Auto elettriche, la ricarica rapida arriva in autostrada

10 Marzo 2020 15

In Italia ricaricare velocemente in autostrada con le auto elettriche è praticamente impossibile a causa della cronica mancanza di infrastrutture dedicate, salvo qualche rarissima "isola felice". Un problema molto serio che costringe spesso le persone ad uscire dalle autostrade per andare a cercare la prima "Fast" più vicina. Una criticità, dunque, che contribuisce a scoraggiare le persone che vorrebbero fare il salto verso la mobilità elettrica.

Finalmente, sembra che qualcosa di davvero concreto si stia muovendo. ASPI ha presentato i dettagli del suo nuovo piano industriale "Piano di trasformazione al 2023" che focalizza molte delle sue attenzione proprio sulle infrastrutture di ricarica per le auto elettriche. (Qui la guida su come ricaricare un'auto elettrica)

67 STAZIONI DI RICARICA RAPIDA

Un piano industriale che mette in evidenza una svolta green di ASPI. Per quanto riguarda l'infrastruttura di ricarica, si partirà con un investimento di 35 milioni di euro che permetterà la costruzione di 67 stazioni di ricarica presso altrettante aree di servizio. Si partirà probabilmente dallo snodo di Bologna, uno dei più trafficati per poi arrivare anche a Milano e a Roma. Ovviamente, questi punti di ricarica saranno nel tipo Fast per consentire un piano di elettroni in poco tempo.

Se non ci saranno problemi, il piano dovrebbe partire entro 2 mesi. Ma questo progetto sarebbe solamente la prima parte di un'iniziativa di elettrificazione di più ampio respiro per la rete autostradale. Se non ci saranno intoppi e se gli utenti risponderanno positivamente alla presenza di queste stazioni di ricarica, ASPI farà partire la Fase 2 del progetto. Saranno dunque indette delle gare pubbliche per trovare produttori in grado di realizzare ulteriori infrastrutture di ricarica.

L'obiettivo finale, ovviamente, è quello di rendere capillare la possibilità di ricaricare velocemente le auto elettriche lungo tutte le autostrade italiane. All'interno del progetto anche l'installazione di luci a LED nelle gallerie, il potenziamento degli impianti fotovoltaici che alimentano la rete autostradale e la sperimentazione del 5G per far comunicare, in futuro, i veicoli con l'infrastruttura stradale.


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Commenti

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lo stato con i soldi pubblici può fare quello che vuole, il privato, tra l'altro quotato in borsa, ha regole un tantino diverse.

non puoi dire agli investitori "quest'anno non facciamo utili perchè dobbiamo portare le colonnine il piu possibile in giro", perchè c'è la possibilità che alcune manco vengano usate prima del loro rimpiazzo essendo i mezzi elettrici una piccola percentuale.

non confondiamo le regole che ha un azienda quotata in borsa con un privato qualsiasi

EV2GO

Problema inesistente. Anche i distributori di metano negli anni '70 impiegavano mezz'ora per mettere in pressione le bombole di una singola auto. Con lo sviluppo gli impianti si adegueranno, perdoni ma Il suo ragionamento sembra simile a chi non compra un computer e rimanda continuamente perché sa che uscirà un modello + veloce... la transizione deve iniziare e già i 50 kW in Dc sarebbero più che utili.

Seppe Marin
teo

però anche tutti i benzinai sono privati (nel senso non statali) e hanno bisogno di avere un tornaconto

Domenico

Il vero problema che deve essere un servizio obbligatorio, quando ero giovane con il motorino vi era anche la miscela per i 2 tempi.
Se l'auto elettrica è un mezzo di trasporto a tutti gli effetti non dovrebbero lasciare ai privati l'installazione delle colonnine per non dire all' enel, ma devono dare la possibilità fi rifornimento a0 tutti i tipi di veicoli....in caso contrario è come se installarsi sotto casa una colonnina00 privata di gasolio.

diciamo che è la legge della domanda e dell'offerta.
attualmente c'è pochissima domanda e aumentare a dismisura le colonnine potrebbe essere controproducente.

ad esempio ad oggi si hanno colonnine fino a 250w (sparo), tra 5 anni (dato a titolo di esempio) diventa standard quella a 500 su molti modelli. hai speso miliardi quasi per niente perchè pochissimi le avrebbero usate dato il numero di auto in giro.

come tutte le transizioni deve essere graduale, altrimenti si rischia di buttare i soldi

Domenico

Salve, io sono possessore di un'auto elettrica regolarmente autorizzata per la circolazione stradale e mi sono sempre posta una domanda banale: secondo logica dovrebbero obbligare tutti i distributori di carburanti ad installare almeno 2 colonnine di ricarica cosi come avviene per la benzina e il diesel.

felixone

Lo standard europeo per la ricarica rapida è il CCS che è presente su quasi la totalità delle vetture sul mercato oggi (e future).
Infatti le stazioni di ricarica IONITY (consorzio delle maggiori case automobilistiche prevalentemente europee) hanno solo quello (e arrivano ad erogare picchi di 350kw)
Alcune case asiatiche montano ancora il ChaDeMo che, se non erro è limitato a 150kw

Tony Musone

Questi sono gli standard più comuni al mondo ma non credo sia azzardato presumere che alla fine ne rimarrà uno solo: https://www.e-station.it/guida-alla-ricarica.html

Matteo
Matteo

Ma a livello di connettori come siamo messi? C'è uno standard?

Grewal

Spero solo che non sia la ricarica rapida di Enel, a 50kwh... Sarebbe ridicolo

csharpino

Andatevi a leggere l'articolo in fonte.. Pone qualche domanda!!!!

Giangiacomo

Dai, ancora una ventina d'anni e in Italia saremo pronti per l'elettrico. Poi un'altra cinquantina per sponsorizzarlo/preferirlo. Sempre che qualche virus non uccida prima tutta la popolazione ....

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