Furti auto: sempre più SUV nel mirino dei ladri
Un nuovo rapporto della società LoJack mette in evidenza come nel 2020 ci sia stato un vero e proprio boom dei furti dei SUV.

Il lockdown del primo semestre del 2020 aveva portato non solo ad un calo della mobilità ma pure ad una diminuzione dei furti di auto. Tuttavia, nel secondo semestre si è assistito ad una forte ripresa di questa attività criminale con una decisa accelerazione nei mesi estivi. Nel mirino dei malviventi soprattutto i SUV che negli ultimi 6 mesi del 2020 hanno raggiunto la quota record del 41% sul totale dei veicoli sottratti. Questa è la sintesi dell'analisi "Stolen Vehicle Recovery 2020" della società americana LoJack. Vediamo i principali dettagli.
ALLERTA SUV
Il rapporto evidenzia il netto crollo dei furti di auto nella prima parte del 2020 (a marzo -56%, ad aprile -87% e a maggio -39%). A contribuire al calo non solo il lockdown che ha condizionato la vita delle persone ma anche gli stringenti controlli da parte delle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale effettuati in quel periodo. A giugno, però, le attività delle organizzazione criminali hanno accelerato con la fine delle restrizioni.
Complessivamente, il 2020 si è chiuso con un calo del 23%. Nella seconda parte dell'anno si è assistito ad un forte incremento dei furti dei SUV. Si tratta di una tendenza già rilevata negli anni passati ma che dal giugno 2020 è diventata ancora più evidente. Come accennato all'inizio, questa categoria di vetture ha rappresentato nel periodo il 41% dei furti (33% nel 2019). Secondo il rapporto, 9 furti di auto su 10 sono avvenuti in 4 Regioni italiane: la Campania (37%), il Lazio (24%), la Puglia (18%) e la Lombardia (10%).
La classifica dei 10 SUV più rubati in Italia è la seguente:
- Fiat 500X
- Toyota RAV4
- Jeep Renegade
- Toyota C-HR
- Peugeot 3008
- Ford Kuga
- Volkswagen Tiguan
- Range Rover Evoque
- Volkswagen T-Roc
- Range Rover Sport
Massimo Braga, Vice Direttore Generale di LoJack Italia, su questi dati ha commentato:
Dall’analisi dei dati del nostro Osservatorio emerge con chiarezza come la pandemia non abbia fermato il business criminale dei furti d’auto che, dopo un passaggio a vuoto nei mesi in cui tutto il Paese si è dovuto fermare, ha ripreso velocità. Dalla fine del lockdown sono emerse due indicazioni che sembrano segnare una nuova svolta nell’attività delle organizzazioni criminali: la polarizzazione geografica del fenomeno su alcune aree del nostro Paese e il focus sulla categoria suv, sempre più spesso sottratti anche attraverso nuovi dispositivi hi-tech che non lasciano tracce sul veicolo e consentono in pochi secondi di dileguarsi indisturbati a bordo dello stesso.