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Bonus Mobilità: 600 mila in coda tra disservizi e problemi | SPID non aiuta

Code infinite e SPID non funzionante.

Bonus Mobilità: 600 mila in coda tra disservizi e problemi | SPID non aiuta
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Niccolò Roli
Niccolò Roli
Pubblicato il 3 nov 2020

Il giorno è arrivato e nonostante i tanti mesi di tempo e i preparativi per rendere il sistema e la piattaforma fruibile per tutti, il sito per ottenere Bonus Mobilità si è dimostrato non all'altezza delle aspettative. Non solo la partenza è stata falsata con un ritardo di circa 30 minuti rispetto a all'orario stabilito, ma il numero enorme di richieste ha reso inutilizzabile il tutto. 

Ma attenzione, il problema non è stato il traffico diretto generato dai 600.000 utenti in coda che si sono susseguiti per tutta la mattina, paradossalmente il sito buonomobilita non è mai andato realmente offline – se non per qualche istante intorno alle 9.00 – ma nulla che possa essere considerato realmente grave anche perché il numero di richieste contemporanee è stato da subito enorme.

COSA NON HA FUNZIONATO

Il problema nasce dalla modalità con cui è stata ideata la richiesta. Finita la coda e ottenuto l'accesso con il turno che abbiamo "prenotato" collegandoci al sito, l'autenticazione con SPID ha dimostrato quanto sia indietro tutto il sistema e quanto, nonostante le alternative disponibili, migliaia di richieste contemporanee siano impossibili da gestire anche su sistemi esterni.

PosteID è stato al centro della polemica per tutta la mattina con un down che praticamente non è stato ancora risolto. Non solo con l'impossibilità di fare un login tramite il sito Bonusmobilità.it, ma anche lo stesso sito delle Poste è andato letteralmente in errore impedendo l'autenticazione per cambiare eventuali impostazioni o parametri. Solo in pochi sono riusciti ad ottenere l'SMS di conferma per l'autenticazione con PosteID, aggirando il problema del QRcode o dell'applicazione Poste stessa.

Uno SPID che comunque non sembra aver convinto anche con Aruba che in alcuni momenti ha avuto grosse difficoltà nell'accesso e altri sistemi come Sielte che sono stati inservibili per ore e ancora non funzionano perfettamente.

CLICK DAY NON EVITATO E NESSUNA REGOLA VERA

Nonostante tutte le raccomandazioni, i quasi 6 mesi di tempo per realizzare e pensare ad un sistema, una piattaforma in grado di funzionare nel migliore dei modi (sì, perché non ci vuole una task force pazzesca per ipotizzare il numero di accessi a cui abbiamo assistito oggi), il click day non è stato evitato e i disagi sono stati enormi con conseguenti ire da parte degli utenti.

Oltre il "danno" anche la beffa. Non solo una coda che è ripartita da 0 per coloro che hanno avuto problemi ed errori, ma il sistema non ha fatto differenziazioni e, anzi, coloro che hanno acquistato – anticipando quindi l'intero importo – già dallo scorso maggio, non solo non hanno avuto alcun beneficio o precedenza, ma in moltissimi casi sono ancora fuori dal sistema di rimborso. Di converso, invece, molte persone che ancora non hanno comprato nessun monopattino o bicicletta hanno ottenuto il voucher per ottenere lo sconto direttamente in fase di acquisto.

COSA SI SAREBBE POTUTO FARE

Un sistema dunque che è nato sbagliato fin dalla sua concezione, che non è stato pensato per premiare chi ha scelto da subito l'acquisto e che non ha fatto alcuna differenza tra acquirente che ha già "mosso l'economia" e potenziale compratore delle prossime settimane.

In tutto questo ovviamente a perderci siamo noi utenti e i servizi di SPID che non sono riusciti a funzionare con migliaia di richieste contemporanee. Eppure, a pensarci bene, sarebbe bastato poco per rendere tutto agevole e correttamente funzionante:

  • una registrazione preventiva dei dati nei mesi scorsi
  • la creazione di un profilo personale con già il caricamento della prova di acquisto o, in assenza di acquisto, la richiesta di buono sconto
  • una coda generata sulla base delle registrazioni stesse o, ancor meglio, sulla data di acquisto allegata in fase di registrazione al portale
  • Una mail o SMS nelle settimane precedenti ad oggi per indicare il giorno di registrazione previsto con 24 ore di tempo per effettuare l'ultima fase del processo

Un modo per evitare click day, code, malfunzionamenti e sopratutto tempo perso da parte degli utenti che da questa mattina tentano di accedere al portale che, fortunatamente, non è il principale indiziato di questo caos all'italiana.

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