Autovelox, parte il censimento ufficiale: apparecchi spenti per chi non fornisce i dati in tempo
Gli enti e la polizia avranno 60 giorni di tempo per fornire tutti i dati sugli autovelox; chi non li fornirà in tempo dovrà spegnere i propri dispositivi

Finalmente ci siamo. Il censimento degli autovelox installati sulle strade italiane è ufficialmente iniziato. Infatti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato l’atteso decreto che va a rendere operativa la piattaforma attraverso la quale enti locali e forze dell’ordine potranno inserire tutte le informazioni sui dispositivi per il rilevamento della velocità che gestiscono nel loro territorio. Potranno fornire dati come localizzazione, conformità, modello e omologazione. Ovviamente, questi soggetti dovranno poi tenere costantemente aggiornata tale banca dati inserendo, ad esempio, tutti i nuovi autovelox che andranno ad installare in futuro.
BISOGNA FARE IN FRETTA
Con la pubblicazione del decreto, adesso si avranno 60 giorni di tempo per comunicare i dati richiesti dal ministero. Lo ricorda il Codacons che aggiunge una cosa importante. Chi non fornirà le informazioni richieste in tempo e cioè entro la fine di novembre, non potrà più utilizzare gli autovelox sul proprio territorio, con il conseguente spegnimento degli apparecchi. Sul decreto possiamo infatti leggere.
La comunicazione dei dati relativi ai dispositivi o sistemi di cui al comma 1 da parte delle amministrazioni e degli enti competenti è condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi.
OPERAZIONE TRASPARENZA SUGLI AUTOVELOX
Questo censimento, ricordiamo, fa parte di un’operazione trasparenza sugli autovelox voluta dal ministro Matteo Salvini. Grazie al censimento, finalmente in Italia potremo sapere davvero il numero di apparecchi installati, la loro ubicazione, e tutte le specifiche tecniche. Il problema dell’omologazione che tanto caos sta portando in Italia sulle multe per eccesso di velocità? Ancora non risolto. Un caos normativo, ricorda il Codacons, che dura oramai da ben 18 mesi, cioè da quando cioè la Cassazione ad aprile 2024 aveva stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati.
Oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, con conseguente valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati.