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Cadillac Escalade: ho provato il lusso del V8 americano e...

Recensione Cadillac Escalade, il SUV americano disponibile in Italia con Cavauto: prezzo, interni, tecnologia e prestazioni del V8

Cadillac Escalade: ho provato il lusso del V8 americano e...
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Luigi Melita
Luigi Melita
Pubblicato il 27 gen 2019

Cadillac Escalade è l'unica Cadillac della gamma attuale che ha un nome e non una sigla. L'impostazione è quella del SUV americano per eccellenza e nel mio recente viaggio al CES di Las Vegas non sono stati rari gli avvistamenti…insomma, non si vede solo nei film e nelle serie TV!

In Italia si può comunque acquistare grazie all'importazione del gruppo Cavauto e la vicinanza del concessionario di Monza è stata la molla che mi ha spinto a provare il lusso e il comfort americano.

AMERICA, TERRA DI CONTRASTI

Se in futuro il concetto di auto come status symbol varrà sempre meno, specie in ottica di una società che si muove verso il mondo dello sharing, oggi Escalade continua a rappresentare il lusso americano e in questo anche il contrasto. 

Contrasto che si può notare su più fronti: l'abitacolo ad esempio è curato, i sedili sono comodi, pieni di regolazioni elettroniche e con dei veri programmi di massaggio, una caratteristica non sempre da dare per scontata. Inutile specificare che è presente il riscaldamento per sedili e volante ad esempio, più utile spostare l'attenzione sulla dashboard che affianca a particolari davvero moderni, come l'ottimo head-up display dalla buona risoluzione e l'animazione della strumentazione digitale, un design  eccessivamente ricercato che e costella la parte centrale di tasti in uno scherma che richiama la calandra. Vero è che tutti i tasti sono touch con feedback aptico ma resta un contrasto d'interfaccia e di stile, oltre a una dashboard centrale lucida che vi costringerà ad assumere qualcuno per pulirla ogni giorno.

L'altro grande contrasto di Cadillac Escalade è quello fra massa e motore. Guardando l'iconico design, fedele nel tempo, non vi aspettereste certo un motore in grado di far scattare questo SUV da sette posti in un niente. Invece, al semaforo, i 2.751 chilogrammi sembrano quasi inesistenti e le linee squadrate sono perfette per percepire bene gli ingombri nonostante i quasi 5,18 metri e allo stesso tempo terribili per l'aerodinamica.

UN V8 PER DOMARLI TUTTI

Il V8 da 6.2 litri e 426 CV di Escalade è una veria bestia da soma, non solo per la capacità di traino importante di Escalade (3.100 chilogrammi) ma anche per la capacità di annullare massa e dimensioni, almeno sul rettilineo. Il piacere provato al volante è istantaneo: affondate il piede sul gas, fate lavorare l'automatico ed ecco che il V8 ruggisce e scarica a terra la sua coppia di 621 Nm a 4.100 giri, aiutandosi quando serve con la trazione integrale inseribile automaticamente che prevede anche le ridotte nel fuoristrada più cattivo o con i fondi a scarsissima aderenza e il differenziale posteriore autobloccante.

Il V8 su Cadillac va però accompagnato da una guida puramente "all'americana", senza ricercare la finezza prestazionale in inserimento e in uscita di curva perché vi trovate su un fuoristrada che mantiene il telaio a longheroni, e si sente. A compensare una dinamica a cui pochi oggi sono abituati, considerando un mercato ormai da tempo dominato dalla scocca autoportante, interviene il Magnetic Ride Control di serie su tutte le versioni. 

La tecnologia di gestione dell'ammortizzazione riesce a fare miracoli perché il comfort su Escalade non viene mai messo in secondo piano sullo sconnesso, riuscendo persino a calmierare (non ad eliminare) il rollio nelle curve sebbene non si avvicini ai risultati di tedesche e inglesi di lusso. In più il sistema MRC vi consente anche di affrontare in maniera leggermente più allegra e con un discreto sostegno le curve, situazione però da relegare più agli inseguimenti dei film che ai viaggi con i passeggeri.

Escalade infatti va guidato nell'extra urbano con grandi rettilinei e curvoni in accelerazione, le situazioni dove il V8 diventa un piacere: vi troverete spesso a rallentare solo per il gusto di poter accelerare nuovamente fino al limite e sentir lavorare gli otto cilindri che, in alcune situazioni, diventano quattro

FUNZIONA ANCHE A 4 CILINDRI

Già, perché Cadillac Escalade, per "risparmiare" leggermente sui consumi, è in grado di disattivare quattro cilindri e affrontare la guida cittadina ad esempio. Va specificato, però, che la disattivazione dei cilindri è limitata ad alcune situazioni e va anche gestita con il piede, pena la richiesta di maggior potenza al pedale e l'immediato ritorno alla vera natura del V8.

Natura che è quella di un'auto che deve sfoggiare anche la sua potenza e lo fa con un'impressionante 0-100 da poco meno di 7 secondi. Qui arrivano i "problemi": complice un motore con una schiena incredibile, vi troverete spesso – in città ma ancora di più nei viaggi – a non accorgervi della velocità a cui state viaggiando.

In questo ci mette lo zampino anche la perfetta insonorizzazione perché i materiali fonoassorbenti, le guarnizioni e le superfici vetrate combattono benissimo rotolamento degli pneumatici e i fruscii aerodinamici di un parallelepipedo lanciato in autostrada, rendendo ancor più difficile percepire la velocità senza guardare la strumentazione o l'head-up display, integrato nel parabrezza (senza vetrini posticci) e con un ottimo ventaglio di regolazioni elettroniche per posizione e informazioni.

In quel caso bisogna attaccarsi ai freni (dischi da 330 e 345 mm)che si scontrano con la fisica nelle situazioni più critiche: è questo l'elemento che necessiterebbe di maggior sofisticatezza, il punto debole del gigante che nel tempo verrà messo a dura prova, con il rischio di trasformare in "consumabili" non solo le pastiglie ma anche i dischi.

Diventa fondamentale prevenire e il sistema di anti-collisione con frenata automatica saprà sempre avvisarvi per tempo, specie se siete dei piloti facoltosi sì, ma privi di esperienza con auto da più di 2 tonnellate.

SPAZIO E COMFORT

Come anticipato il comfort non manca ma anche lo spazio è una delle caratteristiche dominanti su Escalade. Spazio che si traduce nella miriade di tasche e vani dove posizionare qualsiasi oggetto, dal pozzetto con un vero e proprio frigorifero nascosto nel magnifico bracciolo, al tunnel anteriore che nasconde gli oggetti quando chiuso e offre una versatilità rara grazie ai suoi divisori.

In questo Escalade surclassa i concorrenti del segmento "maxi-SUV di lusso", specie perché il passo infinito garantisce la comodità da vip necessaria ai due sedili indipendenti della fila centrale ma fa viaggiare bene anche i tre passeggeri posteriori. Lo spazio in altezza non manca per nessuno e potete spostarvi dalla seconda alla terza fila "camminando" all'interno dell'abitacolo senza rischiare un crampo!

Abbattendo la terza fila si accede ad un bagagliaio da 1.461 litri ampio e accessibile, peccato però per l'assenza di soluzioni come divisori per bloccare il carico in questa modalità, uno svantaggio della configurazione a due (anziché tre) posti centrali. Da notare che la terza fila è abbattibile elettricamente e che il vano creato è piatto e nasconde un doppio fondo per gli oggetti che non desideriamo far vedere. Se poi lo spazio non vi basta, puntate su Cadillac Escalde ESV con il passo "lungo più lungo": 355 mm di passo in più e lunghezza complessiva maggiorata di 508 mm.

 

LA TECNOLOGIA DI CADILLAC ESCALADE

Moderna la dotazione degli interni di Cadillac Escalade che si presenta subito con una strumentazione digitale da 12.3 pollici, dall'interfaccia piacevole, attuale e sopratutto personalizzabile. A questa si affianca uno schermo da 8 pollici centrale che viene quasi messo in secondo piano considerata la mole di funzioni gestibili da quello del pilota.

Le USB sono cinque ma non arrivano fino alla coda (ci sono le 12V però), il Bluetooth è ovviamente di serie così come l'ottima piastra per la ricarica wireless ad induzione, larga, antiscivolo ma con lo svantaggio di essere inserita nel bracciolo anteriore anche se non risulta mai troppo fastidiosa durante la guida perché il bracciolo è più grande di quello di un divano. 

In più il sistema di intrattenimento unisce passato e presente: sul tetto è presente un display e sui poggiatesta anteriori ci sono ulteriori due schermi. Le cuffie wireless possono gestire indipendentemente l'audio dei passeggeri centrali che hanno a disposizione un lettore Blu-Ray oltre alla possibilità di video "liquidi" collegando una chiavetta USB o un disco esterno.

Non mancano il keyless, sedili riscaldati, ventilati e massaggianti, pedaliera regolabile elettricamente, sedili posteriori anch'essi riscaldati e climatizzatore a tre zone (con bocchette di ventilazioni individuali per ogni passeggero), fino a sforare in alcuni particolari di lusso tecnologico come i proiettori LED adattivi che sono dei piccoli capolavori, l'impianto Bose o le pedane motorizzate a scomparsa che facilitano la scalata in auto. Lo specchietto retrovisore è completamente digitale e sfrutta la retrocamera, elemento fondamentale quando si manovra un bestione del genere che, però, ha tutte le assistenze del caso, inclusa la vista a 360 gradi e il parcheggio automatico.

Dove Escalade pecca è negli ADAS e nella guida autonoma di Livello 2: da una parte ho apprezzato molto il sistema di anti-collisione, con la vibrazione del sedile usata anche per l'anti-collisione posteriore, scelta che ritengo più efficace e allo stesso tempo meno fastidiosa dell'avviso acustico. Dall'altra il monitoraggio e mantenimento della corsia si limita a svolgere il compito di misura di sicurezza, riporta l'auto in corsia (sforando la linea in alcune situazioni in curva) ma senza sofisticatezze come il centramento automatico. Buono il funzionamento del Cruise Control Adattivo, bocciata la risoluzione della retrocamera e delle videocamere a 360 gradi.

OnStar permette di tenere d'occhio l'auto: c'è l'hosport WiFi 4G ma anche i servizi connessi: chiamata d'emergenza, assistenza stradale e tracciamento in caso di furto, prenotazioni e servizi concierge, download della destinazione sul sistema di bordo, diagnostica e controllo da remoto con l'app.

Difficile trovare un particolare fuori posto su questo Cadillac Escalade al prezzo di 104.000€ per la Premium e 118.900€ per Escalade Platinum,  disponibile anche nella versione da 250 CV per non pagare il superbollo. Le emissioni (287 grammi nel misto, ciclo NEDC) lo fanno rientrare all'interno dei modelli colpiti da Ecotassa e i consumi non sono certo ridotti: si viaggia dai 13 litri ogni 100 chilometri in su. Ottenere una media di 13 sarà difficile nella realtà dove i 14/15 sono più realistici, fino ai 17 litri ogni 100 chilometri nel ciclo misto (la media della prova è stata di 16.7): il V8 stuzzicherà tanto e spesso vi dimenticherete che sta spostando con facilità estrema un'auto così pesante!

Qualche pecca nel lusso c'è, e si ritrova in alcuni comandi, nelle cornici del sistema di infotainment posteriore, nel meccanismo "plasticoso" di sblocco dello schermo sul tetto e nella americanissima leva al volante del cambio automatico, un elemento grezzo che stona con pelle, legno, Alcantara e alluminio.

La guida non è certo eccelsa anche se va lodata la gestione delle sospensioni e la riduzione del rollio, comunque importante. Lo sterzo pecca di una zona vuota centrale notabile e non è diretto, anzi risulta forse troppo servo-assistito al punto che al primo approccio resterete interdetti, specie considerando che comanda enormi cerchi da 22 pollici.

Chiaro che si tratta di un'auto per pochissimi in un segmento difficile da comprendere e che ha altre esigenze: lusso, personalità, esclusività estrema, voglia di essere davvero gli unici a farsi vedere in zona con una determinata auto. Impossibile non farsi notare alla guida di questa belva americana che, a differenza di quanto accade con modelli di lusso ricarrozzati su una piattaforma da "comuni mortali", riesce davvero a non aver niente a che vedere con quel Suburban che ha prestato il telaio.

Cadillac Escalade potrebbe sembrare l'auto perfetta per sfoggiare ricchezza, ed effettivamente lo è, così come è un animale che in Italia è fuori dal suo habitat. Però servono le bolas per domare un animale del genere: servono per non farsi prendere dal panico quando lo si porta nel traffico di Milano (o peggio ancora Roma) e nelle strette vie dell'alta Brianza ad esempio, e questo va riconosciuto a chi decide di acquistarla contro ogni apparente senso pratico, al netto di qualsiasi discorso sull'utilità percepita di bestioni del genere o sugli esorbitanti consumi del V8 su più di 2,5 tonnellate.

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