McLaren F1: lo sponsor sull'Halo è un'azienda di infradito
McLaren fa parlare di sé grazie ad una partnership con il produttore di infradito Gandys
Quando la realtà supera la fantasia, spesso c'è di mezzo il marketing. Ma questa volta, a fin di bene. McLaren Formula 1 ha infatti annunciato una partnership con Gandys per la prima sponsorizzazione sull'Halo, il tanto discusso dispositivo di protezione di piloti obbligatorio a partire dalla prossima stagione di Formula 1, al via questo weekend con il GP d'Australia. Ed è proprio qui (e solo qui) che il brand di lifestyle (che produce, tra le altre cose, anche ciabatte infradito) apporrà il proprio marchio sull'Halo delle monoposto di Woking.
L'idea di accostare l'Halo alle infradito è venuta all'ufficio marketing di McLaren, a sua volta ispirato dai continui riferimenti degli utenti del web e degli addetti del settore, che fin dal primo giorno di test nel 2017 hanno constatato l'inevitabile somiglianza tra le iconiche ciabatte estive e il discusso elemento di protezione.
Due grandi infradito nere, in titanio, su sfondo Papaya Orange, saranno dunque il prodotto di punta di Gandys per il prossimo weekend. Una collaborazione che presto si estenderà anche a delle vere e proprie infradito, le Halo Edition, griffate McLaren e caratterizzate dalla livrea blu-arancio delle nuove monoposto MCL33 con motore Renault e disponibili negli store di entrambe le aziende.
Un'operazione a fin di bene: Gandys è stata fondata con l'obiettivo di sostenere la fondazione Orphans For Orphans, a cui andrà il 100% del ricavato delle vendite. Questo il commento di Rob Forkan, co-fondatore dell'azienda londinese:
Quando abbiamo fondato Gandys abbiamo iniziato a lavorare in scala ridotta, aiutando un numero limitato di bambini. Ora invece possiamo fornire supporto a molti più bambini in difficoltà in tutto il mondo. Noi speriamo che l'halo abbia un impatto simile in Formula 1, visto che sappiamo che se salverà anche una sola vita, sarà un punto di partenza per salvarne sempre di più.
Chissà che questa collaborazione non spinga altri costruttori a sfruttare l'esposizione mediatica data dall'Halo per altre iniziative al servizio dei meno fortunati.