Euro NCAP, così sono cambiati i crash test in 20 anni | VIDEO
Certo i tempi cambiano così come le mode, le forme esterne delle auto diventano più futuristiche (qualcuno dice più "insipide") ma ci sono dei motivi e a volte non sono sempre estetici. I designer non devono soltanto stare attenti al gusto degli
Certo i tempi cambiano così come le mode, le forme esterne delle auto diventano più futuristiche (qualcuno dice più “insipide”) ma ci sono dei motivi e a volte non sono sempre estetici. I designer non devono soltanto stare attenti al gusto degli automobilisti ma anche alle norme che prevedono standard di sicurezza sempre più elaborati per proteggere occupanti e pedoni in caso di incidente. Euro NCAP, l’ente indipendente che certifica il livello di sicurezza raggiunto dai modelli testati secondo parametri precisi, ha appena soffiato le 20 candeline e questo traguardo ci permette di vedere i risultati raggiunti anche grazie all’attività proprio dell’Euro NCAP.
Rover 100 vs Honda Jazz
Basta osservare il video qui presente per capire come gli occupanti di un’auto moderna abbiano decisamente più possibilità di salvarsi rispetto a ciò che accadeva 20 anni fa. La Rover 100 ritratta era in vendita nel 1997 e durante l’impatto frontale si sbriciola contro il blocco indeformabile usato per i test; al contrario una Honda Jazz del 2015 riesce ad affrontare l’emergenza in modo più sicuro. Certamente non esce benissimo dall’impatto ma la struttura del telaio assorbe bene l’energia cinetica sviluppata e quindi i passeggeri hanno la possibilità di salvarsi e risparmiare danni enormi ai propri arti inferiori.
Oltre ai dispositivi di sicurezza passiva (airbag) ci sono quelli che cercano di prevenire l’impatto o quantomeno ridurne gli effetti. Sempre più spesso esistono accessori- disponibili ormai anche sui modelli più economici – che frenano l’auto in caso di pericolo di impatto limitando quanto possibile le conseguenze. Non a caso Euro NCAP ha inserito un doppio giudizio di valutazione per spingere i produttori a installarli di serie: uno senza Safety Pack e l’altro con dispositivi di sicurezza. Questa scelta sottolinea anche quanto questi siano importanti per garantire la sicurezza degli utenti della strada.
La differenza la fanno le leggi
Nella diffusione delle cinque stelle Euro NCAP hanno avuto un ruolo fondamentale le norme che impongono ai costruttori di rispettare certi standard. Nei mercati più sviluppati queste sono stringenti e permettono non solo di evitare vittime sulla strada ma, da un punto di vista sociale, evitare costi dovuti alle cure mediche per eventuali danni alle cose e alle persone. Nei mercati meno sviluppati invece le norme sono molto meno rigide e perciò i clienti in quei Paesi sono semplicemente più a rischio di altri. Ovviamente questa tecnologia (attiva e passiva) si paga, nel senso che i prezzi delle auto ormai sono diventati molto alti rispetto a ciò che era la norma un paio di decenni fa. Sono soldi ben spesi però perché la sicurezza dovrebbe essere il primo aspetto da curare a bordo di un’auto, con priorità rispetto ad altri optional.
Nonostante il mercato sia tornato nel 2016 ai livelli del 2012 (ultimo anno in cui la crisi economica non si era ancora fatta sentire del tutto) l’anzianità del parco auto circolante in Italia è tornato a crescere ed arriva ora a otto anni di media. Va da sé che un ricambio più veloce dei mezzi in circolazione, magari aiutato da sovvenzioni e da incentivi, garantirebbe la possibilità di adattare le auto ai più recenti standard ed aiutare gli automobilisti ad affrontare la spesa del cambio auto in favore di alternative più sicure. Secondo la Commissione Ue bisognerà ridurre le morti sulle strade entro il 2020 grazie all’adozione di frenata automatica e cruise control adattivo, per far crollare il numero delle vittime. Solo in Europa ogni anno sono 26 mila i morti sulle strade e 135 mila coloro che subiscono danni gravi o permanenti, in cui la tecnologia può giocare un ruolo fondamentale.