Gogoro si evolve: in arrivo il nuovo servizio GoShare, anche in Europa
GoShare prenderà il via già dal prossimo mese nella città di Taoyuan, a pochi chilometri da Taipei
Il successo di Gogoro è straordinario, la startup è riuscita in pochi anni a sorpassare la concorrenza a Taiwan e divenire il primo produttore di scooter elettrici grazie ad un modello di business concreto e vincente (97% delle quote di mercato elettrico in patria). Adesso è il momento del passo successivo con GoShare, un nuovo servizio sharing che partirà come di consueto tra le strade dell'isola asiatica per poi spingersi fuori dai confini.
GoShare prenderà il via già dal prossimo mese nella città di Taoyuan, a pochi chilometri da Taipei, con 1000 unità sul campo e know-how da far impallidire la concorrenza. Ma Gogoro ama rischiare e le ambizioni corrono ben oltre le strade dell'isola, per questo il piano prevede il dispiegamento della flotta anche nel resto d'Asia, in Australia ed Europa già dal prossimo anno.
L'idea non è nuova, soprattutto nel Vecchio Continente, dove Gogoro opera già dal 2016 – in collaborazione con Coup – con un servizio di sharing a Berlino, Madrid e Parigi, città pilota dove si contano un numero crescente di unità. Dalle nostre parti potrebbe quindi cambiare poco, magari con un'apertura verso altre destinazioni come quelle italiane.
Ma cosa differisce Gogoro e GoShare dagli altri servizi di "bike sharing" (come Uber Jump che potrebbe esordire presto anche in Italia)? Legittimo chiederselo, la verità è che la startup taiwanese è l'unica al mondo che possiede tutta la filiera: gli scooter, le batterie, la tecnologia e la piattaforma. Grazie al sistema in essere a Taiwan, dove i possessori di Gogoro e Gogoro 2 possono ricaricare lo smart scooter scambiando le batterie nei 1200 chioschi adibiti, l'azienda ha imposto un modello di business completamente diverso dagli altri.
Siamo una piattaforma, creiamo hardware, software e tecnologia server per offrire i trasporti del futuro e se possiamo rendere le città più pulite e sane lo faremo in tutti i modi possibili – ha dichiarato a techcrunch il CEO Horace Luke – che sia tramite l'acquisto e la ricarica delle batterie in casa o acquisto e swapping delle batterie nei chioschi tramite il nostro sistema. Oppure, in questo caso, neppure chiederemo l'acquisto ma il solo noleggio.
Taiwan è considerato come il mercato pilota, ma la verità è che in questi ultimi 3 anni Gogoro ha fatto le sua sperimentazioni di sharing nelle capitali europee e adesso è pronta a sviluppare un sistema integrato che possa funzionare in ogni angolo del globo. Di recente è stato presentato l'ultimo modello Gogoro 3, ma non sappiamo ancora quale versione sarà utilizzata per GoShare e il tutto lascia pensare al Gogoro 2 (la nostra prova alla fine dell'articolo).
L'azienda è in ascesa continua, pensate che ha raggiunto il 17% delle quote di mercato tra gli scooter venduti a Taiwan, un numero impressionante se si considera il confronto con i classici modelli a scoppio. Di recente hanno annunciato una partenrship con Yamaha, Aeon e PGO per lo sviluppo di scooter che integrino le loro iconiche batterie. Insomma, elettrico e sharing, loro hanno intercettato due importanti tendenze prima di tanti altri e lo hanno fatto partendo da zero, hanno la miglior reputazione possibile e una piattaforma tecnologicamente invidiabile. Adesso bisogna intercettarli e convincerli a portare GoShare dalle nostre parti.