Terzo Millennio: ecco cosa succede quando Lamborghini gioca con l'elettricità
Lamborghini riesce ad essere esagerata, pazzesca e fantascientifica anche quando si parla di elettriche. E si rivolge al MIT per lo sviluppo delle tecnologie.
Il buon Jeremy Clarkson ha detto una volta che le Lamborghini sono le auto migliori da appendere sul muro. Sono estreme, aggressive, audaci come nessun altro marchio. Questo è vero per le auto "di serie", figuriamoci cosa succede con le concept cars. Ecco, la Terzo Millennio ce lo spiega in modo più che eloquente, cosa succede.
Niente cifre e dati tecnici: per ora la Terzo Millennio è completamente statica. Ma non è solo un esercizio di stile che ti lascia con la bocca spalancata per almeno un paio di settimane. Rappresenta l'ambizione di Lamborghini nell'affrontare i profondi cambiamenti che l'industria dell'automobile sta attraversando in questi anni.
Due delle rivoluzioni più radicali – propulsione elettrica e guida autonoma – sono l'esatta antitesi di ciò che il costruttore bolognese rappresenta per i suoi clienti attuali. Nessuno vorrebbe comprare una Lamborghini silenziosa che non può nemmeno guidare, giusto?
Nelle parole dei dirigenti Lamborghini, Terzo Millennio rappresenta una "scatola" (la scatola più sexy della storia, potremmo dire) in cui inserire tutte le idee e le innovazioni necessarie a guidare la società verso il futuro rimanendo la migliore in ciò che fa – ovvero stupire. E non solo attraverso il design, ma anche attraverso alcune tecnologie avanzatissime in fase di sviluppo con il MIT, partner triennale del progetto.
Per esempio, usare dei superconduttori in modo tale da rilasciare e accumulare energia in contemporanea, oppure realizzare una scocca in nanotubi di carbonio che sostituisca le tradizionali batterie agli ioni di litio. I nanotubi potrebbero anche essere in grado di ripararsi da soli, già che ci siamo. Lamborghini spenderà circa 600.000 euro in finanziamenti al MIT in questi tre anni.