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Audi, ecco come funziona il riciclo della plastica delle vecchie auto

Per la prima volta il marchio ricorre a materiali secondari per realizzare componenti votati alla sicurezza

Audi, ecco come funziona il riciclo della plastica delle vecchie auto
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 26 nov 2022

Il percorso di sostenibilità di Audi passa anche attraverso l'utilizzo di materiali riciclati e riciclabili all'interno delle sue nuove vettura. Su questo tema, la casa dei 4 anelli ha raccontato una novità interessante che riguarda il suo SUV elettrico Q8 e-tron. Infatti, la casa automobilistica ha deciso di ricorre alla plastica da riciclo per le fibbie delle cinture di sicurezza del suo nuovo modello. Audi evidenzia che la plastica delle nuove fibbie, ottenuta riciclando chimicamente i rifiuti automotive, è il frutto di un innovativo processo industriale sviluppato con lo specialista LyondellBasell. Si tratta di un nuovo passo avanti per arrivare ad utilizzare una quantità crescente di plastica riciclata all'interno delle sue vetture.

Come funziona questo processo di riciclo chimico?

PLASTICA RICICLATA

Entrando più nello specifico, la casa dei 4 anelli racconta che questo processo di riciclo chimico, frutto di un progetto sostenuto sin dal 2021, prevede che i componenti plastici automotive non riparabili vengano separati dai materiali estranei, ad esempio le clip metalliche, prima di essere sminuzzati e trasformati in olio di pirolisi.

Le qualità di questo olio, definito bio-greggio, corrispondono a quelle dei derivati del petrolio e i materiali realizzati mediante olio pirolitico garantiscono le stesse caratteristiche dei componenti originali. In aggiunta, quanto prodotto con il bio-greggio può essere ulteriormente recuperato e riciclato.

Audi continua affermando che, successivamente, l’olio di pirolisi viene introdotto nel processo di produzione delle nuove plastiche secondo un approccio definito del “bilanciamento di massa”. Almeno il 70% del granulato destinato alla realizzazione delle cover delle fibbie delle cinture di sicurezza è così costituito da olio di pirolisi. Una percentuale certificata da ecocycle, un’agenzia indipendente che monitora la sostituzione della risorsa fossile con il prodotto secondario.

Ma questo è solo l'inizio. Infatti, Audi punta nel breve termine a generare olio di pirolisi in quantità tale da escludere totalmente il ricorso ai derivati del petrolio, andando a recuperare rifiuti automotive altrimenti difficilmente riutilizzabili. L’olio di pirolisi può sostituire il greggio quale materia prima nella produzione di componenti plastici con costi parificabili a quanto richiesto dal mero smaltimento meccanico degli scarti.

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