà di alimentare l’infrastruttura dell’aeroporto con energia pulita prodotta localmente, riducendo la dipendenza dalla rete e contribuendo a un risparmio stimato di 16.000 tonnellate di CO₂ in dieci anni.

Pioneer, oltre ad essere uno dei più gradi sistemi di stoccaggio con batterie second life più grandi d’Europa, è pure primo impianto di scala industriale che integra batterie eterogenee in un unico sistema di accumulo, grazie a un avanzato software di ottimizzazione e a un’architettura concepita per essere interoperabile con pacchi batteria provenienti da diversi produttori di autovetture. Al progetto ha contribuito pure l’Istituto di ricerca tedesco Fraunhofer.

Pioneer inaugura così un modello scalabile che non solo è in grado di assicurare una gestione più smart delle risorse energetiche green, ma rappresenta anche un punto di riferimento per la capacità di valorizzare materiali e dispositivi a fine vita, creando benefici trasversali per l’ambiente, la comunità e il territorio.

L’IMPORTANZA DEI SISTEMI DI ACCUMULO


Sempre più spesso, grazie alle possibilità abilitate dai sistemi BESS (Battery Energy Storage System), gli impianti di stoccaggio contribuiscono in modo fondamentale a migliorare l’efficienza energetica e la diffusione delle fonti rinnovabili, contribuendo in questo modo alla stabilità e alla resilienza della rete elettrica – sia in contesti ad alta intensità come gli scali aeroportuali, dove è indispensabile gestire i picchi di domanda per garantire la continuità del servizio, ma anche in scala più ridotta come nelle comunità energetiche, facilitando la creazione di modelli di autoconsumo in cui la partecipazione attiva dei cittadini si traduce in consumi ottimizzati e minori costi in bolletta.

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