
13 Gennaio 2023
Dacia Spring è l'auto elettrica economica per eccellenza, un termine che va preso con le pinze visto che esistono da una parte i quadricicli elettrici, parzialmente utilizzabili per le stesse funzioni di "city car" pur con le limitazioni del caso, dall'altro i cinesi stanno arrivando anche in Italia.
Oggi, comunque, Spring resta la scelta obbligata per chi vuole passare all'elettrico ma può essere anche un'alternativa all'auto a benzina se inserita nel contesto di un uso cittadino ed extra-urbano, il classico pendolare che non affronta troppa tangenziale/autostrada. Vediamo perché e come si comporta alla guida.
Poco più di 20.000€ per il modello d'ingresso di un mezzo che deve assolutamente contenere i costi visto il sovrapprezzo del pacco batterie. L'incipit serve per capire ed inquadrare Spring, un'auto dalla doppia faccia che si presenta con una guida rialzata (ma non alta in termini assoluti, più da crossover per intenderci), uno sterzo morbido e facilissimo e i comfort necessari per l'ambiente urbano.
Le dimensioni - è stretta fuori ma accettabile per quattro in termini di larghezza interna - la rendono davvero pratica perché si parcheggia facilmente, permette di sfruttare sensori posteriori e retrocamera (se presente) e nel traffico cittadino si destreggia che è un piacere. Inoltre la potenza è quella giusta anche per la tangenziale, si sorpassa in sicurezza vista una coppia sempre disponibile: istantanea sì ma non alta in valore assoluto. Paragonabile, però, alle utilitarie con i benzina più economici.
Morbidissimo il setup, caratteristica che si rivela un'arma a doppio taglio. Finché buche e dossi non sono estremi, tutto va bene: Spring affronta senza colpi sulla schiena le asperità di media intensità, non subisce mai il suo peso ed è molto morbida, soffrendo però nelle situazioni limite dove l'escursione non basta e la taratura poco sostenuta porta in battuta l'ammortizzatore. Lì il colpo è secco.
A conti fatti, però, nella guida cittadina basta accettare un rollio presente anche quando si affronta una rotonda e il gioco è fatto perché Spring è pratica, facile, economica da mantenere (vedremo i consumi nel capitolo dedicato) e solida nel telaio. Digerisce bene anche le strade bianche senza scomporsi: d'altronde è un'auto nata per strade ben peggiori delle nostre.
L'altro lato della medaglia riguarda però limiti evidenti al volante, talvolta in grado di trasformarsi in difetti. Il primo è quello della posizione di guida: fissa. Si regola solo il sedile, e potete farlo solo in avanti/indietro e nello schienale. Complice l'assenza di regolazioni per il volante, i casi sono due. Siete perfetti per la posizione "standard"? Ottimo, viaggerete comodi.
Siete leggermente più alti? Dopo un'ora di guida inizierete a soffrire una posizione che carica troppo la gamba destra: è il mio caso e io sono alto (solo) 1,76 m: andare indietro con il sedile non risolverebbe visto che le braccia sarebbero troppo lontane dal volante. Nei piccoli tragitti di qualche decina di minuti non è un problema, ma già passare un'ora e mezza al volante porta ad un intorpidimento della gamba.
Vanno poi segnalate le conseguenze di una piattaforma "vecchia scuola" e di ruotine con pneumatici 165/70 con un'impronta a terra ridotta rispetto a quella a cui - solitamente - siamo abituati. Partendo dalla gommatura, il limite evidente è quello nella tenuta, specie sul bagnato. Qui l'ABS diventa iper-apprensivo, si attiva con un anticipo a cui è difficile essere abituati con le auto moderne e all'inizio può anche spaventare.
In generale, tutti i controlli elettronici sono incisivi e anticipati, Dacia ha privilegiato la sicurezza e questo vi consente di buttarvi in curva con il "gas" aperto sapendo che lei taglierà subito e in maniera importante la potenza alle ruote, limitando il sottosterzo. Il pedale ha poi una mappatura intelligente, smorzata negli istanti immediatamente successivi alla partenza per evitare slittamenti e "cattiva".
Campionessa nei consumi, con un asterisco. Dacia Spring vince rispetto a molte concorrenti per l'efficienza, intesa però come rapporto tra peso e consumi vista la presenza di una batteria compatta. Non è il rapporto perfetto in generale, il Brianza Ring ha dimostrato come Kona Electric riesca ad essere migliore se chiamiamo in causa l'autostrada, ma è il rapporto perfetto per la città.
Il dato registrato nel nostro circuito di test in condizioni reali (autostrada, tangenziale, extra-urbano, città, salite e discese) si abbassa notevolmente quando portiamo Spring nel suo ambiente, quello urbano. Già sottoponendola ad ulteriori e soli 30 km da Monza a Milano, la media si era abbassata a 13,8 kWh / 100 km.
In pianura e nelle condizioni ideali, poi, i 70 km/h costanti si percorrono con circa 6 kW di potenza e i 90 km/h costanti richiedono 10/11 kW, cifre irrisorie che si traducono con un'autonomia reale tra città ed extra-urbano che può raggiungere senza sforzi i 200/250 km. Di più se siete un minimo attenti al traffico. Occhio alla rigenerazione: motore poco potente, rigenerazione scarsa. Nella realtà il picco è di neanche 10 kW ed è istantaneo, la media è ben più bassa: Spring è un'auto che preferisce scorrere per inerzia e che elimina completamente dall'equazione la guida ad un pedale. Non è un difetto perché i consumi (tra 10 e 11 kWh/100 km in città) danno ragione a Dacia... nel contesto in cui quest'auto si inserisce.
L'altro aspetto da valutare è la ricarica, aspetto che però va - ancora una volta - contestualizzato. Dacia Spring è l'elettrica per la città, chi l'acquista per i lunghi e frequenti viaggi si illude. Un caricatore monofase da 6,6 kW potrebbe sembrare poco rispetto alla media degli 11 kW trifase presenti sulle odierne elettriche ma la batteria di Spring è piccola a fronte di un'ottima efficienza cittadina.
Il "pieno", la ricarica completa di Dacia Spring, costa meno di 5€ da casa. Ai consumi rilevati dalla prova servono 28€ per 1 mese di casa-lavoro (60 km/giorno con tangenziale).
Per questo bastano 8-14 ore per la ricarica da casa a seconda che abbiate o meno una wallbox (basta anche da 3,7 kW). Chi non può ricaricare nel garage, dovrà solamente trovare 5/6 ore alla settimana per rabbocchi alle colonnine: al supermercato o in quelle pubbliche, se disponibili nella zona. Per questo motivo, l'optional da 600€ per la ricarica in DC è sconsigliata: non solo "ruberebbe" una presa a chi ha oggettive necessità di ricarica rapida, ma è anche limitata a 30 kW. Fa a pugni con l'utilizzo di quest'auto e con il buon senso.
Finiture al risparmio, pochissimi tocchi di colore ma una buona qualità nell'assemblaggio. In breve, è questa la proposta di Spring per limitare i costi. Davanti si sta comodi in larghezza, con il problema delle regolazioni assenti per il conducente.
Dietro lo spazio è risicato, quattro adulti possono sopportare i piccoli spostamenti urbani perché le ginocchia toccano al pelo con un sedile anteriore impostato su un'altezza di 1,76. Buono il bagagliaio: grezzo, poco rifinito e con una cappelliera molto cheap, ma nasconde il doppio fondo per la ruota di scorta e mette a disposizione 290 litri, non male per queste dimensioni.
Le comodità base ci sono: il climatizzatore è a regolazione manuale ma è efficace e pratico anche nel disappannamento, senza cedere il fianco se non per l'impossibilità di impostare un "numero" corrispondente alla temperatura. La presa USB sulla cornice dell'infotainment si affianca alla 12V nella parte bassa e alimenta/collega lo smartphone per Apple CarPlay e Android Auto (con cavo). Il sistema di infotainment è semplicissimo, la navigazione di serie va usata solo come backup in caso di assenza di connessione ma, con Android Auto e CarPlay, la fluidità è ottima, meglio di concorrenti più costosi. E lo schermo è opaco per limitare i riflessi.
La pecca principale è l'assenza della frenata automatica d'emergenza che sarebbe l'unico ADAS fondamentale per un'auto cittadina.
Valutare Dacia Spring è difficile perché, oggi, non ce ne sono come lei. Il prezzo di listino è basso in termini relativi, ma sarebbe apprezzabile una limatina per rimettere tutto in prospettiva in un contesto senza incentivi: così facendo riuscirebbe a competere con auto cittadine termiche: una Panda City Life similmente accessoriata costa 18.650€ (poco più di 16.000€ in promozione) ma non ha retrocamera, navigatore e chiamata d'emergenza che sono presenti su Spring Comfort da 21.600€.
Il discorso cambia chiamando in causa gli incentivi. In quel caso diventa un best buy se proviamo a prezzarla con i vecchi (e terminati) incentivi statali: meno di 10.000€ in caso di rottamazione e solamente 11.160€ per la versione top di gamma.
Chiaro, quindi, che il prezzo finale determinerà la scelta nel confronto con un'utilitaria a benzina. Diverso è il discorso se cercate un'elettrica per qualsiasi motivo (accessi aree limitate, risparmio su costi di esercizio e manutenzione, tematica ambientale e via dicendo): in quel caso, se risponde alle vostre esigenze, è quella giusta, accettando i vari compromessi di cui sopra.
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Commenti
Un filo troppo cheap... almeno il clima automatico potevano metterlo....
Arriveranno semplicemente perché quelle attuali per molte persone non sono sufficienti e hanno ancora prezzi che giusto con gli incentivi possono essere anche solo prese in considerazione, se vogliono rivolgersi ad un pubblico più ampio quei modelli devono arrivare
Modeli migliori che, se non vendno gli attuali, non arriveranno MAI
Vedrai che, in parte per l'invecchiamento della popolazione, in parte per la decrescita demografica, la situazione migliorerà nel giro di 10 anni.
Apprezzata... Da ..?!?!?
Probabilmente le prime auto elettriche hanno modellato il modo di pensare di molti per auto elettriche in modo distorto.
Questa auto va bene per la provincia.
Io ho una 500e, con batteria da 42 kWh. Delle volte in cittá faccio 20 km e una volta tornato in garage rabbocco i miei 2/3 kWh.
Per le auto elettriche non vale l'idea di arrivare a riserva per fare il pieno, anzi non vale manco l'idea del rifornimento e forse manco della stazione di servizio. Almeno in cittá sono concetti superati. Fuori cittá con i 750 milioni per 7500 colonnine sulle autostrade siamo in attesa. Sono 100.000 di incentivo a colonnina. La colonnina in se costa sui 20/30.000 euro a seconda della potenza ma poi bisogna portarci la media tensione, fare la cabina ecc. ci vuole del tempo ma i soldi ci sono.
Poi ci sono altri 90 milioni per le imprese che nei loro spazi metteranno le colonnine (si suppone di potenza ridotte).
Per girare in provincia (di Roma quindi non piccola) uso la 500e. Troppo comoda. Per tutti gli altri spostamenti ho una termica tradizionale. Quanto la uso? Praticamente mai.
Come ogni soluzione che viene spinta
C'è anche un altro "errore", ho provato il tasto del baule in un concessionario e non servivano due mani per aprirlo, il bottone funzionava correttamente, non come nella prova.
si ma mi pare di aver letto sia una fregatura...
La soluzione potrebbe essere il noleggio a lungo termine...
Manco il sedile puoi regolare...altro che scelta sensata
Per mia figlia ventenne è così, io al momento ho anche una macchina tradizionale a benzina per le percorrenze maggiori. Per me fare Roma-Napoli e ritorno con soste azzerate è la normalitá e per farlo forse non mi basterebbe una Tesla Long Range. Mia figlia fa casa, universitá, casa, centro commerciale, casa e magari ogni tanto va a qualche cinema o teatro. Esigenze diverse per auto diverse. Quando va alla casa al mare poi ricarica gratis grazie al fotovoltaico.
Il fotovoltaico non è per una elite, si può fare in tutte o quasi le case singole e in alcune in condominio. Peraltro a costo zero visto il superbonus.
Volante e sedile non regolabili spero sia uno scherzo
Ne ha dette di peggiori e non è mai successo niente, così come ha bucato embarghi impunito. Gioca una partita diversa, quella degli Influencer, e le regole non sono le stesse che abbiamo noi. Ma per chi "guarda da fuori" e non sa come funziona può sembrare tutto uguale. La Spring ha più coppia di un'utilitaria tipo Space Star e non ho mai avuto problemi in salita o sulle rampe...
Tra un po’ le cinesi domineranno il mercato ed è un bene: sarà come con gli altri prodotti provenienti da quel paese, democratici e alla portata dei powery occidentali ex ceto medio
ha fatto numeri tra i guidatori di Opel agila e Seat Marbella
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Le elettriche costano troppo. Questa costa poco ma non è come la voglio io. Riassunto, voglio la Porsche ma che costi come la Panda e che consumi come la spia a led del mio televisore e che abbia le batterie che durano più di nonna Pina ( 104 anni ) e che mi consentano di percorrere 1500km e che si ricarichino con un santino di padre Pio magnetico. Infine ci vorrei dentro anche un motore diesel perché sono nostalgico e non si sa mai che oltre i 1500km non mi venga in mente di attraversare il pacifico e quindi vorrei anche che sia in dotazione la funzione aliscafo. Tutto sommato mi sembra tutto.
Infatti dopo 8 anni bisognerebbe venderla perché se si guastano le batterie sono guai
la forma è quella! :D
Ènammerda dal vivo
Una Panda no?
Esatto
Quest'auto è una scatoletta, piccolissima, per i nani
Beh perché dovrebbe mentire su un aspetto simile? Se dicesse qualcosa di infamante ma non veritiero in Dacia non potrebbero fargli causa?
Se con i prossimi incentivi la portano a 12.000 senza rottamazione: la comprerò. Mi permetterà di allungare la vita alla mia Full hybrid che destinerò ai percorsi autostradali e alle medio-lunghe distanze. Avrò così modo di risparmiare e verificare l’effettiva praticità di una elettrica in attesa delle future batterie allo stato solido.
Meglio di tante elettriche “fighette”…
E tu gli credi...
tipo q2
In Cina è tutto fatto in joint-venture perché per produrre qualcosa da quelle parti e per semplificarti la vita devi avere un partner cinese. Cerca BMW-Brilliance: Brilliance produce le BMW per la Cina e riprende varie tecnologie per modelli propri, ma questo non vuol dire che una Serie 5 è una Brilliance.
Si però ti consiglio di non tenerle oltre il 160.000 km, poi cadono a pezzi
Dipende dal motore a scoppio. Tieni conto che gli stessi motori vengono montati su auto di diversa marca, quindi c'è pure una economia di scala. Diversamente le auto elettriche non possono ancora avvantaggiarsi in tal senso. Per farti un esempio, solo ora stanno progettando i pianali delle auto elettriche in quanto prima usavano quelli vecchi delle auto a combustione.
Cmq, ritornando alla tua domanda, presumo che si, costino più di un motore a scoppio, molto di più per quanto ne so.
Ma guarda che bellini. Ci siamo capiti.
difatti in china la stessa identica vettura viene via con circa 8000$
Che cesso pazzesco
Beh, se è scarica, si
Beh se compri il cane e l'auto unisci l'utile al dilettevole.
Fai prima che con l'auto ?
Sicuro. Non ho mai voluto un cane pur desiderandolo per non avere ste rotture di maroni, figurati se inizio a farlo per l'auto.
Si, per prendere il bus alle 5 del mattino
Punti la sveglia....
Senza contare che credo ALMENO il 50% di quel 34% con un box ce l'ha monoposto: se hai due auto elettriche significa probabilmente che dovrai fare anche il "cambio" per la ricarica, con tutti i problemi del caso.