Hyundai Tucson 2.0 CRDi 48V : recensione e prova su strada del mild hybrid
La prova di Hyundai Tucson 48V Mild Hybrid con il turbodiesel da 185 CV, cambio automatico a 8 marce e trazione integrale. Con il restyling ha rinfrescato il look e lo stile è decisamente azzeccato. Offre nuovi motori, quindi più scelta. Sono migliorate sicurezza e connettività e vanta dotazioni piuttosto complete. Per questo diesel più potente tra i punti deboli ci sono i consumi, nonostante l'aiuto del sistema ibrido, che però lo aiuta soprattutto nelle prestazioni.
La prova di Hyundai Tucson 48V Mild Hybrid con il turbodiesel più potente da 185 CV, cambio automatico a 8 marce e trazione integrale. Con il restyling ha rinfrescato il look e lo stile è decisamente azzeccato. Offre nuovi motori, quindi più scelta. Sono migliorate sicurezza e connettività e vanta dotazioni piuttosto complete. Per questo diesel più potente tra i punti deboli ci sono i consumi, nonostante l'aiuto del sistema ibrido, che però lo aiuta soprattutto nelle prestazioni.
Era la mia prima volta con un’auto mild hybrid. Per chi fosse impreparato sull’argomento, ecco un breve ripasso: con questa soluzione si utilizza sia un motore a combustione che un motore elettrico per ridurre le emissioni e migliorare il risparmio di carburante. Per ottenere questo risultato si serve dell'energia generata in frenata e immagazzinata in una batteria da 48 volt. Questa energia viene poi utilizzata per potenziare il motore a combustione durante l'avviamento e la partenza. E in più una Mild Hybrid è considerata un'auto ibrida.
Dopo più di tre anni e un grande successo commerciale in Italia ed Europa (è il modello più venduto del brand nel continente), il SUV si è rinnovato e si vede.
DESIGN: E’ PIU’ ELEGANTE E LUSSUOSO
Non è un nuovo modello ma si è aggiornato e migliorato nei dettagli: nel frontale sono stati ridisegnati i gruppi ottici, ora ci sono le luci a LED, e poi c’è la famosa Cascading Grille, una nuova griglia anteriore a quattro elementi, che ormai identifica i SUV, e non solo, di Hyundai. E’ nuovo anche il design dei paraurti. Dietro è stato rivisto un po’ con un leggero restyling per le luci. E’ cambiato anche il disegno dei cerchi, da 16'' fino a 19 pollici, come quelli di questa versione top di gamma, con l’allestimento più ricco Exellence.
Hanno aggiunto anche nuove tinte: l’esemplare in prova è nel colore Stellar Blue, che per me è tra quelli che rendono più giustizia al Tucson.
CONFORTEVOLE E SPAZIOSO
Anche dentro il SUV coreano è migliorato, con i più recenti tratti di design della gamma Hyundai e nuovi dettagli, rendendo l’abitacolo ancora più confortevole e spazioso.
La plancia superiore è completamente nuova e si propone con superfici soft touch di buona qualità: hanno adottato nuovi materiali più morbidi al tocco e gli interni sono belli e ben fatti. Solo sulle portiere le plastiche sono un po’ cheap.
Al centro della consolle il sistema di infotainment, il nuovo Multimedia System con schermo touch da 7’’ che supporta Apple CarPlay, Android Auto e connettività Bluetooth. Se c’è il navigatore il display è da 8’’ con mappe 3D e il LIVE Service, per avere informazioni aggiornate in tempo reale su meteo e traffico. Il sistema abbina comandi touch a tasti fisici che permettono di accedere velocemente alle funzioni principali, però il software mi sembra poco intuitivo e immediato per navigare.
Non manca la praticità con più prese USB e 12V e il sistema di ricarica wireless per lo smartphone nel tunnel centrale.
E’ molto comoda e ben definita la retrocamera che aiuta in fase di manovra, insieme alla visuale a 360°.
Se vi piace la musica e amate ascoltarla come si deve, su questa versione c’è il nuovo Premium Sound System di Krell: questo brand statunitense che produce da decenni impianti hi-fi di alto livello firma questo sistema audio a 8 canali con 10 altoparlanti, un subwoofer e l’amplificatore esterno da 448 Watt. Suona davvero bene: sound pieno, anche ad alto volume non distorce. Ve lo consiglio.
L’ergonomia, come nella versione precedente, è buona e, è pur sempre lunga 4.480 mm. e grazie al passo di quasi 2.700 mm, è spaziosa. L’abitacolo è molto ampio, sia davanti che dietro.
Anche se davanti alla guida c’è una persona molto alta come me, dietro di spazio per le gambe ne rimane parecchio. Lo schienale del sedile posteriore si può abbassare 60:40 ed è comodo. Il bagagliaio è grande, da 513 (nella versione ibrida diesel con 48 V il minimo è 459) a 1503 litri di carico, ma soprattutto su una versione al top di gamma dovrebbe avere qualche gancio in più nel posto giusto e altri accorgimenti per sfruttarlo al meglio.
UN NUOVO FEELING DI GUIDA
Con il restyling le vere novità sono arrivate sotto il cofano con i motori Euro6d e il diesel elettrificato a 48V. La nostra prova è proprio dedicata alla versione 48V Mild Hybrid con il motore a gasolio più potente della gamma, il duemila da 185 CV e 400 Newton per metro di coppia, con il cambio automatico a otto marce e la trazione integrale.
Appena parto per il nostro test noto subito che si muove con una bella spinta, grazie alla coppia che non manca di certo. Anche il cambio automatico si rivela immediatamente fluido e gradevole, adatto al tipo di auto. Il motore lo è altrettanto, ma anche scattante quando serve ed elastico, inoltre consente allunghi decisi.
C’è anche la modalità Sport se la volete più reattiva, ma sinceramente l’ho provata un paio di volte per curiosità: non ce n’è bisogno, o quasi mai. Comunque, se volete, sa essere veloce, va forte, arriva senza fatica a 200 all’ora. Questo duemila turbodiesel mi sembra ben raccordato con il cambio automatico.
Con questo Tucson non si deve correre troppo su strade piene di curve: l’assetto è pensato per offrire il comfort, quindi il rollio, seppur contenuto, c’è e si sente un po’ e se cominciate a esagerare, chi è in macchina con voi potrebbe non gradire troppo. Però è stabile, lo sterzo magari non è così diretto e progressivo, ma stiamo parlando di un SUV e comunque rispetto alle vecchie Hyundai il feeling di guida è migliorato molto.
La trazione integrale a controllo elettronico vi fa sentire sempre al sicuro in ogni condizione: appena rileva una potenziale perdita di trazione, il sistema trasferisce fino al 50% della coppia alle ruote posteriori per aumentare la trazione. E se vi trovate nelle condizioni più estreme, la distribuzione della coppia può anche essere fissata in modalità 50:50. Il sistema è equipaggiato con un blocco del differenziale che distribuisce equamente la coppia ai due assi. Nell’insieme è davvero molto piacevole da guidare ed è anche maneggevole.
La vita a bordo è piacevole anche per i passeggeri grazie anche a un buon comfort acustico: questo assicura viaggi in relax a qualsiasi andatura.
In città, quando il traffico diventa esagerato, il sistema mild hybrid dovrebbe dare il meglio di sé. Facciamo un piccolo test: davanti a me frenano tutti, ancora prima che mi fermi anch’io il sistema spegne il motore termico, lascia all’inerzia il compito di muovere l’auto per gli ultimi metri. Quando si riparte, lascio il freno e la coreana scatta all’istante: difficile credo trovare uno start&stop così pronto, il riavvio del motore è quasi brusco.
Il problema però è che, a volte, la risposta al rilascio del freno è eccessiva e compromette il confort di marcia: avete presente quando, con il cambio manuale, in partenza vi “scappa” un po’ la frizione? Ecco proprio così…o magari perché non faccio abbastanza pressione sul pedale del freno mentre sono fermo al semaforo, per esempio. Potreste notarlo anche facendo una manovra da fermo: si ha l’impressione di muoversi più del dovuto. Bisogna un po’ farci l’abitudine ma se fosse più graduale sarebbe decisamente meglio. Non credo sia colpa del mild hybrid, ho chiesto a un tecnico e pare che sia da attribuire alla taratura del convertitore di coppia dell’automatico. In città comunque è agile nonostante le dimensioni e, per i parcheggi, si è rivelata molto utile la retrocamera con visione a 360°.
Il nuovo Tucson è decisamente sicuro: tra i suoi pregi anche i sistemi di aiuto alla guida, di Livello 2. Per quanto riguarda gli ADAS però non mi ha soddisfatto il mantenimento attivo della corsia: il volante oppone troppa resistenza e lo fa sempre, anche quando si è lontani dalle linee di mezzeria. Inoltre ho notato che il cruise control adattivo, lo Smart Cruise Control, non è progressivo come dovrebbe essere: lo Stop&go è un po’ brusco in frenata. Direi che dovrebbe diminuire la velocità in modo più graduale.
Vedremo magari di affidarla al nostro esperto Luigi per un test dedicato e più approfondito.
Il SUV coreano è quindi sicuro ma la sicurezza passa anche per certi dettagli: i tasti Drive mode, Start&stop, Auto Hold e retrocamera sono nel tunnel centrale dietro la leva del cambio; per usarli devo proprio abbassare lo sguardo e mi distoglie completamente dall’attenzione alla strada. E non va proprio bene…
I consumi non sono certo quelli che ci si aspetta: va detto però che per i SUV di queste dimensioni e peso (la massa a vuoto è di 1 tonnellata e quasi 700 chili) è difficile consumare poco.
Pensavo almeno che il sistema mild hybrid avrebbe aiutato un po’ di più, non mi aspettavo miracoli però qui, anche con il piede leggero è difficile fare meglio degli 8 litri per 100 km. Ho provato, dosando bene il gas, rispettando i limiti, proprio facendo il bravino, ma è dura. Poi paradossalmente se in autostrada andate oltre la velocità da codice, non notate un incremento esagerato dei consumi. Certo la trazione integrale non aiuta, ma credo sia proprio un difetto del motore. Peccato, va bene, è confortevole, si è rivelato anche sicuro, ma questo è un suo difetto.
Lo scorso anno hanno debuttato tre nuovi motori a gasolio. Il sistema elettrico da 48 V è disponibile in combinazione sia con il motore diesel 1.6 che con questo nuovo propulsore diesel 2 litri. Il millesei è proposto con due step di potenza, 115 e 136 CV. Entrambi i propulsori sono offerti con cambio manuale a 6 marce e trazione anteriore, mentre la versione più potente è disponibile anche con il cambio a doppia frizione a 7 rapporti (7DCT) e la scelta tra trazione anteriore o integrale.
Tutte le motorizzazioni con 48V sono omologate come ibride e godono quindi di tutti i vantaggi e agevolazioni legati ai veicoli ibridi. A questa Tucson Hybrid è consentito inoltre l’accesso ad aree a traffico limitato in diverse città e benefici fiscali come l’agevolazione sulla tassa di circolazione, a seconda delle regioni.
Per chi non macina troppi chilometri, il Tucson è disponibile anche con due motori a benzina: il 1.6 GDI da 132 cv, con cambio manuale a 6 marce e trazione anteriore, oppure il 1.6 T-GDI turbo con 177 CV abbinabile a un cambio manuale a 6 marce o al cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti (7DCT), con quest’ultimo disponibile con trazione anteriore o integrale. L'intera gamma di motori soddisfa i nuovi standard sulle emissioni Euro 6d Temp (la nostra guida)..
ALLESTIMENTI E PREZZI
La più recente Tucson è offerta in quattro allestimenti. Quello d’ingresso è l’XADVANCED che vanta già tra le altre cose: luci diurne a LED e cerchi in lega da 16”, clima manuale, Bluetooth, comandi audio al volante, radio con ricezione DAB e tanto altro.
Con il 1.6 GDI a benzina da 132 cv, con cambio manuale e trazione anteriore, si parte da 23.150 Euro chiavi in mano. A parità di allestimento per avere il cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti ci vogliono circa 1.700 Euro e per la trazione integrale altri 2.000.
Questa versione top di gamma parte da 40.600 Euro ma offre tanto: fari anteriori Full LED e cerchi in lega da 19”, il quadro strumenti LCD a colori ad alta definizione da 4,2”, il caricatore wireless per smartphone e il Krell Premium Sound System, i sedili anteriori e il volante riscaldati. Ci sono anche i sensori di parcheggio anteriori ma soprattutto per la sicurezza: l’Around View Monitor e poi la suite Smart Sense che prevede Cruise Control adattivo, il Rear Cross Traffic Collision Warning, il sistema di assistenza anti-collisione frontale con riconoscimento veicoli e pedoni, quello di gestione automatica dei fari abbaglianti, il sistema di monitoraggio degli angoli ciechi e, per finire, il sistema di rilevamento della stanchezza del conducente.
Quest’ultimo però mi sembra un po’ troppo severo, tarato veramente in maniera esagerata: mi riprendeva spesso senza motivo consigliandomi una pausa caffè. Dettaglio non da poco: per tutte garanzia di cinque anni a chilometraggio illimitato.
E’ un’auto dal comportamento rassicurante, accogliente per la famiglia e adatta ai lunghi viaggi: alla fluidità di marcia unisce la sicurezza, che è migliorata. Questo restyling e questo importante aggiornamento erano davvero necessari per restare al passo con le concorrenti più recenti di un segmento molto agguerrito. A me questo rinnovato Tucson è piaciuto, peccato per i consumi di questo duemila… e a voi?
Configuratore Hyundai Tucson
VIDEO