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Mario Draghi, stop alle endotermiche nel 2035? Sbagliato senza reti di ricarica

L’ex presidente del Consiglio e della BCE torna di parlare di auto elettrica e di Europa

Mario Draghi, stop alle endotermiche nel 2035? Sbagliato senza reti di ricarica
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 19 feb 2025

L'intervento di Mario Draghi al Parlamento Europeo in occasione della Settimana parlamentare europea 2025 ha riservato alcune critiche alle istituzioni europee e c'è stato un passaggio che ha riguardato da vicino il mondo dell'auto e il percorso che nel 2035 porterà a mettere la parola fine alle vendite delle nuove auto endotermiche. Cosa ha detto Draghi?

Per accelerare la decarbonizzazione, bisogna allineare strumenti e obiettivi. Non puoi forzare lo stop ai motori a combustione – dicendo a un intero settore produttivo che deve interrompere una grande linea di produzione – e allo stesso tempo non imporre, con la stessa forza, l’installazione di sistemi di ricarica e non creare le interconnessioni per farlo. Bisogna allineare le cose.

SERVE UNA PIANIFICAZIONE PRECISA

L'intervento sull'industria auto arriva proprio in un momento in cui la Commissione Europea è alle prese con il Dialogo Strategico, un tavolo di confronto con questo settore che servirà per creare un piano di rilancio dell'automotive europeo che sarà presentato il 5 marzo.

Con il suo intervento, Draghi sostanzialmente va a ribadire quanto detto nel suo rapporto sulla competitività dell'Unione Europea in cui il settore auto è descritto come un esempio della mancanza di pianificazione da parte di Bruxelles. Draghi poi ha affrontato il tema della decarbonizzazione e dei costi dell'energia.

E’ una questione chiave che il Rapporto affronta: la decarbonizzazione è negativa per la crescita? Il Rapporto dice di no, che non deve necessariamente essere negativa per la crescita. Può essere positiva, perché alla fine abbasserà il prezzo dell’energia, e questo contribuirà alla crescita. Ma se gli strumenti non sono allineati, il processo di decarbonizzazione si blocca, e la crescita si blocca allo stesso tempo. Ecco perché continuo a dire che dobbiamo arrivare a prezzi più bassi, prezzi dell’energia più bassi e questo è un ingrediente essenziale della crescita.

Ma più in generale, quello che suggerirei su questo punto è di abbandonare l’ideologia, di adottare un approccio che sia carbon-neutral e di attenersi ai fatti. E i fatti sono due: uno è tagliare le emissioni, fare qualcosa per ridurre le emissioni. E la seconda cosa è se si vuol raggiungere l’indipendenza, l’indipendenza energetica. Questa è la strada principale per l’Europa, perché diventi davvero sovrana riguardo all’energia. Ma dobbiamo conseguire prezzi dell’energia più bassi.

Duque, meno ideologia, per adottare un approccio neutrale basato sui fatti. Per Draghi l'Europa deve agire ma deve farlo subito. Non rimane che attendere il 5 marzo, quando la Commissione presenterà il nuovo piano automotive per capire quali decisioni saranno state prese.

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