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Autovelox non omologati, una circolare del Governo prova ad arginare i ricorsi

Si prova a mettere una pezza al problema in attesa di una soluzione definitiva

Autovelox non omologati, una circolare del Governo prova ad arginare i ricorsi
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 28 gen 2025

Il Ministero degli Interni prova a mettere una pezza al problema di omologazione degli autovelox che ha portato ad una valanga di ricorsi. Questo vero e proprio "caos" era iniziato lo scorso anno quando la Cassazione, con sentenza 10105/2024, aveva respinto il ricorso del Comune di Treviso sul caso di una multa presa da un automobilista. Il motivo? Semplificando, l'autovelox che aveva rilevato l'infrazione era stato solamente "approvato" e non "omologato".

La Cassazione aveva quindi sancito la necessità che questi apparecchi fossero anche omologati e non solamente approvati per poter essere utilizzati legalmente sulle strade. Il problema è che la maggior parte dei rilevatori di velocità è solamente approvata e non omologata. Questa situazione ha ovviamente aperto la strada ad una moltitudine di ricorsi da parte degli automobilisti multati.

Questa problematica non è stata ancora risolta. Al momento sappiamo solo che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti starebbe lavorando ad una soluzione attraverso un apposito decreto ma ancora non c'è nulla di chiaro. Adesso, per provare a mettere provvisoriamente una pezza a questa problematica per arginare la montagna dei ricorsi è arrivata una circolare del Ministero degli Interni.

E QUINDI, CHE DICE?

A quanto pare, il Ministero degli Interni ha avviato un'interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti oltre che con l'Avvocatura Generale dello Stato per arginare la mole di ricorsi. Cosa dice la Circolare?

L'Avvocatura Generale ha "prospettato la sostanziale piena omogeneità ed identità tra le procedure tecnico-amministrative che sono alla base sia dell'omologazione che dell'approvazione, divergendo queste esclusivamente ai sensi dell'art 192, commi 2 e 3, del regolamento di esecuzione e attuazione del Codice della Strada, per un dato meramente formale, ossia che il citato regolamento abbia codificato, o meno, le caratteristiche fondamentali, ovvero particolari prescrizioni in relazione ai detti strumenti di rilevazione della velocità".

Dunque, l'Avvocature Generale sottolinea l'identità tra le procedure di omologazione e approvazione. Partendo da questo presupposto, cosa suggerisce la circolare del Ministero degli Interni? Volendo semplificare (la circolare la trovate in Fonte per approfondimenti), si suggerisce sin dal giudizio di primo grado di far eleva proprio sulla piena omogeneità tra le due procedure, di omologazione e di approvazione, sostanziando la prospettazione con elementi in particolare documentali, che non sono stati esaminati dalla Corte, in quanto non depositati nei relativi giudizi.

È necessario, al fine di prospettare in modo fondato la questione e non incorrere in eventuali pronunce di inammissibilità, procedere al tempestivo deposito, sin dal giudizio di primo grado, della documentazione all'uopo rilevante, e precisamente il decreto di approvazione dello specifico strumento di rilevazione indicato nel verbale di accertamento e, soprattutto, eventuali decreti di omologazione di strumenti, altri e diversi da quelli volti a verificare il superamento dei limiti di velocità.

Secondo la circolare, solo in questo modo sarà possibile rappresentare fondatamente e soprattutto in maniera innovativa rispetto ai precedenti giudizi la sostanziale omogeneità tra i procedimenti e quindi l’assenza di qualsivoglia deficit di garanzie per il privato di un accertamento operato mediante apparecchiatura soltanto approvata e non omologata.

BASTA?

Il Ministero prova quindi a metterci una pezza in attesa che arrivi la soluzione definitiva, cioè un decreto che regolamenti l'omologazione degli autovelox. Basterà questa circolare per arginare l'ondata di ricorsi? Vedremo come andrà a finire. Tuttavia, come scritto sopra, ad un certo punto la circolare parla di "eventuali decreti di omologazione di strumenti, altri e diversi da quelli volti a verificare il superamento dei limiti di velocità". Ad oggi, ad essere omologate sono solamente la apparecchiature delle ZTL che centrano poco con gli autovelox.

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