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Auto elettriche, quante sono le colonnine in Italia? Superati i 60 mila punti di ricarica

L'infrastruttura di ricarica continua a crescere costantemente nel nostro Paese. Al 30 settembre erano presenti oltre 60 mila punti di ricarica

Auto elettriche, quante sono le colonnine in Italia? Superati i 60 mila punti di ricarica
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 23 ott 2024

La rete di ricarica in Italia continua a crescere e al 30 settembre 2024 nel nostro Paese erano installati 60.339 punti di ricarica ad uso pubblico. Negli ultimi 12 mesi c'è stato quindi una crescita di 13.111 unità. Dall'inizio dell'anno, invece, si registra un incremento di 9.661 punti di ricarica, +3.347 nell'ultimo trimestre. Questo è quanto emerge dall'ultimo rapporto di Motus-E che ha fotografato lo stato dell'infrastruttura di ricarica per le auto elettriche nel nostro Paese.

CRESCE LA RETE AD ALTA POTENZA

Negli ultimi 12 mesi, dunque, la rete è cresciuta di 13.111 punti di ricarica, di cui il 49% di tipo veloce ed ultra-veloce. Complessivamente, l'infrastruttura di ricarica ad uso pubblico in Italia è composta da 48.237 punti di ricarica con potenze sotto i 50 kW, 8.536 punti con potenze tra 50 e 149 kW e 3.566 punti con potenze uguali o superiori ai 150 kW.

Com'è distribuita l'infrastruttura nel nostro Paese? La maggior parte dei punti di ricarica si trova nel Nord Italia (58%). A seguire Sud e Isole (22%) e poi Centro Italia (20%).

La classifica delle Regioni con più punti di ricarica, continua a vedere la Lombardia davanti a tutti (11.687 punti di ricarica, +3.593 negli ultimi 12 mesi), seguita da Lazio (6.217 punti, +1.659 nei 12 mesi), Piemonte (6.035 punti, +1.322 nei 12 mesi), Veneto (5.690 punti, +1.126 nei 12 mesi) ed Emilia-Romagna (4.946, +896 nei 12 mesi).

Tra le Province, Roma conserva il primo posto per punti di ricarica installati (4.919 punti, +1.346 nei 12 mesi), seguita da Milano (3.999 punti, +1.295 nei 12 mesi), Napoli (2.879 punti, +236 nei 12 mesi), Torino (2.751 punti, +659 nei 12 mesi) e Brescia (1.764 punti, +518 nei 12 mesi).

Il rapporto evidenzia pure che il tasso dei punti di ricarica in attesa di connessione risulta in lieve calo al 17,8%, valore che tuttavia testimonia ancora una volta l’importanza di velocizzare le procedure autorizzative e di un maggiore coinvolgimento dei tanti soggetti chiamati in causa nel corso dell’iter.

E IN AUTOSTRADA?

Fino a non troppo tempo fa, viaggiare con un'auto elettrica in autostrada poteva risultare complesso in quanto le stazioni di servizio non disponevano di infrastrutture per la ricarica. Adesso, le cose sono ben differenti. Al 30 settembre 2024 i punti di ricarica si attestano a 1.057 unità (dalle 851 del settembre 2023 e le 310 del settembre 2022), di cui l’86% è di tipo veloce in corrente continua e il 64% supera i 150 kW di potenza. Il 42% delle aree di servizio autostradali è dotato già di infrastrutture per la ricarica.

BISOGNA CAMBIARE STRATEGIA SUL PNRR

Il presidente di Motus-E, Fabio Pressi, giudica molto positivamente la costante crescita della rete di ricarica in Italia che dimostra l'impegno degli operatori nella realizzazione di questa infrastruttura.

La crescita della rete è un’ottima notizia e denota il grande impegno degli operatori per dotare l’Italia di un’infrastruttura altamente strategica, essenziale per non perdere il contatto con gli altri grandi Paesi europei, nonostante il ritardo accumulato in termini di parco circolante elettrico.

Tuttavia, non bisogna perdere tempo e per questo bisogna cambiare strategia sul PNRR per non sprecare l'occasione di moltiplicare le colonnine utrafast sul territorio italiano.

In un contesto in profonda evoluzione, in cui l’industria ha più che mai bisogno di certezze per pianificare gli investimenti, la rete di ricarica rappresenta un punto di partenza decisivo, a cui auspichiamo vengano affiancati quanto prima gli incentivi programmatici alla domanda di veicoli preannunciati dal Mimit nel Tavolo Automotive di agosto. Le criticità pratiche nell’utilizzo dei fondi PNRR rischiano di vanificare l’enorme potenziale di uno strumento in grado di moltiplicare le colonnine super veloci sul territorio italiano, specialmente al Sud e nelle cosiddette aree a fallimento di mercato, dove è indispensabile lavorare sulla capillarità della rete. Come Motus-E siamo a completa disposizione delle Istituzioni per individuare insieme tutte le possibili soluzioni alle problematiche emerse.

[Immagine generata con Copilot]

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