Quasi 18 cm in più: le dimensioni della pedana per la sicurezza dei monopattini
Le dimensioni della pedana influiscono sulla sicurezza, lo dice uno studio

Il tema dei monopattini elettrici è molto controverso, ma l'attenzione che Bird, insieme a molti altri produttori, sta riservando a questo mezzo per la mobilità dell'ultimo miglio ci fa capire come gli operatori del settore non siano per niente pronti a mollare il colpo anche di fronte a normative in rapida evoluzione.
Da una parte c'è chi sostiene che si tratti della giusta via per cambiare volto alle città: meno traffico, meno auto ad occupare preziosi parcheggi e meno inquinamento locale. Dall'altra ci sono gli inevitabili fatti di cronaca che hanno puntato un mirino sui monopattini elettrici, in condivisione o di proprietà.
Qualcuno direbbe che era inevitabile: una "tecnologia nuova", introdotta massicciamente e senza regolamentazioni, ha bisogno di tempo per assestarsi. E le normative stanno correggendo in corsa come dimostra l'ultimo Decreto Infrastrutture. Lo stesso fanno i produttori e i fornitori di servizi di sharing, ciascuno impegnato a rimarcare gli aggiustamenti volti a migliorare la sicurezza. L'ultimo di questi riguarda le dimensioni delle pedane.
MONOPATTINI E SICUREZZA: LA PEDANA
La ricerca è della SAE, la stessa Society of Automotive Engineers che aveva gettato le linee guida per i livelli della guida autonoma. Non serve un ingegnere per capire che una pedana più piccola porta, nella pratica, ad un appoggio più precario dei piedi, ma i dati a corredo dello studio ci permettono di parlare di numeri.
Emerge quindi che una lunghezza inferiore ai 46 cm (facile trovarla su molti prodotti ultra-portatili) porta a problemi di stabilità e adattabilità importanti, ed è forse sul secondo punto che va posta l'enfasi. I monopattini, infatti, sono una soluzione di mobilità talmente semplice che spesso vengono approcciati anche da chi non ha alcuna esperienza.
Da motociclista ho imparato nel tempo che le due ruote con un motore richiedono dinamiche di guida diverse dalle quattro ruote: il corpo diventa elemento attivo e, con i monopattini, una variazione del baricentro in prossimità di una buca o un'irregolarità della strada può fare la differenza insieme alla presa salda sul manubrio (come salda deve essere in moto durante la frenata ad esempio). Lo stesso vale per la posizione dei piedi sulla pedana: si tratta di una gestione inconscia per chi ha un minimo di esperienza su due ruote, ma i monopattini sono stati pensati (finora) come un mezzo accessibile senza alcun vincolo.
Assume quindi un senso, pur sembrando la classica scoperta dell'acqua calda, l'idea di Bird che deriva da questo studio a cui ha collaborato un'esperta di biomeccanica che poi è stata assunta dall'azienda. Ingrandire la pedana può essere uno dei tasselli che contribuirà a migliorare la sicurezza.
Il compromesso ideale, stando a quando dichiarato da una delle autrici dello studio assunta poi da Bird, si è concretizzato con i 63,5 cm di Bird Three. Dimensioni simili permettono poi di ridurre il comportamento nervoso tipico di un "passo corto" e rendere meno ripida la curva di apprendimento per i meno esperti.
Oltre agli ovvi vantaggi per chi ha un piede più grande, poi, si permette di migliorare la naturalezza alla guida: che si utilizzi il piede dominante come base d'appoggio primaria o si scelga una posizione affiancata o parallela, le dimensioni maggiori consentono a tutti di guidare nella posizione che il corpo indica loro come la migliore, riducendo la necessità di adattarsi a qualcosa di meno comodo.
SERVE UNO STANDARD
In questa guerra dei monopattini ognuno tira acqua al proprio mulino, ma sono proprio i colpi che produttori e aziende si scagliano fra di loro che potrebbero diventare la base per un tavolo di discussione atto a creare uno standard minimo di sicurezza (ne avevamo parlato con la General Manager di VOI) che oggi non è completamente definito.
Si parla tanto di limitare la velocità, ma nessuno pone l'attenzione sulle specifiche che un monopattino deve avere per migliorare la sicurezza a prescindere dai km/h segnati sul tachimetro di bordo, e può sembrare assurdo se consideriamo invece quanto strette siano le normative per auto, moto e scooter.