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Cresce l'interesse per i robotaxi e sempre più città aprono ai test delle auto senza conducente

Dagli Stati Uniti all’Asia i robotaxi si preparano a un’espansione globale.

Cresce l'interesse per i robotaxi e sempre più città aprono ai test delle auto senza conducente
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Daniele Di Geronimo
Daniele Di Geronimo
Pubblicato il 23 dic 2025

Il 2026 potrebbe diventare l’anno della definitiva consacrazione del servizio dei robotaxi. Questo settore, infatti, sta entrando in una fase di espansione che coinvolge diverse piattaforme, ma anche aziende tecnologiche e amministrazioni locali in varie parti del mondo. Dai primi servizi senza conducente negli Stati Uniti alle sperimentazioni in Medio Oriente, passando per nuovi progetti in Europa e in Asia, la guida autonoma sta trasformando la mobilità urbana a un ritmo sempre maggiore. A conferma di questa rapida espansione arrivano le ultime informazioni che mostrano come molte città stiano aprendo le proprie strade ai test per portare questa tecnologia verso una diffusione sempre più ampia.

La diffusione dei robotaxi nel mondo

Le sperimentazioni in corso mostrano come le piattaforme di ride hailing stiano affiancando alle flotte tradizionali nuovi veicoli progettati per operare senza conducente. In diversi casi si tratta di iniziative che prevedono una fase iniziale con persone a bordo in funzione di supervisione, seguite da test completamente autonomi. In altre città, invece, la guida senza personale è già prevista come parte integrante del servizio.

Un esempio significativo arriva da Abu Dhabi, dove WeRide e Uber hanno avviato corse completamente autonome su itinerari aperti al pubblico. I passeggeri possono prenotare le vetture tramite l’app di Uber e scegliere una nuova categoria dedicata ai veicoli autonomi. L’iniziativa rappresenta la prima piena integrazione di un servizio senza conducente all’interno della piattaforma e segna un passo importante verso una futura estensione su larga scala.

La Cina continua a essere uno dei mercati più dinamici per il settore dei robotaxi. Baidu e Pony.ai stanno portando avanti test che includono aree urbane dedicate alla sperimentazione e zone ad alta densità di traffico. Pechino ospita un’ampia area di prova in cui operano veicoli completamente autonomi, mentre Shenzhen è una delle prime città cinesi ad aver autorizzato servizi senza conducente su strada pubblica.

A Tokyo, invece, Waymo ha avviato un programma in collaborazione con l’operatore Nihon Kotsu. La fase iniziale prevede la presenza di autisti che guidano i veicoli durante i primi test, una scelta pensata per garantire una transizione graduale in una città che presenta condizioni di traffico molto complesse. L’obiettivo è arrivare a una fase pienamente autonoma dopo aver raccolto dati sufficienti a valutare il comportamento del sistema in scenari urbani diversi.

Anche negli Stati Uniti le attività di test stanno aumentando. Zoox, per esempio, ha introdotto un servizio gratuito in alcune zone di San Francisco, rivolto a un numero limitato di utenti in modo da raccogliere feedback e migliorare l’esperienza prima di un eventuale lancio commerciale. Nel frattempo Waymo continua a espandere i propri servizi a Los Angeles, Phoenix e San Francisco, dove è attiva una flotta a guida autonoma disponibile in diverse aree della città.

Nel Regno Unito è attesa una nuova fase di sperimentazione che coinvolgerà Uber e Lyft. Le due piattaforme stanno preparando un progetto con i veicoli Apollo Go, la flotta sviluppata da Baidu per la guida autonoma. L’obiettivo è avviare test in aree selezionate e raccogliere dati utili a valutare la maturità della tecnologia in un contesto europeo.

In Svizzera Baidu ha avviato una collaborazione con PostBus per testare una flotta di robotaxi nell’area orientale del Paese. I primi mesi saranno dedicati alla mappatura delle strade e alla validazione dei percorsi, mentre le corse con passeggeri sono previste in una fase successiva con un’espansione graduale fino a una piena operatività non prima del 2027. Il progetto rappresenta una delle prime iniziative europee che coinvolgono direttamente un’azienda cinese attiva nella guida autonoma.

La quantità di progetti attivi evidenzia un settore in continua evoluzione che vede oltretutto piattaforme occidentali e aziende asiatiche muoversi parallelamente. Ogni città coinvolta diventa un laboratorio in cui maturano soluzioni tecniche e modelli operativi che potranno essere adottati altrove. La prospettiva di ridurre i costi di gestione e migliorare la sicurezza alimenta l’interesse verso i robotaxi e rende sempre più concreto il passaggio dalla fase sperimentale a quella commerciale.

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