
03 Giugno 2023
17 Novembre 2022 127
Il primo contatto con la Polestar 2, finalmente in Italia per la prova su strada in anteprima, dimostra due cose. La prima è che il produttore inizia a puntare anche sul nostro Paese, dopo un lancio che ha visto lo Stivale tra gli ultimi vista una diffusione delle elettriche ancora non predominante. La seconda è che si tratta di un brand che si avvia verso la maturità nell'elettrico, prendendo spunto da chi questo mercato lo domina.
Ascoltando le parole di Polestar durante la conferenza stampa di presentazione, si evince come alcune delle caratteristiche che l'azienda sbandiera come distintive per il proprio marchio, altro non siano che la riproposizione di quanto già intuito dagli americani di Tesla. Le semplificazioni di una guida diretta, senza tasti di accensione ma con un sensore che accende l'auto quando riconosce la pressione al sedile e la avvia con la semplice selezione del cambio in drive, ad esempio, è una caratteristica personalmente molto apprezzata, ora a vantaggio anche di Polestar. Oppure la comodità di aprire la portiera dopo la guida e vedere attivata automaticamente la modalità di parcheggio con il freno di stazionamento elettronico: nulla di nuovo, ma un segno dei tempi che cambiano e dell'attenzione particolare al software e alle sue implementazioni nella vettura. Un "if this, then that" ben noto a chi ha almeno appreso i rudimenti di programmazione.
Proprio il software è un elemento predominante in casa Polestar, grazie ad aggiornamenti OTA che abbracciano l'intera vettura, non solo l'infotainment. Impossibile non citare, ancora una volta, la pioniera Tesla, ma fa ben sperare per il futuro del marchio la scelta di aver copiato dai migliori, implementando ad arte le pratiche ormai consolidate dagli americani.
Altro aspetto di sincerità che merita apprezzamento, poi, riguarda la scelta di Android Auto: l'infotainment ha ancora nella navigazione il suo utilizzo principale, e nel passato sono stati in pochi (tra cui Tesla) a sviluppare una soluzione integrata degna della fluidità e delle funzionalità degli smartphone. Per questo Polestar ha scelto di affidarsi completamente ai migliori nel campo della navigazione, montando Android Automotive che sullo schermo verticale della Polestar 2 è fluido, completo, connesso con le app del Play Store e si lascia anche un piccolo spazio per gli utenti iOS grazie all'integrazione di Apple CarPlay. Ma non di Android Auto visto che basta loggarsi con il proprio account nell'interfaccia nativa.
Ottimo per non stressare la batteria dello smartphone collegandolo con il cavo (o senza), meno per chi condivide spesso l'auto e troverebbe invece comodo attaccare un cavo e cambiare profilo al volo.
In attesa di un test drive nella bella stagione, il debutto novembrino ha visto una Polestar 2 gommata con invernali Nokian, ottimi sulla neve ma più adatti a climi del Nord Europa in termini di rigidità della mescola, la prima prova su strada della fastback elettrica si è svolta nei dintorni di Milano, con una puntata sulle colline brianzole per cercare qualche curva più interessante.
Qui la berlina ha dimostrato di avere nel sangue le doti dinamiche tipiche del marchio sportivo di Volvo, oggi convertitosi a metà tra sportività e mondo elettrico, anche se la scelta di proporre la trazione anteriore lascia un po' l'amaro in bocca a chi è abituato ad associare la sportività alle ruote motrici posteriori. Intendiamoci, la Polestar 2 non si guida affatto male anche con il motore singolo: 170 kW, 330 Nm istantaneamente scaricati a terra, uno sterzo abbastanza preciso anche se non direttissimo, consentono di apprezzare le curve, consentendo quella familiarità nelle reazioni a cui è abituata la maggior parte del pubblico: chi ha guidato una trazione posteriore sportiva, infatti, rappresenta una percentuale più piccola di quanto potremmo immaginare.
La "ciclistica" è poi curata, con un assetto indovinato che tende al rigido, garantisce il giusto sostegno ma spacca meno la schiena rispetto ad una Model 3 (per restare nel mondo elettrico). E le Ohlins del pacchetto Performance, poi aggiungeranno quel tocco di prestazioni in più visto che restano tra le migliori del mercato e hanno anche il vantaggio di essere regolabili se non dovesse andarvi bene il setup di fabbrica. Se proprio non digerite la trazione anteriore, però, c'è sempre la versione con due motori e quattro ruote motrici, quella da scegliere per chi vuole più piacevolezza di guida e sicurezza in tutte le condizioni, inclusi fondi a bassa aderenza.
La scelta di ridurre la velocità massima può far storcere il naso, ma è fedele alla tradizione svedese che vuole la massima sicurezza, che passa anche da limiti più bassi, con il beneficio di consumi inferiori vista la relazione degli stessi con il quadrato della velocità.
Proprio in termini di consumi, il primo breve contatto con Polestar 2 è molto incoraggiante: la metteremo presto alla prova nel Brianzaring, ma 18 kWh in un percorso pluri-collaudato dove Model 3 raggiunge i 16 kWh e altre elettriche arrivano a 20 kWh, fa ipotizzare prestazioni molto interessanti in termini di efficienza. E, a prescindere dal dato dei consumi, con la sua batteria da 78 kWh lordi/nominali e (75 kWh netti) la Polestar 2 Long Range con motore singolo (un sincrono a magneti permanenti) ottiene 400/430 km di autonomia reale in un ciclo urbano + extraurbano, escludendo l'autostrada.
Polestar 2 ricarica fino a massimo 155 kW in corrente continua con la batteria da 78 kWh, fino a 130 kW (DC) con la batteria da 69 kWh. La batteria da 78 kWh utilizza celle a sacchetto NMC, quella da 69 kWh sceglie invece celle prismatiche, sempre con chimica NMC.
Significa che in una mia settimana tipo, poco più di 50 km al giorno, non serve ricaricarla, un buon risultato ottenuto grazie al pacco batterie con celle a sacchetto e chimica NMC (Nichel, Manganese, Cobalto). Arriva ai 540 km promessi dal ciclo WLTP? Probabilmente no, a meno di adottare una guida da eco-maratoneta, però da questa prima prova è in grado di dare filo da torcere a tutte le altre.
Promosse la guida ad un pedale, configurabile e fatta bene e l'integrazione tra rigenerazione e impianto freni idraulico.
Polestar 2 è disponibile a 52.200€ nella versione a motore singolo con batteria da 69 kWh. Servono 55.700€ per avere la batteria da 78 kWh (sempre motore singolo) e 59.200€ per la Dual Motor, disponibile solo con il taglio di batteria più grosso.
La dotazione di serie è molto ricca: infotainment con Android Automotive (schermo da 11,15"), strumentazione digitale da 12,3", 4 USB-C, 8 altoparlanti, Bluetooth, e-SIM, 3 anni di connessione ai servizi Google, chiave digitale, app, sensori luci e pioggia, portellone posteriore elettrico, sedili anteriori semi elettrici con supporto lombare, sensori di parcheggio (anteriori e posteriori), retrocamera, clima a 2 zone, sedili anteriori riscaldati, tutti gli ADAS Livello 2 base (sicurezza, non semi-automatismo), fari anteriori a LED, luci Full LED (incluso anteriore diurno "Thor's Hammer e barra posteriore), specchietti frameless riscaldati ed elettrici, cerchi in lega da 19" e abbaglianti automatici.
Il Pacchetto Plus (4.500€) aggiunge la pompa di calore e le spazzole tergicristallo riscaldate, insieme a sedili posteriori e volante riscaldati, tetto panoramico in vetro, sedile conducente completamente elettrico (come quello del passeggero), ricarica a induzione (15W), vetri posteriori oscurati e pianale posteriore con separatore e gancio borse.
Il Performance Pack è un optional che non costa poco (6.500€, solo sulla LR Dual Motor), ma propone cerchi in lega forgiata da 20" con pneumatici Continental, barra stabilizzatrice, freni Brembo a 4 pistoncini con dischi forate e pinze dorate, ammortizzatori regolabili Ohlins Dual Flow Valve e un aggiornamento software che aumenta la potenza massima a 350 kW e la coppia a 680 Nm. Tale aumento di potenza è accessibile tra i 70 e i 130 km/h per migliorare la ripresa, e viene annullato con SoC (stato di carica della batteria) inferiore al 40%.
Con Pilot Lite (3.000€) si hanno anche monitoraggio angoli ciechi con correzione attiva di sterza, monitoraggio al posteriore e agli incroci, cruise adattivo, telecamera a 360°, fendinebbia a LED con luci di solta e specchietti esterni oscurati.
In Italia Enel X Way sarà il partner per la ricarica domestica proponendo le wallbox fino a 22 kW trifase e le sinergie tra abbonamento casalingo e pubblico grazie ai 70 kWh inclusi nel pacchetto.
Polestar 2 è ordinabile da oggi, i test drive si possono prenotare sul sito ufficiale e le prime consegne previste a partire da quattro settimane.
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Commenti
Io ti ho capito e ti appoggio.
Per avere un bagagliaio che si possa dichiarare decente con un motore FULL HYBRID, di circa 500 litri effettivi sono passato a una x-trail nuovo modello (4.68mt di auto). Se resta al segmento C, il massimo che potevo sperare era nei 436 litri effettivi della kia sportage.
Fuori budget ome la quasi totalità delle elettriche decenti
Ho letto tempo fa un articolo in cui dicevano che Hyundai avrebbe fatto una campagna di richiamo per problemi di un lotto di batterie da trazione fornite da LG ma non so come sia finita. Ho parenti vicini che hanno Hyundai (termiche) e non c'è mai stato un problema. Sarebbe un peccato se Hyundai finisse per farsi una cattiva nomea a causa di componenti comprati da terze parti. Ad ogni modo mi dispiace, ma visto che sono molto pochi i marchi che si producono le batterie in casa, direi che il rischio lo corrono un po' tutti.
Leggi sotto
Se posso permettermi di chiederlo: cosa si è rotto nelle Kona in questi 150k km?
Era, ma anche adesso come efficienza, oltre tesla, nessuna di avvicina, il problema è l’affidabilità. Ci sono fatto 150k km in questi 3 anni
A posto, altre 2 Model Y e passa la paura dell'insofferenza verso le Kona. Ho avuto modo di provarne una (Kona elettrica) e qualità/prezzo mi sembra tutt'altro che malvagia (se valutata con le altre elettriche al momento disponibili sul mercato)
su entrambe cambiata batteria di trazione, in una la 2 volt, adesso una c'è un liquido da cambiare perché messo male durante il cambio della batteria di trazione.
In tutto questo nel durante mi ha lasciato a piedi 4-5 volte in pochi mesi
ho anche 2 Model Y
certo certo
esattamente. Ti consiglio quindi di studiare di più e scrivere di meno.
Prima ancora c'è da sapere. Leggere fesserie è una perdita di tempo
appunto. Se prendo lo stesso il cervo, tra prenderlo a 50kmh o a 48kmh cambia poco. Nel frattempo butto via una macchina sulla quale ho pagato anche gli adas.
La maggior parte degli adas, per come funziona oggi, non serve a un tubo.
Ma che vorrebbe dire?
Gli ADAS mica sono tecnologie miracolose eh, sono aiuti (sta pure nel nome) al guidatore. Se ti compare un cervo all'ultimo in mezzo alla strada la frenata automatica potrà reagire prima di quanto faresti tu e mitigare l'impatto, ma non è che magicamente diminuisce lo spazio di frenata.
Cosa assolutamente falsa, e lo dimostra che la veyron che ha preceduto la chiron sul giro di top gear ha fatto uno dei migliori tempi
Un'auto sportiva deve essere agile. La Chiron ha 1500 cv ma alla prima curva tira dritto. 2 tonnellate per 400 cv, tutto può essere tranne che sportiva.
mi pare sia scritto bello chiaro, c'è da leggere, non da convincersi. Quelli che "si convincono" nonostante i dati sono i fan dell'elettrico.
appunto si tratta di due cose diverse, che non ha senso paragonare. E di certo non smanio per acquistare una Tonale, tra l'altro.
gli ADAS non servono a nulla finchè saranno abbastanza sicuri da assumersi obblighi legali in caso di incidente con ADAS attivi.
Fino a quel momento sono un palliativo, vuol dire che i produttori stessi non si fidano abbastanza, e se non si fidano loro non vedo perchè dovrei fidarmi io.
Le Bugatti sono buone solo per andare dritti.
Scaffale
Bellissima,la voglio nera! Inizio a vendere casa.
Sui 40 in casa Fiat. Oltre i 60 sicuramente gruppo Volkswagen, Mercedes, BMW. con 3 ore di manodopera mi rifaccio il pandino nuovo.
campa cavallo
anche 60/65
stai copia/incollando questo messaggio ovunque. Basta!
Fatemi capire, con 52k non ha nemmeno una pompa di valore, che mi vendono come. Optional? Ah già vero, con il suriscaldamento globale non serve
La sua antenata https://uploads.disquscdn.c...
Che titolo da peracottari.
Quello sicuro, ma nemmeno il miglior guidatore perfettamente formato è infallibile. Gli ADAS servono quando il guidatore fallisce.
si giuro, sotto terra forse
mentre fanno il tagliando ti mettono a disposizione una suite con aperitivo di ostriche, caviale, kobe e Moët & Chandon
Al mese in affitto?
Capirai. 21 gradi in automatico e butti l'auto prima di aver cambiato la temperatura
Tradizione :)
E pure il volante viene da Giulia/Stelvio.
In realtà, l'elettronica fatta bene dura per sempre o quasi...
Non hai il peso del motore davanti, quindi è meno stabile se acceleri in curva con l'anteriore
Credevo anche io ma non è così..
Intanto in genere il sistema si blocca dopo un po' e ti dice di guidare...
Poi alla fine se l'ui è semplice le cose le trovi subito
Ha le ruote
lo sai che quel display è cop 500 bev?? :)
catty over part, è lo stesso componente
solo? Service lambo 130 dollari/h mediamente in giro per il mondo, aggiornato al 2019
non ho capito in cosa ha copiato tesla
si vabbè
ma copiata dove esattamente?
stai certo che qualcuno si trovano
a Milano
e' un onta a prescindere.