La rete di ricarica italiana continua a crescere. Il rapporto di Motus-E

09 Febbraio 2023 39

A che punto si trova la rete di ricarica per le auto elettriche in Italia? La risposta la prova a dare Motus-E all'interno della quarta edizione del rapporto "Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia". Dunque, alla fine del 2022, gli utenti elettrici in Italia potevano contare su 36.772 punti di ricarica. Si tratta di un aumento del 41% rispetto al 2021. Infatti, lo scorso anno sono stati installati ben 10.748 nuovi punti di ricarica, di cui 3.996 solamente nell'ultimo trimestre. Rispetto alla prima rilevazione di Motus-E nel 2019, i punti di ricarica nel nostro Paese sono aumentati del 245%.

AUMENTANO LE FAST

Il rapporto evidenzia che sta crescendo rapidamente anche il peso dell'infrastruttura ad alta potenza. Infatti, è raddoppiata la quota dei punti in corrente continua, che sono passati dal 6% del 2021 al 12% del 2022. In particolare, è triplicata la quota dei punti con potenze oltre i 150 kW (dall'1% del 2021 al 3,1% del 2022). Solo nell'ultimo trimestre del 2022, i punti di ricarica in corrente continua di tipo fast sono cresciuti del 34% e quelli ultraveloci del 60% rispetto al trimestre precedente.

DOVE SONO LE COLONNINE?

Guardando alla distribuzione dei punti di ricarica sul territorio italiano, il rapporto di Motus-E evidenzia che il 58% circa delle colonnine è situato nel Nord Italia, il 22% al Centro e il 20% nel Sud e nelle Isole. In particolare, la regione italiana più elettrificata è la Lombardia con 5.971 punti di ricarica. Al suo interno si concentra il 16% dei punti di ricarica italiani. A seguire Piemonte e Veneto (con l’11% del totale ciascuna), Lazio ed Emilia-Romagna (con il 10% a testa) e infine la Toscana (8%). Queste regioni coprono il 66% del totale dei punti di rifornimento di energia del Paese.

Analizzando i dati dell'infrastruttura dal punto di vista delle città metropolitane, Roma è al primo posto per numero di punti di ricarica (2.751), seguita da Milano (1.927), Torino (1.641), Venezia (1.372) e Firenze (882). Gli ultimi posti di questa classifica spettano a Messina (298 punti di ricarica), Cagliari (250) e Reggio Calabria (123).


Il rapporto evidenzia che nell'86% del territorio italiano è presente almeno un punto di ricarica ogni 10 km. Avvicinandosi alle città, si sale in molti casi a 600 punti di ricarica nel raggio di 10 km. Tuttavia, serve maggiore omogeneità visto che c'è ancora un forte divario tra il Nord e il resto del Paese.

Motus-E auspica che possano essere migliorati i processi autorizzativi, ancora troppo lunghi. In questo modo sarà possibile accelerare la disponibilità di nuovi punti di ricarica. Oggi, circa il 19% delle infrastrutture installate risulta infatti inutilizzabile dagli utenti finali, o perché non è stato finora possibile realizzare il collegamento alla rete da parte dei distributori di energia, o per altre ragioni di natura autorizzativa.

LE AUTOSTRADE

Il rapporto non poteva non prendere in considerazione anche l'evoluzione dell'infrastruttura di ricarica nelle autostrade. Alla fine del 2022 si contavano 496 punti di ricarica nelle autostrade (118 nel 2021). L'85% dell'infrastruttura è in corrente continua con una potenza oltre i 43 kW. Tuttavia, l'incremento poteva essere maggiore. Infatti, Motus-E evidenzia che la crescita è stata fortemente limitata dalla mancata pubblicazione dei bandi previsti per legge per consentire agli operatori l’installazione massiva delle colonnine sulla grande viabilità. Il segretario generale di Motus-E Francesco Naso, commenta:

I concessionari autostradali che non hanno iniziato a installare i punti di ricarica per conto proprio sono obbligati per legge a pubblicare i bandi per l’installazione delle colonnine, ma ci risulta che nessuno finora abbia bandito delle gare per l’assegnazione della subconcessione per la ricarica dei veicoli elettrici. Auspichiamo che dopo anni di rinvii finalmente questo Governo riesca a fare chiarezza sulla questione, garantendo così che anche l’Italia possa avere una capillare e indispensabile rete di ricarica sulle autostrade.

IL CONFRONTO CON L'EUROPA

Molti pensano che l'infrastruttura italiana sia molto indietro rispetto a quella di altri Paesi europei. Il rapporto di Motus-E tocca questo punto, affermando che è più avanzata di quanto si pensi.

Ogni 100 veicoli elettrici circolanti, infatti, in Italia si contano 21,5 punti di ricarica a uso pubblico, a fronte degli 11,5 della Francia, degli 8,2 della Germania e degli 8,9 del Regno Unito. Paesi, questi, in cui nell’ultimo anno le immatricolazioni di auto elettriche sono cresciute rispettivamente del 25,3%, del 32,3% e del 40,1%, a fronte dell’isolato passo indietro italiano (-27,1%). Lo stesso discorso vale anche quando si restringe il perimetro alle sole ricariche ad alta potenza, che nella Penisola sono 2,6 ogni 100 BEV circolanti, a fronte delle 1,5 di Francia, Germania e Regno Unito. Risulta evidente, quindi, che l’andamento anomalo delle vendite di BEV in Italia non dipenda da fattori infrastrutturali.

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Commenti

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Ennio

Ti volevo informare che ha aperto Sabato una HPC da 150 kw nel concessionario Audi di Rende

Giulk since 71' Reload

Perdonami, ma se una tecnologia, o un prodotto non è conveniente non lo è, funziona cosi il mercato, non è che l'auto te la può pagare il governo ( a debito )

AMC

Vero,grave mancanza come in tanti altri capoluoghi di provincia meridionali.
Però le colonnine AC sono presenti in maniera capillare per tutto il territorio metropolitano,molto meglio di tante altre realtà sempre capoluoghi di provincia meridionali.
Insomma,il bicchiere è mezzo pieno,a differenza di altri capoluoghi meridioni in cui resta ancora desolatamente vuoto.

Ennio

A Reggio Calabria non c’è nemmeno una fast da 50 kw..

Paul The Rock

Secondo me è un ottimo modo per dire "noi gli incentivi li abbiamo messi, ma poi la gente non li usa..." e dirottarli alla fine a spese diverse... :(

Dark Entries

Ricordo che attualmente gli incentivi per l'auto elettrica sono di 3.000 euro.
Per la rottamazione danno aggiuntivi 2.000 euro, quando in qualunque concessionaria ti danno anche 3.000 euro per un'auto come la mia che ha 15 anni.
Considerato il costo di un'auto elettrica, che va dai 30.000 della MG4 a salire, 3.000 euro sono troppo pochi.
La riprova è che ora gli incentivi per le elettriche ci sono ancora, mentre quando erano di 10.000 euro, erano finiti subito

Cpt. Obvious

A Versilia ero rimasto al solo SUC.
È fuori mano, io in A12 faccio solo il tratto Pisa Nord-Pisa centro.
Il resto è la A11.

gabrimazzo

A Brugnato che è compreso nel tratto SALT ligure ci sono sia Freetox che Supercharger. giusto per precisare, e anche a Versilia Est\Ovest le Free to X

PositiveVibes

At una fast fai il 50% in dieci minuti.
Neanche il tempo di pipi' e caffè

ACTARUS
Cpt. Obvious

No, no.
Avanti con vendite, infrastrutture, ricerca e sviluppo.
Parlo di fare di più, non di meno.

an-cic

e nel frattempo stare fermi così le vendite le mandiamo proprio a zero?

Cpt. Obvious

Proprio perché richiede decine di milioni di installazioni e tempi lunghissimi, considero necessario partire ora con il piano.
Altrimenti il 2035 non è abbastanza lontano.
Poi, non penso e non mi aspetto milioni di colonnine subito e nemmeno entro il 2035, ma è necessario iniziare ad individuare le aree, coordinarsi con gli operatori privati per capire le aree a fallimento di mercato in cui sarà necessario un contributo pubblico, stimare approssimativamente dove è quante colonnine serviranno in base ad una ipotetica curva di diffusione negli anni.

Rag3rino

Se sei ricco, si. Se sei povero, no.

an-cic

Non lo è mai stato

untore

Si sono abbassati un po’ i tempi di ricarica negli ultimi tempi e con i modelli più recenti? O siamo sempre nell’ordine dell’ora almeno?

Paul The Rock

Dove si mette la biada?

an-cic

Quello di cui parli tu richiede decine di milioni di installazioni e tempi di attuazione lunghissimi. Attualmente la priorità è permettere a tutti, in qualsiasi parte d'Italia, di muoversi e poter caricare in tempi ragionevoli (anche perché le due architetture sono complementari, non è che se hai milioni di punti a bassa potenza le fast/hyper non servono). Per quanto ne possano dire i detrattori a me sembra che le cose in Italia stiano andando decisamente bene, le nuove installazioni sono tante e proseguono a ritmo continuo... Anzi vanno pure troppo veloci rispetto alle reali esigenze del paese che le elettriche non le compra

Cpt. Obvious

Manca totalmente una visione per le aree residenziali, i parcheggi pubblici, le zone industriali.
Insomma, la rete a bassa potenza che servirà per la maggiore per caricare mentre non usi l'auto.
Nessuno sano di mente preferirebbe spendere 20 minuti alla colonnina quando potrebbe attaccare l'auto appena arriva in ufficio e recuperarla carica la sera.
L'unico piano del genere che ho visto è quello di FS con le 15000 colonnine un 250 stazioni.

frank

Ahimè la provincia di Foggia fanalino di coda come sempre.

Cpt. Obvious

Anche in rete salt non si scherza, almeno lato toscana lo zero assoluto.

ACTARUS

Colonnine di seconda generazione.. https://uploads.disquscdn.c...

T. P.

forse chi viene eletto si trasforma! :(

AMC

Purtroppo la differenza tra chi governa e chi viene governato in questo paese (ma anche nel mondo) è sempre più grande:uno dei drammi attuali più drammatici.

an-cic

Quale è il senso di stanziare 300 milioni e fare in modo che alla fine ne avanzino 200 perché fatti male? Appunto perché sono costose non ha senso escludere chi può spendere (aziende) e mettere sul mercato dell'usato dopo 3 anni auto ancora in ottime condizioni alla metà del prezzo allargando la base di possibili acquirenti. Gli incentivi in Germania, che verranno tagliati del 50% nei prossimi anni, saranno comunque più alti dei nostri incentivi al 100%.

Giulk since 71' Reload

Si di leggi capestro è li problematiche sull'argomento, se uno cerca ne trova a iosa, cose che potrebbero essere migliorate usando semplicemente il buon senso, ma rimane comunque lo scoglio del prezzo di acquisto, almeno per una fetta della popolazione, in un periodo economico non proprio florido

Giulk since 71' Reload

Ok possono essere tarati meglio, ma gli incentivi sono anche a debito per lo stato, voglio dire la coperta è quella, alla fine anche se ti incentivano che so, 5000 euro, sempre un sacco di soldi costa un'auto plug-in, molti non se la possono permettere lo stesso

T. P.

purtroppo i politici siamo noi e non una classe separata dal resto della società... :(

AMC

No è proprio 0 colonnine veloci perché due fast da 50 KW presenti in tutta la A2 in direzione sud e due in direzione nord fanno sempre 0 colonnine veloci perché la legge considera colonnine veloci quelle da 150 kW in su.

an-cic

non è zero su rete anas, ma ci siamo vicini

AMC

Free To X è una iniziativa privata partita da autostrade per l’Italia,quando questa era privata.
Qui tutto è stato facile.
Ma in tutta la rete di autostrade ANAS 0 bandi e 0 colonnine di ricarica veloci presenti ad oggi.
Le autostrade siciliane:0 bando e 0 colonnine veloci.
sulla A3 Napoli-Salerno:0 bandi e 0 colonnine veloci.
In tutte queste realtà-pubbliche e private-la legge da anni viene elusa in maniera vergognosa.
Qualcosa si sta muovendo altrove ma ancora poca roba…

Rag3rino

Ma incentivi sensati di che? Ma se i nostri stipendi sono la metà di quelli del nord europa? A volta 1/3. Mica possiamo regalarle le auto. Con quali tasse poi?
Dai sù, il problema è a monte, gli incentivi sono solo una presa in giro.

an-cic

ma come non se ne parla nemmeno... c'è il piano da 15.000 colonnine ad alta potenza per le aree urbane ed extraurbane. c'era anche l'articolo la settimana scorsa qui

an-cic

mettere incentivi sensati? le plugin che hanno un limite più alto delle elettriche, aziende escluse dagli incentivi ed incentivi più bassi di tutti in europa non lo sono. bonus colonnine autorizzato, con fondi stanziati, che aspetta da agosto scorso i decreti attuativi per essere operativi non lo sono.

aumentare le vendite del nuovo significa anche aumentare l'usato e abbassare il prezzo d'accesso per chi anche con incentivi non può permettersela

Cpt. Obvious

Mi pare che per la rete autostradale ci siano i bandi, sono partiti un po' in ritardo, ma ci sono.
E le colonnine di Free To X compaiono rapidamente, almeno in A1.
Diverso il discorso per la rete extraurbana ed urbana, dove un piano di installazione sarebbe quantomai necessario ed urgente, ma non se ne parla nemmeno.

AMC

Ai politici spetta fare leggi e normative per favorire la transizione ecologica a tutto campo scavalcando lacci e lungaggini della burocrazia ma anche far sì che le leggi che già esistono vengano una volta per tutte applicate e rispettate.
È vergognoso che ad esempio il ministero non intervenga facendo in prima persona i bandi per l’istallazione di ricariche veloci in ogni area di servizio autostradale poiché i gestori delle stazioni di servizio se ne infischiano,così come prescrive una legge che già da anni esiste.

Giulk since 71' Reload

Beh insomma, uno dei problemi è il prezzo di acquisto, a parte mettere incentivi che cosa dovrebbero fare i politici? e lo dico non certo per difendere i politici eh

AMC

È evidente che nel nostro paese dei cachi crescendo le colonnine e diminuendo la vendita delle auto elettriche,il rapporto auto/colonnine migliora a vista d’occhio.
Le istallazioni di ultra fast ed high power procedono sempre più rapidamente in tutta Italia,un po’ meno le attivazioni che invece sono ancora troppo lente.
Le società private vanno sempre più forte migliorando grandemente la qualità d’uso dell’auto elettrica nel quotidiano,a tutti i livelli.
Se solo questi pitocchi di politici si svegliassero,finalmente l’Italia crescerebbe come dovrebbe:sono loro come sempre che rappresentano l’unico ostacolo per la crescita.

Rag3rino

'1 punto di ricarica ogni 10 km'

tradotto: colonnina di media bassa potenza, funzionante il 50% del tempo/occupata da auto termiche, ed in genere in mezzo al nulla.

La tecnologia della batteriapurtroppo non consente di creare punti do rifornimento tipo i distributori, dove la gente rifornisce in 2 minuti, e questa frammentazione è il risultato.

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