Con il cambio delle regole, Transport & Environment teme troppe Plug-in dopo il 2035
La Commissione UE toglierà il divieto di stop alla vendita delle auto endotermiche dal 2035: ecco cosa ne pensa Transport & Environment
Domani 16 dicembre la Commissione Europea dovrebbe presentare il nuovo pacchetto auto che includerà anche quel cambio di rotta fortemente richiesto da diversi Governi e soprattutto dalle case automobilistiche. Insomma, dovrebbe essere revocato lo stop alla vendita delle nuove auto endotermiche a partire dal 2035. In sostituzione, un obiettivo di riduzione della CO2 del 90% che permetterà di dare alle case automobilistiche una maggiore flessibilità, garantendo così quella neutralità tecnologica richiesta a gran voce. Cosa significherà davvero lo scopriremo domani ma intanto sul tema è intervenuta Transport & Environment (T&E) che ha espresso molti dubbi, facendo alcuni conti.
ECCO COSA POTREBBE ACCADERE
Secondo il responsabile di T&E Germania, Sebastian Bock, in un post su LinkedIn, una riduzione delle emissioni del 90% per le auto sembra un compromesso ragionevole almeno fin a che non si fanno i conti perché si scopre che quasi un’auto su due dopo il 2035 potrebbe avere un motore a combustione interna. Una riduzione del 90% significa che i produttori dovrebbero raggiungere un obiettivo di emissioni di 11 g/km di CO2 su tutta la loro flotta nel 2035. Bock ipotizza inoltre che i veicoli ibridi plug-in (PHEV) avranno entro quella data “emissioni ufficiali di 25 g/km”, probabilmente determinate dal WLTP. Bock stima che le case automobilistiche potranno vendere quasi il 46% di auto ibride Plug-in e comunque raggiungere gli obiettivi medi di emissioni.
Il problema di avere così tanti PHEV in circolazione nel 2035 secondo Transport & Environment? Le analisi sulle emissioni in condizioni di guida reale di cui abbiamo già scritto in passato, mostrano che le Plug-in sono molto più inquinanti di quanto rilevato in sede di omologazione. Parliamo di emissioni quasi cinque volte superiori a quelle ufficiali utilizzate per calcolare se un’azienda raggiunge i propri obiettivi.
Quindi, secondo Transport & Environment, un obiettivo del 90% nel 2035 potrebbe sembrare ragionevole ma potrebbe significare un disastro per il clima (e indirizzare l’industria sulla traiettoria sbagliata, poiché dovrebbe continuare a investire in un vicolo cieco tecnologico). Vedremo cosa emergerà con la presentazione del pacchetto auto. A quel punto ne capiremo molto di più.