Ferrari Amalfi: com'è l'erede della Roma, vista dal vivo | Video
La nuova Ferrari Amalfi 2025 è un tripudio di eleganza mixata a sportività. Il V8 Ferrari da 3.9 litri guadagna potenza e fluidità

Quando arrivò sul mercato la Ferrari Roma ci fu un esordio interessante, considerando un tratto distintivo di design differente da quanto eravamo abituati a vedere in Ferrari. Ad oggi, però, hanno continuato su questa linea ed hanno presentato la nuova Ferrari Amalfi, che abbiamo avuto l’occasione di vedere dal vivo in anteprima. Si tratta di una figlia diretta della Roma, che sostituisce. La matita resta di Flavio Manzoni, che assieme al team di progettazione ha ascoltato il feedback dei clienti ed ha dato vita ad un’auto orientata molto verso le loro preferenze.
Design simile alla Roma, ma con qualche novità
Con i suoi 4,66 metri di lunghezza la nuova Ferrari Amalfi incarna uno stile sobrio, quasi etereo. Il tratto della matita di Manzoni è riuscito quasi a scolpire delle linee che sono sì definite, ma che allo stesso tempo hanno rispecchiato il concetto del minimizzare gli elementi, per una maggior pulizia. Infatti il frontale è stato privato della calandra integrata che avevamo già visto sulla Ferrari Roma, preferendo un muso appuntito e con un profilo che richiama anche le ultime produzioni come la 12Cilindri. La griglia per far arrivare aria al radiatore c’è, ma è stata relegata esclusivamente nella parte bassa, vicino allo splitter parzialmente con carbonio a vista. Immancabili le nervature sul cofano anteriore, esattamente lì dov’è alloggiato il poderoso motore V8, ma è tutto il fianco a lasciare piacevolmente colpiti. Maniglia a scomparsa, sportello dal profilo levigato quasi come fosse una pietra levigata da millenni di correnti.
Ammettiamo che al posteriore, invece, ricorda sicuramente di più il modello che lascia il passo. La nuova Ferrari Amalfi ha portato con sè il concetto dell’aerodinamica attiva anche in quella che, di fatto, è una sorta di linea “entry level" per Ferrari. Lo spoiler posteriore è infatti possibile vederlo su due posizioni differenti ed aiuta con i suoi 110 kg a 250 km/h. Non è uno spoiler che cammina da lato a lato della vettura ma si alza esclusivamente nella parte centrale, quasi come se fosse il prolungamento del lunotto. I fari sottili sono un must pregevolissimo in quanto a design, mentre il diffusore è forse la parte che, in termini di articolazione delle linee, ha proposto l’elaborazione maggiore. L’hanno pensato con carbonio tutto a vista – ricordiamoci sempre il Cavallino Rampante che svetta tutt’intorno all’auto ed il suo DNA – e che sporge parzialmente dal profilo della carrozzeria. Piacevole da vedere ed apprezzare.
Ferrari Amalfi vede tornare i tasti fisici
Ebbene sì, in un mondo che vuole la sempre maggiore crescente digitalizzazione, con la nuova Ferrari Amalfi la Casa di Maranello ha fatto un esame di coscienza ed è tornata parzialmente sui suoi passi. Sempre ascoltando i clienti hanno capito che non era il caso di relegare al “touch" tutto lo scibile, ma che alcune pressioni fisiche dei tasti restano un’emozione da dover far provare a chi si siede alla guida. Come il tasto Start/Stop Engine per accendere e spegnere il motore, che è tornato ad essere il classico bottone rosso che conosciamo, che fa venire quel brividino lungo la schiena quando lo si sente muovere sotto le dita. La strumentazione resta comunque completamente digitale (display da 15,6 pollici) e fuso in unico blocco con le bocchette dell’areazione, mentre è confermato il display con diagonale 10,25 pollici al centro della plancia, perchè ovviamente le tecnologia viene sapientemente mixata con quello che è invece analogico.
La struttura degli interni richiama sicuramente quella della Ferrari Roma, seppur con delle dovute modifiche. Il doppio guscio che avvolge quasi singolarmente i due occupanti dei sedili anteriori è rimasto, come fossero due cockpit di monoposto uno di fianco all’altro tanto che il passeggero ha a disposizione un display orizzontale per monitorare anche i parametri di guida, oltre che macroaree dell’intrattenimento. Quel che cambia poi è il tunnel centrale. Questo è infatti divenuto una sorta di ponte, che Manzoni stesso ha chiamato in questo modo perchè si spinge lungo tutto l’abitacolo ed usa anche un nuovo alluminio anodizzato, in parte derivante da riciclo. Insomma una combinazione di dettami stilistici e materiali di pregio che fanno della Ferrari Amalfi una scoperta piacevole ed il continuo di un segmento anche piuttosto importante per la firma italiana.
Motore Ferrari Amalfi: resta il V8, ma migliorato
Niente elettrificazione, niente ibrido. Sotto al cofano lungo della nuova Ferrari Amalfi c’è il motore V8 turbo da 3,9 litri che abbiamo già visto sulla Roma. Ma è stato ovviamente migliorato, con lo scopo di essere non solo più performante ma anche più controllabile. L’obiettivo di Ferrari, in tal senso, è stato quello di offrire ai clienti un’auto che potesse essere piacevole da guidare in scioltezza, che non creasse timore soprattutto per i clienti “alla loro prima Ferrari", ma che allo stesso tempo potesse regalare emozioni quando il manettino delle modalità di guida si spinge nelle zone meno controllate.
Rispetto al precedente, questo nuovo motore V8 si fregia di 640 cv e 750 Nm di coppia massima, segnando quindi un aumento di 20 cavalli. Ma al netto della potenza in sè ciò che cambia è la regolarità e la velocità con la quale questo motore sale di giri. Effetto dovuto ovviamente a cambiamenti meccanici, come gli assi a camme alleggeriti ed il nuovo albero motore. Ma in Ferrari hanno lavorato su una serie diversa di parametri, tanto che hanno dato una maggiore pressione al turbo ed hanno lavorato sia sulla linea di scarico che su quella di aspirazione, che assieme contribuiscono ovviamente a dare una riconoscibile timbrica sonora al propulsore. Ad ogni modo lo scatto 0-100 km/h è coperto in soli 3.3 secondi, mentre la velocità massima è di 320 km/h.
Sempre per cercare di venire incontro a clienti che vogliono un’auto che sia tuttofare da un lato e divertente dall’altro, sulla nuova Ferrari Amalfi c’è il sistema ABS Evo che è stato inizialmente introdotto sulla Ferrari 296 GTB. Ovvio che il target di clienti è perfettamente diverso, essendo la 296 GTB quasi un’auto da corsa con targa e fanali, ma a Maranello vogliono sempre dare un DNA riconoscibile alle proprie auto. Poi c’è il Brake-By-Wire per rendere il pedale del freno meglio utilizzabile e le frenate più ripetibili, così come è stato migliorato il sistema di stima del grip, che legge i parametri dello sterzo e stima le condizioni del manto stradale.