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Batterie agli ioni di sodio ci siamo: il 2026 sarà il loro anno

La tecnologia delle batterie agli ioni di sodio ha fatto grandi passa avanti; il 2026 dovrebbe essere l'anno di un loro utilizzo di massa

Batterie agli ioni di sodio ci siamo: il 2026 sarà il loro anno
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 30 set 2025

La batteria è al centro dello sviluppo delle auto elettriche. Si parla molto dell’evoluzione delle batterie LFP o di quelle allo stato solido, tecnologia che dovrebbe far fare alle BEV un importante salato avanti generazionale. Eppure, la ricerca in questi anni si è concentrata anche altrove e il 2026 sarà probabilmente l’anno di un’altra tecnologia e cioè quella delle batterie agli ioni di sodio. Di questo ne sono convinti diversi esperti del settore che hanno partecipato al Sodium-Ion Battery Industry Chain and Standards Development Forum. Grazie all’evoluzione e alla riduzione dei costi, il prossimo anno questi accumulatori entreranno in applicazioni su larga scala. Addirittura, c’è chi si sbilancia ulteriormente affermando che saranno determinanti in diversi settori nei prossimi 2 e 3 anni.

UNA VALIDA ALTERNATIVA PER ALCUNE APPLICAZIONI: I VANTAGGI

Li Jinghong, studioso dell’Accademia Cinese delle Scienze e professore presso l’Università di Tsinghua, ha sottolineato che le batterie agli ioni di sodio possono rappresentare una valida alternativa per alcune tipologie di applicazioni ma non come sostitute degli attuali accumulatori agli ioni di litio. Vantaggi? Tra le altre cose, ottime prestazioni a bassa temperatura, elevata sicurezza e costi relativamente bassi. Queste caratteristiche le rendono adatte per essere utilizzate, ad esempio, nei veicoli ibridi, nei gruppi di continuità e nei sistemi d’accumulo. L’attenzione attuale è rivolta alla riduzione dei costi, al miglioramento della densità energetica e all’allineamento dei prodotti alle specifiche esigenze del mercato. Gli esperti hanno concordato sul fatto che il 2026 segnerà probabilmente l’inizio delle applicazioni commerciali su larga scala.

Al riguardo non possiamo non ricordare che CATL da poco ha annunciato che la sua batteria agli ioni di sodio è pronta. Stando a quanto raccontato, tale accumulatore raggiunge la più alta densità energetica del settore, pari a 175 Wh/kg, consentendo ai veicoli ibridi di disporre di autonomie in modalità puramente elettrica superiori a 200 km e ai veicoli 100% elettrici percorrenze di oltre 500 km. Ovviamente, stiamo parlando di dati secondo il ciclo cinese CLTC. La batteria supporta la ricarica a 5C e una durata superiore a 10.000 cicli.

LO SVILUPPO VA AVANTI

Le batterie agli ioni di sodio sono sempre più considerate complementari alle batterie agli ioni di litio. Secondo Li Shujun, direttore generale di Beijing Zhongke Haina Technology, i costi dovrebbero diminuire significativamente con il miglioramento della densità energetica e l’aumento della produzione, potenzialmente dimezzandosi entro due o tre anni. I prodotti attuali raggiungono una densità energetica di circa 165 Wh/kg, 10.000 cicli a 2 °C e un funzionamento stabile da -40 °C a 45 °C. I costi di produzione di massa sono stimati in 0,4-0,5 yuan/Wh (0,048-0,060 euro a Wh), con ulteriori riduzioni previste a 0,3 yuan/Wh (0,036 euro a Wh), paragonabili alle attuali batterie al litio-ferro-fosfato. Anche gli sforzi di standardizzazione stanno progredendo. I rappresentanti del settore hanno tutti concordato sul fatto che le batterie agli ioni di sodio si trovino a un punto di svolta. Il 2026 sarà l’anno di questa tecnologia. Sarà davvero così? Lo scopriremo. Intanto ricordiamo che pure Stellantis ha investito in questa tecnologia.

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