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5G NetMobil: nuovo passo avanti verso la mobilità connessa

5G NetMobil è un progetto di ricerca coordinato da Bosch che ha permesso di sperimentare molti scenari della futura mobilità connessa.

5G NetMobil: nuovo passo avanti verso la mobilità connessa
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 5 mag 2020

Le auto connesse in grado di poter dialogare con l'infrastruttura stradale permetteranno di ridurre il rischio di incidenti. I viaggi, quindi, saranno più sicuri. Per comunicare sarà necessario utilizzare un collegamento 5G o il WiFi. Sedici partner tra istituti di ricerca e imprese coordinati da Bosch hanno presentato i risultati del progetto di ricerca 5G NetMobil durato 3 anni. Quanto realizzato permetterà di fare un importante passo avanti verso la mobilità del futuro.

5G NETMOBIL

Chi guida non può avere una visione a 360 gradi di quello che sta succedendo attorno al veicolo. I sensori e i radar delle auto devono essere visti come gli occhi dei mezzi moderni. Tuttavia, per quanto possano tenere sotto controllo quello che avviene nelle vicinanze, non possono vedere cosa si nasconde dietro un angolo o una curva. In questo scenario interviene la comunicazione diretta da veicolo a veicolo (V2V), da veicolo a infrastruttura (V2I) e dal veicolo alla rete (V2N) che permette alle auto di poter condividere i dati in tempo reale tra loro e con l’ambiente circostante.

I partner del progetto 5G NetMobil hanno sfruttato queste possibilità di comunicazione per realizzare una serie di strumenti utili. Si pensi, per esempio, all’assistenza durante l’attraversamento che permette di proteggere pedoni e ciclisti all'interno degli incroci più pericolosi. Una telecamera installata a bordo strada rileva i pedoni e avvisa le auto in pochi millisecondi per evitare situazioni critiche per la sicurezza.

E' stato sperimentato anche il platooning. Grazie alle tecnologie di comunicazione, i veicoli commerciali potranno viaggiare in linea come un convoglio. Sfruttando il V2V, accelerazione, frenata e direzione dei camion saranno sincronizzati consentendo di poter viaggiare a distanze ravvicinate senza problemi. Il tutto, risparmiando carburante.

Tra gli altri obiettivi del progetto di ricerca, quello di trovare soluzioni alle sfide che porteranno queste tecnologie di comunicazione. Si è voluto, infatti, capire cosa succede quando cambia la qualità del collegamento e la banda si riduce. Si è quindi creato un sistema che rileva il cambiamento andando ad "avvisare" le funzioni di guida connessa. In questo modo sarà possibile, per esempio, aumentare automaticamente la distanza tra i veicoli di un convoglio.

Si è lavorato, poi, alla suddivisione della rete cellulare principale in reti virtuali distinte (slicing). Così, è stato possibile creare una rete separata dedicata alle funzioni indispensabili per la sicurezza il cui funzionamento sarà sempre garantito. Un'altra rete servirà per le trasmissioni di dati per lo streaming video e l’aggiornamento delle mappe stradali. Nel caso calasse la qualità del collegamento, le operazioni di questa rete possono essere interrotte.

Infine, il progetto ha permesso di sviluppare soluzioni di comunicazioni ibride. In breve, l'auto utilizzerà la connessione più stabile, quella 5G o WiFi. In tale contesto sarà possibile evitare "salti" di collegamento mentre il veicolo è in movimento.

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