Documento unico: il comparto automotive chiede un rinvio di 6 mesi
Le Associazioni del comparto automotive hanno chiesto al Governo un rinvio di almeno 6 mesi del Documento Unico.

Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Unasca e Unrae chiedono che l'entrata in vigore del Documento Unico di circolazione e di proprietà dei veicoli venga posticipata di 6 mesi. Questa richiesta è contenuta all'interno di una lettera rivolta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Giovannini. Se non ci sarà alcun rinvio, le nuove disposizioni entreranno in vigore il 31 marzo. Ma perché questa richiesta?
Le Associazioni del comportato automotive spiegano la necessità della proroga con l’impossibilità di dare completa attuazione al processo di migrazione al nuovo sistema del “Documento Unico” entro la data stabilita. Inoltre, manifestano una grande preoccupazione sul regolare funzionamento del nuovo sistema, unita al rischio di arrecare notevoli disagi agli operatori e ai cittadini, con conseguenti impatti diretti negativi sul mercato dell’auto, già fortemente colpito dalla crisi portata dallo scoppio dell'emergenza sanitaria.
Nella missiva al ministro, Anfia, Aniasa, Assilea, Federauto, Unasca e Unrae sottolineano la complessità della situazione, raccontando che nonostante il grande impegno delle Amministrazioni (Motorizzazione e ACI/PRA) e degli Sportelli Telematici dell’Automobilista, la nuova piattaforma richiede ancora diverse implementazioni informatiche e test di tenuta. Per evitare, dunque, problemi tecnici e disagi in un momento difficile per il settore auto, le Associazioni auspicano un rinvio dell'entrata in vigore del Documento Unico di almeno 6 mesi.
Rinvio che potrebbe essere inserito all'interno del primo provvedimento utile prima della scadenza del 31 marzo 2021.