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MotoGP: Lorenzo campeón!

E´ una festa tutta spagnola sul podio di Valencia: Lorenzo vince davanti a Marquez e Pedrosa e conquista il suo terzo titolo in MotoGP. Rossi, dopo una splendida rimonta, chiude al quarto posto che non gli basta. E adesso seguiranno fiumi di polemiche

MotoGP: Lorenzo campeón!
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Nicola Villani
Nicola Villani
Pubblicato il 9 nov 2015

E´ una festa tutta spagnola sul podio di Valencia: Lorenzo vince davanti a Marquez e Pedrosa e conquista il suo terzo titolo in MotoGP. Rossi, dopo una splendida rimonta, chiude al quarto posto che non gli basta. E adesso seguiranno fiumi di polemiche per quello che è successo in pista. Dovizioso è solo settimo. Iannone ko al secondo giro.

Jorge Lorenzo è il Campione del Mondo della MotoGP 2015. Lo spagnolo della Yamaha domina dall´inizio alla fine il Gran Premio de la Comunitat Valenciana, tenendosi alle spalle le Honda di Marc Marquez e Dani Pedrosa.

Scattato dall´ultima posizione sulla griglia di partenza, Valentino Rossi è autore di una straordinaria rimonta fino al quarto posto ma vede sfumare il decimo titolo iridato per soli 5 punti.

Alle sue spalle i due portacolori del team Monster Yamaha Tech3, Pol Espargarò e Bradley Smith. Settimo posto per Andrea Dovizioso, a chiudere così una difficile seconda parte di stagione con la Ducati: nei primi giri era al quarto posto poi ha accusato un calo ed ha chiuso con 28" di distacco.

Dietro alla GP15 del “Dovi" la Suzuki di Aleix Espargarò e Cal Crutchlow, protagonista di una bella rimonta fino alla nona posizione: un problema tecnico della sua RC213V ha costretto il pilota britannico del team LCR Honda a partire dalla pitlane, rinunciando così alla seconda fila dello schieramento ottenuta con un ottimo quinto tempo nelle Qualifiche. Danilo Petrucci chiude la top ten con la Ducati GP14 del team Pramac e conquista anche il decimo posto nel Mondiale: “Petrux" è tra quelli che non hanno ostacolato la rimonta di Rossi, anzi, è andato largo ed è stato superato da Pol Espargarò.

All´11° posto il “rookie dell´anno" Maverick Viñales della Suzuki, davanti alla terza Ducati ufficiale di Michele Pirro e a quella del team Pramac di Yonny Hernandez. Alvaro Bautista regala altri due punti iridati all’Aprilia con il 14° posto, davanti a Scott Redding, con l´Honda del Marc VDS.

Hector Barbera è sedicesimo e il migliore della categoria “Open", di cui si aggiudica anche la classifica finale, con la Desmosedici dell’Avintia Racing. Alle sue spalle il grande Nicky Hayden, alla sua ultima gara della carriera in MotoGP, e l´altra Aprilia di  Stefan Bradl.

Peccato per il ritiro di Andrea Iannone al secondo giro: una brutta caduta gli ha impedito di chiudere al meglio la sua ottima prima stagione da ufficiale Ducati e soprattutto di giocarsi fino alla fine il quarto posto nella classifica iridata con Pedrosa.

E´ una festa tutta spagnola sul tracciato di Valencia con tre piloti di casa sul podio e soprattutto con Jorge Lorenzo che conquista il suo quinto titolo iridato, considerando anche i suoi due successi in 250, dopo la settima vittoria stagionale che gli consente di chiudere con 5 punti di vantaggio su Rossi.

Il maiorchino della Yamaha era arrivato all´ultimo appuntamento della stagione molto carico, determinato e consapevole del vantaggio su Rossi di cui avrebbe potuto avvalersi. Dopo aver già dimostrato un gran passo nelle Prove Libere, in Qualifica ha fatto il “giro perfetto"conquistando la quinta pole della stagione davanti ai connazionali Marquez, a cui ha rifilato quasi mezzo secondo, e Pedrosa.  Lorenzo ha fatto segnare un crono strepitoso di 1’30"011, stabilendo il nuovo record di una pista sulla quale in carriera non era mai riuscito ad ottenere la pole.

In gara lo spagnolo della Yamaha ha fatto una partenza perfetta ed è rimasto davanti a tutti dal primo all’ultimo giro, imponendo alla gara un ritmo infernale, che solo Marquez è riuscito a reggere e, in parte, Pedrosa.

La vittoria di Lorenzo è l´ultima di una stagione fantastica, ma che era cominciata davvero male, con un po´ di sfortuna, e che ha saputo risollevare con ben 4 vittorie consecutive: Jerez, Le Mans, Mugello e Barcellona. Il resto è storia più recente, con l´aggancio a Rossi a Brno, con un successo che lo porta a pari punti con il compagno di squadra, e da lì l´avvincente ultima parte del campionato, che comprende anche la splendida gara di Phillip Island.

Lorenzo è un grande campione ed è un peccato che la vittoria del suo ennesimo titolo iridato sia “macchiata" da tutto quello che è successo dopo Sepang. E´ un quinto titolo che lo consacra tra i più grandi delle due ruote dopo una carriera contraddistinta da episodi che l´hanno reso famoso: a cominciare dal debutto nel Motomondiale nella 125 nel 2002, quando ha dovuto saltare le prime due gare della stagione e attendere le Qualifiche a Jerez, nel giorno in cui compiva 15 anni, età minima per partecipare al Campionato. L´anno successivo per tutti è diventato “Por Fuera" dopo un incredibile sorpasso all´esterno rifilato a Casey Stoner e Dani Pedrosa al GP del Brasile dove ha colto anche la sua prima vittoria nel Mondiale. Poi è stato grande protagonista della 250 conquistando due titoli di fila, nel 2006 e 2007, con l´Aprilia.

L´anno successivo ha esordito in MotoGP con la Yamaha, mostrando subito il suo grande talento che gli fa vincere il titolo di “Rookie of the Year" e il 4° posto assoluto. Lo stesso che gli consentirà di vincere ben due titoli nel 2010 e nel 2012, nonostante avversari del calibro di Stoner e Rossi. E quest´anno il duello con il compagno di squadra, che ha chiuso i battenti a Valencia con una sua nuova affermazione.

Non amo i complotti e nemmeno i complottisti e non mi piace nemmeno la dietrologia ma, così come non ho mai creduto a un patto tra Lorenzo e Marquez, credo che il comportamento di quest´ultimo sia piuttosto discutibile: non ha mai attaccato Lorenzo, pur girando sempre sugli stessi tempi, nemmeno una volta, neanche un minimo tentativo, un´azione di disturbo, nulla di tutto ciò in 30 giri. E stiamo parlando di un pilota che, lasciando da parte l´episodio di Sepang, ha sempre lottato come un leone anche a costo di cadere: un esempio su tutti, la lotta con Rossi ad Assen.

Invece nell´ultima gara della stagione, una ghiotta occasione per chiudere bene con una bella vittoria una stagione a dir poco deludente, è rimasto nella scia di Lorenzo per tutta la corsa, difendendosi però con cattiveria dal compagno di squadra Pedrosa, quando si è rifatto sotto a due giri dal termine, dopo che nella parte centrale della corsa era rimasto un po’ staccato dai due di testa. Quella stessa lotta con Pedrosa ha poi consentito a Lorenzo di concludere la gara con un piccolo margine.

Perché capisco che le dichiarazioni di Rossi, che definisce “imbarazzante" il comportamento di Marquez, possono sembrare di parte e dettate dalla rabbia per come sono andate a finire le cose, ma anche il nuovo campione del mondo ha ammesso che forse i suoi avversari della Honda lo hanno aiutato a far rimanere il titolo in Spagna.

Non è forse un caso che sotto il podio gli spagnoli hanno applaudito Pedrosa, che ci ha comunque provato nel finale, hanno fischiato un po´ Lorenzo e travolto di fischi Marquez. Chissà perché…

Dall´altra parte, Valentino Rossi, dopo una grande partenza dall´ultimo e 26° posto, ha raggiunto il nono in appena 3 giri, poi non senza rischi ha conquistato la quarta posizione dopo 13 giri e tanti sorpassi che ci hanno tenuti con il fiato sospeso.

Ma a quel punto i tre di testa erano già troppo lontani, le sue gomme cominciavano a risentire dello stress a cui le ha sottoposte durante la rimonta e poteva solo sperare che i due portacolori della Honda superassero il suo rivale, per vincere matematicamente la corsa iridata. Purtroppo il nostro grande campione non può festeggiare il tanto ambito decimo titolo iridato dopo una stagione a dir poco straordinaria e dopo essere stato in testa al Mondiale dalla prima all’ultima gara.

Massimo rispetto per chi, dopo 9 titoli mondiali, si rimette in gioco, cambiando addirittura il suo stile di guida e a 36 anni suonati è ancora capace di andare così forte, di tenersi spesso dietro avversari ben più giovani; resta in testa al campionato per ben 17 gare e perde il titolo per soli 5 punti. Eppure dopo l´epilogo amaro di Valencia è già pronto a battersi per il prossimo campionato.

Peccato, è stata una stagione bellissima, avvincente, ricca di emozioni, che ha toccato il suo apice a Phillip Island, poi sono cominciate proprio da lì le polemiche, che sono diventate un fiume incontenibile dopo Sepang, che hanno preceduto anche questo big match finale e ora stanno continuando inevitabilmente ad “avvelenare" questo Mondiale. In tutto questo ci ha rimesso il motociclismo, che ha perso di credibilità.

Chi invece ha vinto è il pubblico: a Valencia erano oltre 110.000 solo alla domenica, uno spettacolo unico, dove i tifosi di Rossi, Marquez, Pedrosa e la Ducati sono stati uniti dalla passione vera, che è più forte di tutto il resto, e hanno dato vita a una festa vera.

E adesso pronti a lavorare per il 2016: martedì e mercoledì i piloti saranno di nuovo in pista a Valencia per le prime prove ufficiali della prossima stagione con i nuovi pneumatici Michelin e la nuova elettronica. Sperando di mettersi tutto dietro alle spalle e in fretta.

 

Nicola Villani

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