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Serravalle Future Drive: navette a guida autonoma per la mobilità sostenibile

Questo progetto sperimentale è nato dalla collaborazione tra la Società Milano Serravalle e il team AIDA, Artificial Intelligence Driving Autonomous, del Politecnico di Milan

Serravalle Future Drive: navette a guida autonoma per la mobilità sostenibile
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Andrea Brambilla
Andrea Brambilla
Pubblicato il 10 mag 2025

La guida autonoma è uno strumento che si può sfruttare per rendere le città più “facili” da vivere nel quotidiano. Pensiamo alle consegne dell’ultimo miglio, o ancora ai collegamenti che mancano tra le periferie e il trasporto pubblico, ed è in questo contesto che un veicolo autonomo potrebbe risolvere la situazione in maniera brillante.

IL PROGETTO

La volontà dei giovani ingegneri del Politecnico impegnati in questo progetto, è quella di collegare hub strategici con la rete di mobilità pubblica. Ma in che modo si può fare? La sperimentazione di “Serravalle Future Drive” si concentra proprio sullo sviluppo di una navetta a zero emissioni a guida completamente autonoma, capace di viaggiare sia in ambito urbano che in autostrada, che si integri con il trasporto pubblico già esistente. Così facendo si andrà a migliorare l’accessibilità delle aree periferiche, ottimizzando le infrastrutture esistenti, e soprattutto si stimola una mobilità multimodale, disincentivando l’uso di auto private con a bordo un solo passeggero.

IL POLITECNICO DI MILANO ATTORE PROTAGONISTA

Questo progetto sperimentale è nato dalla collaborazione tra la Società Milano Serravalle e il team AIDA, Artificial Intelligence Driving Autonomous, del Politecnico di Milano, nell’ambito del programma di ricerca del Centro Nazionale MOST. Una collaborazione che ha portato allo sviluppo di un prototipo di navetta di guida autonoma, una Fiat 500e fornita dal partner Fassina, per testare sul campo come questa tecnologia innovativa si comporti nella vita di tutti i giorni. L’auto è stata modificata con telecamere, laser, e sensori per il monitoraggio della strada, e con degli attuatori che provvedono a muovere volante e pedaliera. Tutto il sistema di guida autonoma si basa sull’intelligenza artificiale che elabora i dati ricevuti proprio come farebbe un essere umano.

IL PRIMO VIAGGIO AUTONOMO

Serravalle Future Drive diventa così il primo esperimento in Italia che collega hub periferici, connessi alla rete autostradale a nodi di trasporto urbano. Il percorso scelto per la dimostrazione operativa a cui abbiamo assistito partiva dalla stazione della metropolitana M2 di Famagosta, fino alla zona di Cantalupa, punto di accesso all’autostrada A7 in direzione Milano. Abbiamo avuto l’opportunità di seguire da vicino il comportamento della navetta autonoma, che ha affrontato senza incertezze situazioni complesse come immissioni e uscite autostradali, in condizioni di traffico variabile, mostrando concretamente le potenzialità della tecnologia in un contesto di “vita quotidiana”.

LE DICHIARAZIONI

Serravalle Future Drive rappresenta il primo progetto in Italia che unisce concretamente il mondo autostradale con quello urbano attraverso la tecnologia della guida autonoma. È una sfida pionieristica che Milano Serravalle ha voluto cogliere, consapevole dell’importanza strategica di integrare infrastrutture esistenti e innovazione per costruire una mobilità davvero intermodale, sostenibile e al servizio dei cittadini” ha commentato Elio Catania, Presidente di Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A.

Siamo orgogliosi di contribuire a un progetto così ambizioso, che pone Milano al centro dell’innovazione tecnologica e apre nuove prospettive per la mobilità del futuro”, ha dichiarato Ivo Roberto Cassetta, Amministratore Delegato di Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A. “Questa iniziativa rappresenta un passo concreto verso una mobilità più sostenibile, efficiente e attenta alle esigenze del territorio.

Questo progetto sperimentale di una navetta autonoma multimodale segna un nuovo passo nel percorso del team AIDA verso una mobilità sempre più sostenibile. L’interconnessione tra diversi scenari di traffico rappresenta un’evoluzione concreta verso soluzioni di trasporto pubblico più flessibili e capillari, valorizzando il know-how maturato dal Politecnico di Milano nelle attività di ricerca e sperimentazione su veicoli autonomi, sia in pista che su strada pubblica” ha affermato il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano, responsabile scientifico del progetto AIDA.

Un esempio concreto di come la tecnologia possa diventare leva di connessione intelligente tra punti strategici del territorio che oggi sfuggono alle reti tradizionali della mobilità. È un modello di mobilità che crea valore rendendo il territorio più accessibile, funzionale e connesso” ha dichiarato Gianmarco Montanari, Direttore Generale del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile MOST.

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