II ministro Urso insiste: bisogna anticipare la clausola di revisione al 2025
Il Governo sostiene la necessità di anticipare di un anno la clausola che permette di rivedere le regole del Green Deal.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso "insiste" e durante l’evento promosso da #FORUMAutoMotive ribadisce che è necessario anticipare al 2025 la clausola di revisione del Green Deal. Come sappiamo, il Governo ha cercato di spingere affinché la Commissione decidesse di anticipare di un anno la procedura che permette di rivedere il percorso che porterà all'addio alle endotermiche nel 2035. L'esecutivo ha cercato anche appoggi da parte di altri Paesi europei ma alla fine la Commissione europea ha respinto al proposta italiana.
A quanto pare, il Governo intende insistere e per questo Urso sarebbe al lavoro su di un nuovo documento.
SERVE UN CAMBIO DI ROTTA
Insomma, il Governo punta a voler nuovamente spingere affinché ci sia un'accelerazione in ambito europeo per arrivare a rivedere le regole del Green Deal già il prossimo anno.
Siamo a un bivio. L'Europa deve decidere ora se confermare gli obiettivi di azzeramento della Co2 al 2035 o metterlo in discussione per attenuare le ricadute in termini di tenuta sociale ed economica, consentendo alle nostre imprese di prepararsi meglio. Occorre prendere scelte sulla base di approfondite analisi.
Il ministro aggiunge che l'Italia con la Repubblica Ceca si è fatta promotrice di un 'Non Paper', che "sarà presto discusso in Commissione", al fine di riesaminare le modalità che porteranno allo stop dei motori endotermici entro il 2035.
Chiediamo di anticipare da fine 2026 ai primi mesi del 2025 la revisione del rapporto di regolamento sulle emissioni della CO2 dei veicoli leggeri per concedere alla nostra industria le risorse necessarie e le modalità regolatorie per accelerare sull'attuale traiettoria, recuperando lo svantaggio accumulato. Vogliamo anticipare questa decisione perchà farlo a fine 2026 vuol dire farlo quando sarà troppo tardi.
NECESSARIA LA NEUTRALITÀ TECNOLOGICA
Nel suo intervento, il ministro Urso poi ribadisce la necessità di puntare sulla neutralità tecnologica. Infatti, per Urso l'obiettivo della decarbonizzazione è sfidante, ma necessario e occorre riaprire subito il dibattito sulle modalità per raggiungerlo.
Ci vuole una visione di neutralità tecnologica accompagnata da risorse significative, sia sul fronte della domanda, sia sul fronte dell'offerta. "Fondamentale proteggere settori chiave come l'automotive su cui si regge il sistema europeo, l'economia e la società anche nel nostro Paese".
E sulla situazione attuale in cui si trova il settore automotive, il ministro sottolinea che bisogna superare i pregiudizi ideologici, togliere i paraocchi e guardare la realtà sotto gli occhi di tutti. Le scelte fatte finora hanno privilegiato gli obiettivi ambientali disaccoppiandoli, però, dallo sviluppo industriale e dalla tenuta sociale, altrettanto fondamentali. Queste scelte si sono rivelate inadeguate e irrealizzabili.
I dati lo testimoniano. La crisi del settore automotive è deflagrata negli ultimi mesi. Noi abbiamo chiesto un cambio di rotta immediato verso un modello che ci espone alla concorrenza sempre più agguerrita dei marchi cinesi. C'è il rischio che, con le multe a carico delle case europee, fino a oltre 15 miliardi di euro per chi non rientra negli obiettivi di riduzione della Co2, si renderà ancora più complicato recuperare il terreno perso nella competizione con i player asiatici.