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Seat e Telefónica: primo test C-V2X in 5G, l'auto connessa parla con il semaforo

Primo test pratico per Seat che si prepara al 5G e al C-V2X con l'auto connessa

Seat e Telefónica: primo test C-V2X in 5G, l'auto connessa parla con il semaforo
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 13 ago 2018

A cosa serve il 5G nelle auto? La risposta è nota da tempo: la nuova connessione abiliterà funzionalità in grado di traghettarci verso la guida autonoma, tecnologia che necessita della comunicazione a bassa latenza tra veicoli e infrastrutture (V2X) tramite tecnologia cellulare (C-V2X).

Il primo test del progetto pilota di Seat si è tenuto in Spagna con la collaborazione di Telefònica, di SICE (infrastruttura per i semafori connessi), Nokia (server e piattaforma di comunicazione tra veicolo e infrastruttura) e FICOSA che ha sviluppato l'hardware di comunicazione C-V2X montato sul muletto. Il 5G è stato "simulato" tramite il server MEC riducendo la latenza grazie ad un'applicazione che ha operato da intermediario fra auto e semaforo.

L'auto utilizzata, una Seat Ateca, ha affrontato quindi due situazioni concrete che in futuro diventeranno realtà. Nel primo test la vettura doveva svoltare a destra dopo un semaforo in una curva cieca. Il semaforo è stato in grado di avvisare l'auto della presenza di pedoni in attraversamento non appena il conducente ha azionato la freccia a destra dichiarando l'intenzione di svoltare. La comunicazione tra auto e semaforo ha permesso quindi alla vettura di notificare un avviso relativo ai pedoni.

Il secondo esempio ha visto invece l'auto ricevere dal semaforo la comunicazione dell'immenente arrivo del rosso. La vettura calcola automaticamente il tempo necessario ad attraversare in base ai parametri attuali e avvisa il conducente, comunicando se il tempo è sufficiente o se è necessario frenare. In ottica di guida autonoma, il sistema servirà a frenate più dolci e progressive.

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