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ENI, 5 milioni di euro di multa dall'AGCM per pubblicità ingannevole

ENI è stata multata dall'AGCM con una sanzione di 5 milioni di euro per pubblicità ingannevole; sotto accusa la campagna pubblicitaria del carburante Eni Diesel+.

ENI, 5 milioni di euro di multa dall'AGCM per pubblicità ingannevole
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 15 gen 2020

ENI è stata sanzionata dall'AGCM, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per la diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli presenti all'interno della campagna pubblicitaria in cui era protagonista il carburante Eni Diesel+, sia relativamente all’affermazione del positivo impatto ambientale connesso al suo utilizzo, che alle asserite caratteristiche di tale carburante in termini di risparmio dei consumi e di riduzioni delle emissioni gassose.

Complessivamente, l'Autorità ha erogato una multa all'azienda italiana di 5 milioni di euro. Entrando nei dettagli della decisione, l'AGCM evidenzia come l'ingannevolezza dei messaggi derivi innanzitutto dalla confusione fra il prodotto pubblicizzato Eni Diesel+ e la sua componente biodiesel HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), chiamata da Eni “Green Diesel”, attribuendo al prodotto nel suo complesso vanti ambientali che non sono risultati fondati.

In particolare, si legge nella comunicazione dell'Autorità:

nei messaggi si utilizzavano in maniera suggestiva la denominazione “Green Diesel”, le qualifiche “componente green” e “componente rinnovabile”, e altri claim di tutela dell’ambiente, quali “aiuta a proteggere l’ambiente. E usandolo lo fai anche tu, grazie a una significativa riduzione delle emissioni”, sebbene il prodotto sia un gasolio per autotrazione che per sua natura è altamente inquinante e non può essere considerato “green”.

Inoltre, l'AGCM sottolinea pure che alcune vantate caratteristiche di questo carburante ed in particolare quelle relative alla riduzione delle emissioni gassose “fino al 40%”, delle emissioni di CO2 del 5% in media, e dei consumi “fino al 4%”, non sono risultate confermate dalle risultanze istruttorie, in quanto parziali ovvero non adeguatamente contestualizzate.

Infine, all'interno dei messaggi della campagna pubblicitaria si lasciava intendere che le vantate caratteristiche migliorative del prodotto derivassero in maniera significativa  alla sua componente definita da Eni “Green Diesel”, aspetto anch’esso che non è risultato veritiero.

Durante il provvedimento, ENI ha già provveduto ad interrompere la campagna pubblicitaria ed ha promesso di non utilizzare più la parola "green" facendo riferimento a carburanti per autotrazione.

AGCM che in questi ultimi giorni è particolarmente attivo. Solo nella giornata di ieri ha erogato 4,8 milioni di euro di multa a TIM per pratiche commerciali scorrette.

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