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Novità Moto GP: i sensori di pressione per le gomme

A seguito dell'incidente di Loris Baz nei test di Sepang della scorsa settimana, la GPC (Grand Prix Commission) ha apportato alcune modifiche tecniche al regolamento, in particolare una misura pensata per evitare i problemi di pressione delle gomme. Di

Novità Moto GP: i sensori di pressione per le gomme
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 9 feb 2016

A seguito dell’incidente di Loris Baz nei test di Sepang della scorsa settimana, la GPC (Grand Prix Commission) ha apportato alcune modifiche tecniche al regolamento, in particolare una misura pensata per evitare i problemi di pressione delle gomme. Di solito le innovazioni del motorsport si ripercuotono nel mondo dei motori di tutti i giorni; questa volta il sensore di pressione per le gomme, già diffuso per le auto e in crescita per le due ruote, segue il percorso opposto.

Nello specifico ci sarà innanzitutto la regola che obbligherà tutti i team e i piloti a rispettare una pressione minima per gli pneumatici, pressione decisa dallo staff della direzione tecnica in collaborazione con gli ingegneri del fornitore ufficiale. Per estendere i controlli a tappeto si sta vagliando il progetto dei sensori di pressione da implementare nel prossimo futuro, in grado di essere letti dai datalogger della moto così da inviare i dati allo staff per le verifiche.

Nell’immediato si lavorerà per definire hardware e integrazione software e, finché non sarà deciso l’equipaggiamento standard, i controlli saranno manuali e a sorpresa. Un aiuto nel semplificare la scelta dei sensori potrebbe arrivare dalla ECU unica ma scopriremo presto le evoluzioni di questo progetto che nasce dall’ipotesi che l’incidente di Baz (avvenuto a 290 km/h) sia collegato ad una pressione inferiore al valore ottimale.

Tra le altre novità regolamentari ci sarà un obbligo per i piloti: questi non potranno rifiutarsi di prendere parte alle iniziative promozionali della Moto GP, regola specificata dagli accordi della Dorna con i team. Finora si è scelta la via della “multa" che è stata quella preferita da molti piloti (specie dai più abbienti): nella stagione 2016, però, le sanzioni si inaspriranno andando ad includere penalizzazioni più efficaci direttamente sulle gare. Tra gli obblighi dei piloti, utili per promuovere la Moto GP, mantenere alto l’interesse dei fan e avvicinare più persone a questo mondo, ci sono conferenze stampa, sessioni di autografi, parate in pista e via dicendo.

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