Le case automobilistiche all'Europa: "servono più colonnine per la ricarica"

31 Marzo 2021 71

L'Unione Europea intende imporre limiti sulle emissioni sempre più severi. Le case automobilistiche europee fanno sapere di essere pronte a fare la loro parte, accettando le nuove regole a patto, però, che siano legate a precisi vincoli per ogni Paese membro per quanto riguarda la creazione di nuovi punti di ricarica per le auto elettriche e di stazioni di rifornimento per i veicoli Fuel Cell.

SERVONO LE COLONNINE

In sintesi, attraverso ACEA, l'Associazione europea dei costruttori di automobili, viene chiesto all'Unione Europea che il nuovo regolamento sulle emissioni si basi su "rigorosi obiettivi di implementazione delle infrastrutture a livello dell'UE", che rientrino all’interno della riforma della normativa sull'infrastruttura per i combustibili alternativi (Afid). Si chiede, dunque, che venga ridotto rapidamente il deficit infrastrutturale delle reti di ricarica. Nel Vecchio Continente sono attivi, oggi, circa 225 mila punti di ricarica pubblici.

Per raggiungere gli obiettivi di riduzione di CO2 nel 2030 è necessario spingere sulla diffusione delle auto a batteria ma per fare questo è fondamentale realizzare una capillare infrastruttura di rifornimento. Secondo alcune stime, per il 2030 serviranno ben 3 milioni di punti di ricarica pubblici. Le case automobilistiche stanno investendo molto nella mobilità elettrica e questi investimenti stanno dando i primi frutti.

Secondo Oliver Zipse, presidente di ACEA e CEO di BMW, la crescita dei modelli a batteria continuerà, però, solo se i Paesi europei inizieranno a fare investimenti coordinati per la crescita dell'infrastruttura. Per questo si chiede che la revisione della normativa delle emissioni sia collegata ad impegni nazionali vincolanti e obbligatori sulla rete.

Per l'adozione dei veicoli elettrici si deve applicare una logica semplice: il numero di punti di ricarica e di stazioni di idrogeno che gli Stati dell’UE si impegnano effettivamente a realizzare nell'ambito dell’AFID determinerà quale sia un obiettivo realistico per la riduzione della CO2 entro il 2030.

Inoltre, i Paesi membri dell'UE dovrebbero predisporre un quadro giuridico per la rapida implementazione dell'infrastruttura di ricarica privata a casa e nei luoghi di lavoro. Aggiunge Zipse:

Le case automobilistiche rimangono pienamente impegnate nella mobilità a emissioni zero e stanno portando la tecnologia richiesta sul mercato a un ritmo molto elevato. Ma questo non può essere un obbligo unilaterale. Il successo dell'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del settore dei trasporti dipende fondamentalmente dall'avere la giusta infrastruttura. Contiamo sulla Commissione Europea per stabilire il collegamento necessario tra gli obiettivi del settore e quelli degli Stati membri dell'UE.

Il problema sollevato da ACEA non è affatto nuovo, anzi, da tempo se ne discute. I costruttori domandano quindi all'Unione Europea un maggiore impegno per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica. Vedremo, dunque, quale sarà la risposta.


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Commenti

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Alex

Servono piu vaccini, servono piu ricariche, servono piu' sorddddiiiiiiii

Tony Musone

Quindi riconvertire la mobilità in elettrica crocifiggerebbe "sempre e solo l'automotive perchè fa' scena e raccoglie consensi politici." (chissà poi dove raccoglie tutti 'sti consensi). Invece "ridurre la necessità di usare l'auto" le farebbe bene e non sarebbe una scelta politica. Bah.

E poi il tuo 'ragionamento' ha un sapore benaltrista, che SE funziona, lo fa solo in Italia e manco ovunque. Tra l'altro tutto si sta evolvendo in chiave ecologista, è solo che si parla solo delle automobili, anche perchè sono una delle principali fonti (in crescita) di emissioni di CO2*.

Senza contare che per quanto mi riguarda (ma non sono il solo) sia a Roma come a Milano dove tutt'ora vivo, non ho mai usato l'automobile se non sporadicamente.

p.s.
Quali sarebbero le città evolute dove "le auto praticamente non circolano"?

* https://uploads.disquscdn.c...

Vae Victis

Le batterie hanno fallito. E' inutile buttare ulteriori soldi pubblici per assecondare una tecnologia perdente. Meglio investire sull'idrogeno e sui combustibili rinnovabili.

Fabrizio

Irrazionale perchè quei limiti li raggiungi con le PHEV che nelle omologazioni segnano 2l/100km quando nei test reali ne fanno 10l/100km, stessa cosa per le emissioni. Se avessero lasciato il tempo industriali per il cambiamento non ci sarebbe stata le ncessità di trovare questi sotterfugi farlocchi

Fabrizio

Appunto perchè ci sono metodi e mezzi migliori da usare in città sarebbe meglio fovorire quelli, così non solo guadagni in qualità dell'aria ma anche in spazio e vivibilità (come già avviene nelle città un po' più evolute di quelle italiane dove le auto praticamente non circolano). Così al contempo puoi mettere in atto piani integrati di lungo termine verso tutti i produttori di gas climalteranti (che non si limitano solo alla Co2!) favorendo un progressivo cambiamento sia dei mezzi che dell'infrastruttura e del mercato attorno ad essa senza avere impatti economici di breve periodo esagerati come stanno facendo ora, crocifiggendo sempre e solo l'automotive perchè fa' scena e raccoglie consensi politici.
Vuoi ridurre l'inquinamento in città? Bene, comincia a ridurre la necessità di usare l'auto al suo interno, aumenta i parcheggi i periferia, potenzia i mezzi e rendili gratuiti, favorisci la mobilità dolce ecc.
Vuoi ridurre la produzione di gas climalteranti? Bene, applica multe/incentivi in tutti i settori responsabili. Perchè gli OEM devono pagare miliardi di multa e gli altri no?

Tony Musone
Gianluigi

Le normative euro 5, 6 e la futura 7 tengono conto di tutti quegli inquinanti. Sono veleni. Punto.
A fronte di ciò, la CO2 è un problema secondario, benché impattante anch'esso.
Detto ciò, euro7 spazzerà via benzina e diesel a favore di ibride, plug in ed EV.
Le case auto possono già centrare 95 gr/km con le ibride, quindi non è irrazionale, solo costoso.

Fabrizio

Infatti mai detto che non bisogna ridurre le emissioni nocive di particolato, NOx ecc (sempre sostenuto che in città nessuna auto dovrebbe essere usata, ci sono metodi e mezzi migliori da usare), ma anche volendosi concentrare solo sui climalteranti si guarda sempre in modo miope e ci si accanisce sull'automotive per motivi politici e perchè va' di moda.
Potrei essermi perso qualcosa, ma non vedo multe miliardarie su allevamenti (metano è peggio della CO2 per l'effetto serra), centrali a carbone, aerei, navi ecc

Fabrizio

Aspè quelli sono i limiti delle normative Euro 5/6 ecc che infatti giustamente valutano NOx, particolato ecc e devono essere ri validati con la revisione, ovviamente hanno senso anche se le procedure di test omologativo sono quantomeno inaffidabili (soprattutto per le PHEV).
E' la normativa EU sulla CO2 a 95gm/km (che diventeranno 66) ad essere irrazionale con lo stato corrente degli sviluppi automotive e dell'ecosistema che gli gira intorno.
Tra l'altro a causa dei SUV e della perdita di quote dei diesel le emissioni medie di CO2 sono aumentate negli ultimi anni

Gianluigi

L'esempio CFC è per dire che molte volte serve la spinta legislativa per forzare la mano all'industria e non mandare a rotoli tutto.
I limiti UE sule auto non sono solo sulla CO2 ma anche su particolato, nox, ammoniaca e idrocarburi vari (incombusti o reagiti). Più tossico di così.
Velocità della transizione: chevron, shell e altri conoscevano i danni causati dalla combustione di fossili già dagli anni 70. È appurato che abbiamo migliaia di morti all'anno per inquinamento e costi esorbitanti per malattie varie. Siamo in ritardo, altro che rallentare.
Il trasporto incide per circa il 20% sul totale. Sono d'accordo che il problema vada affrontato ANCHE dal lato riscaldamento, industrie e agricoltura.

Gianluigi
Tony Musone

A parte che il trasporto su strada soprattutto nelle aree urbane, oltre che CO2, produce anche altri inquinanti ben più pericolosi e poi il trasporto, soprattutto quello su strada e in particolar modo quello delle automobili, è uno dei principali contributori di CO2 nel mondo e in Europa:
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ghost

Se vuoi fare una cosa senza basi tecnologiche il mai è corretto. Non ce la faranno mai entro il 2030 se continuano a vivere di sussidi statali

ghost

Basta dichiarare il falso sulle emissioni come già fatto in passato

Fabrizio

Nessuno mette in dubbio quello, ma rimane una transizione forzata perchè ai produttori non è lasciata scelta, o vengono sommersi da multe miliardarie o producono BEV.
Quindi ai consumatori è rimasta una scelta limitata e soprattutto una competizione falsata (anche da incentivi ecc). Nel mercato americano dove la competizione è più equa e i produttori possono vendere (quasi) quello che vogliono la situazione è diversa..certo alcune elettriche vendono perchè se lo meritano (soprattutto Tesla e Mustang), ma lo fanno con merito e non solo per una spinta governativa.
Non sono completamente informato sugli altri settori, ma se l'UE ha tanto a cuore l'emissione di climalteranti (quindi anche metano) spero stia mettendo in atto multe miliardarie anche per i settori che ne producono come e più dell'automotive come allevamenti intensivi, produzione energia, trasporti aerei e navali, riscaldamenti ecc

Fabrizio

Cosa c'entrano i CFC con le auto poi? Paragoni sensati ne abbiamo? Ci manca solo l'amianto...
Nessuno dice che non bisogna inquinare, ma in modo sensato, progressivo e non ipocrita solo per farsi bella pubblicità a livello politico su temi che vanno di moda fra l'elettorato (soprattutto europeo all'estero se ne sbattono).
Innanzitutto i limiti EU sono sulla CO2 che non è tossica (quello semmai è il particolato dei diesel). E come sappiamo per combattere le emissioni di gas climalteranti come CO2 e metano bisognerebbe guardare più a 360 gradi non accanenodosi sempre contro le auto (prod. energia, aerei, navi, riscaldamenti ma soprattutto allevamenti intensivi, tutti senza particolari limiti o multe miliardarie come l'automotive).
Anche volendo attaccare solo le auto avrebbe senso fare le cose in modo progressivo e tecnicamente sensato con i tempi di progettazione e transizione industriale (come da sempre sostenuto da Toyota), forzare la mano porta a danni economici e inadeguatezza dei prodotti e dell'ecosistema (inclusa ovviamente la rete di ricarica), oltre alla chiara necessità degli incentivi per rendere i prodotti economicamente competitivi (=debito=tasse).
E soprattutto coerenza completa, non come Tesla che da una parte spinge le elettriche e dall'altra supporta i bitcoin che consumano energia come tutta la Nuova Zelanda

Andrea bortolin

Intanto ionity è un consorzio di 7-8 case automobilistiche tra le più grandi del mondo, con fatturati che fanno impallidire Tesla. Quindi dovrebbe inondare il mercato di colonnine. Purtroppo dopo una buona partenza si è seduta, almeno in Italia. L'italia centrale è completamente scoperta, e anche dove è presente, vengono installate 4 colonnine, contro le 8-12 di media dei Tesla Supercharger. Non mi sembra che lo sforzo economico sia equiparabile.

Gianluigi

Non capisco perché i limiti siano assurdi. Senza legislazione avremmo un buco dell'ozono pazzesco, con danni enormi. Le leggi hanno messo fuori causa i CFC e il buco si sta richiudendo. Se avessimo aspettato i produttori, campa cavallo. Perché il caso delle auto dovrebbe essere diverso? Dove sta il vantaggio di una casa auto nel dover convertire i propri impianti spendendo i miliardi??
È successo lo stesso anche con la benzina senza piombo.
Fra alcuni anni penseremo che muoversi emettendo fumi tossici fosse folle (lo è)

Gianluigi

Adoro i vostri mai: non si potrà mai soppiantare il cavallo. Non ci saranno mai distributori di benzina ovunque. Non si potrà mai andare sulla luna. Ecc ecc ecc

Gianluigi

Vero, tuttavia le cose cambiano. Chi l'avrebbe detto 70 anni fa che avremmo avuto 70 anni di pace ed addirittura un'alleanza europea?
Perfino i paesi dell'est sono parte della comunità, nonostante mille problemi ancora presenti.
Quindi se Francia e Germania vogliono capitanare la svolta Green (lo stanno già facendo), ben venga.

Shotgun

SE vogliono le colonnine se le costruissero da soli.

R_mzz

Visione del futuro dell'automobile decisamente miope.
Le elettriche sono il futuro senza dubbio.
Senza incentivi e senza imposizioni.
Semplicemente le elettriche saranno un prodotto migliore che rimpiazzerà le auto tradizionali, le vorranno i consumatori.
È solo questione di tempo.
Tutti i possibili difetti di un'auto elettrica ai quali potresti pensare in questo momento scompariranno, saranno soltanto un ricordo del passato.

I prezzi stanno calando, le autonomie aumentano, le prestazioni migliorano, la rete di ricarica si espande, le velocità di ricarica aumentano, l'elettricità costerà sempre meno dei carburanti tradizionali, l'elettricità costerà sempre meno dell'idrogeno.

Entro la fine di quest'anno un'auto su 10 immatricolata in Italia sarà elettrica.
Il 4,4% delle auto immatricolate a marzo in Italia (vedremo i dati UNRAE domani) sono elettriche.
In Germania, e tanti altri stati europei, la quota del 10% è stata già superata.

Giustamente l'Europa vuole accelerare (ma non abbastanza) questa transizione per motivi: ambientali, sanitari, economici e geopolitici.
È una transizione inevitabile, è solo questione di tempo.

The martian

Fino a 70 anni fa ce le siamo suonate per secoli, non ci sono le radici comuni per muoversi come una squadra.E' un'europa a trazione tedesca o franco-tedesca.

ca
Fabrizio

Senza contare il fatto che le ricariche ultra fast in DC ammazzano le batterie, sono da usare con mooolta parsimonia a meno che si ha in programma di tenere l'auto per poco tempo

Davide10

La coordinazione credo proprio che sia una delle principali mancanze di questa Unione Europea.

Stefano Bortoletto

Un auto elettrica fintanto che non trovano un qualche modo di caricare le batterie in 10 minuti non potranno MAI essere usate senza sbattimenti, non saranno mai comode come le termiche dove fai rifornimento in 5 minuti...

Fabrizio

Le elettriche sono il futuro imposto. Lasciamo gli incentivi ma togliamo gli assurdi limiti EU, riequilibrando il mercato, così le elettriche davvero migliori della concorrenza hanno la possibilità di dimostrarlo

Signor Rossi
L0RE15

Per quel che riguarda il Sole ed il fotovoltaico, un conto è il Sud Italia, un conto è il Nord Italia. Sono già stati fatti molti studi in merito.

L0RE15

novedita

Tony Musone

Probabilmente manca un dato per comprendere quei 3 milioni di punti di ricarica richiesti, ed è il numero di auto elettriche che si presume ci potranno essere nel 2030 in tutta Europa: 30 milioni. Oggi sono circa 1 milione, divise equamente tra elettriche pure e ibride plug-in.

Fabrizio

Che sono finite in quel modo causa leggi insulse proposte da politici che di auto ne capiscono quanto la casalinga di Voghera?
Non mi sembra, in quei casi le aziende sono andate male per colpa loro (Nokia si è reinventata mooolto bene comunque)

R_mzz

Giusto, possono prendere esempio da Nokia, Kodak o Blockbuster

R_mzz

Gli incentivi semplicemente accelerano la transizione.
Tesla ha venduto per anni auto senza nessun incentivo.
La tecnologia si evolve anche senza incentivi, ma un po' più lentamente.
Le elettriche sono il futuro, anche senza incentivi.

Fabrizio

Visto che senza limiti insulsi dell'UE le elettriche non sarebbero praticamente (giustamente) mai esistite

R_mzz

Per ora a marzo sono state vendute ben 7104 elettriche, quasi un nuovo record.
Fonte il portale dell'automobilista, aggiornato alle 17:00.

L'Europa sarà sicuramente il più importante mercato per le auto elettriche.

Fabrizio

Oppure cari produttori opponetevi alle leggi insulse che fa l'UE per questa moda green

Fabrizio

Ha senso, se l'UE chiede ai produttori limiti irrealistici di CO2 pena miliardi di multe, è anche corretto che metta a disposizione un ecosistema dove le auto elettriche possano essere usate senza troppi sbattimenti.
E' ora che i produttori si facciano sentire e non subiscano le iniziative finte green fatte da chi di tecnica ne capisce ben poco. Soprattutto quando in America si godono i loro V8 senza tante storie

ca

Le chiese... si così poi puoi ricaricare la macchina devi dare l'8 per mille a loro e devi pure confessarti.

I pali della luce, i semafori, i condomini piuttosto

R_mzz

Per stimare il risparmio potenziale con un impianto fotovoltaico con detrazione al 50% e scambio sul posto consiglio il sito del GSE (ente statale):
https://www.autoconsumo.gse.it/
Generalmente un impianto fotovoltaico si ripaga in 4, 5 anni al massimo.
Il GSE ipotizza la classica detrazione del 50% in 10 anni, ma in realtà è possibile avere direttamente lo sconto in fattura con diverse aziende.

an-cic

ci sono già le soluzioni, basta informarsi. comunità energetiche e consumo collettivo

italba

Però buona idea! Così potrò dire: La mia macchina sì che va da 410!

italba

Eggià, un punto di riferimento... Mangiato pesante? Bevuto troppo?

Ginomoscerino

usiamo le antenne di radio Maria per le ricariche wireless, visto che hanno una potenza della m4donn4 XD

Daniel

Per avere un punto di riferimento altrimenti spariamo numeri a caso, come hanno fatto li in Europa.

Ginomoscerino

sulle case singole esistono vari bonus per ridurre le spese, basta sfruttarli.
sui condomini è più complesso, dovresti fare un'impianto per le parti comuni e le colonnine nel parcheggio (se presente). oltre a dover convincere chi non vuole spendere 1cent e chi si lamenterà che tizio usa 10 volte di più la corrente ecc...

Aristarco

ottomano?

italba

Le chiese??? Per farsi fare una benedetta ricarica?

Ginomoscerino

Abbasso i barbari! soprattutto i cartaginesi e i loro elefanti!

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