Tesla porta i 150 kW in Europa, confermato il primo Supercharger V3 entro fine 2019
Tesla ha iniziato il roll out per ricarica a 150 kW con i Supercharger anche in Europa. V3 entro fine 2019

Mentre leggete queste parole Tesla sta portando la potenza di ricarica massima ai Supercharger da 120 a 150 kW. Il progetto prevede di terminare il roll out entro questa settimana, mettendo a disposizione dei proprietari di Tesla Model S, Model X e Model 3 la potenza di picco aumentata.
In concomitanza con l'avvio dell'aggiornamento ai 150 kW, Tesla ha confermato i tempi già annunciati per la prima stazione V3 in Europa con debutto entro la fine del 2019. Ad oggi, in Italia, sono presenti 30 Supercharger per un totale di 250 stalli (qui la mappa completa).
ON-ROUTE BATTERY WARMUP: COME FUNZIONA
L'obiettivo di Tesla è quello di creare un'infrastruttura di ricarica pronta a reggere uno scenario di diffusione massiccia delle auto elettriche. Per raggiungere un risultato simile evitando i colli di bottiglia, rappresentati dal fermo del veicolo allo stallo per un tempo tale da creare lunghe attese, non basta spingersi in alto con la potenza di ricarica ma serve cambiare il paradigma.
La soluzione è già nascosta nel software di Tesla e si chiama On-Route Battery Warmup, da utilizzare insieme ad una pianificazione automatica intelligente. Durante il tragitto verso un Supercharger, il sistema climatizza la batteria permettendo di arrivare alla stazione con la temperatura ideale per massimizzare la velocità di ricarica, con un risparmio in termini di tempo del 25% prendendo in considerazione le stazioni da 120 kW.
SUPERCHARGER V3 DA 250 KW: NON SOLO HARDWARE
Quando sarà completato l'aggiornamento della rete ai Supercharger V3 da 250 kW, ogni stazione sarà in grado di servire il doppio degli automobilisti in un'ora utilizzando On-Route Battery Warmup.
A supporto dell'ottimizzazione software c'è ovviamente anche l'infrastruttura: nello specifico 1 MW di potenza per supportare fino a 250 kW per auto e ricaricare fino a 120 chilometri in cinque minuti. Il calcolo dei tempi di carica ridotti del 50% non si basa su ipotesi sulla carta ma sfrutta modelli previsionali creati a partire dai dati raccolta dalla flotta, una base ben più solida della semplice speculazione ed esempio pratico delle potenzialità dei big data.
L'eliminazione della condivisione della potenza per le auto in due stalli affiancati, l'incremento delle prestazioni e il sistema On-Route Battery Warmup si uniscono poi alla ricarica intelligente. Per gli itinerari più lunghi, infatti, va preferito il rabbocco della batteria quando il SoC (Stato di Carica) è tale da massimizzare la velocità di carica, così da ridurre il tempo totale necessario per raggiungere le mete più lontane (sosta + viaggio): la media stimata è di 15 minuti a veicolo con i V3 anche in virtù del fatto che la capillarità della rete non rende necessario fermarsi fino a raggiungere il 100%.
La soluzione di Tesla per eliminare l'ansia da autonomia di chi guida un'auto elettrica passa quindi per una combinazione di hardware, software ed educazione degli utenti, quest'ultima resa possibile dal supporto del software di navigazione e dalle stazioni connesse che comunicano in tempo reale con le auto.
La rete Tesla copre oggi la quasi totalità della popolazione USA, raggiungerà presto numeri simili anche in Europa e in Cina è già stato superato da tempo il 90% della copertura, permettendo al produttore di concentrare gli sforzi sull'aggiornamento ai V3 per aumentare la potenza.