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Lotus nega la chiusura dello stabilimento di Hethel per spostare la produzione negli USA

Lotus smentisce per il momento la chiusura della fabbrica di Hethel per spostare parte della produzione negli USA e aggirare così i dazi di Trump. Sulla decisione potrebbe pesare l'intervento del governo.

Lotus nega la chiusura dello stabilimento di Hethel per spostare la produzione negli USA
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Giuseppe Cutrone
Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 30 giu 2025

Lotus Cars ha negato le voci che la vorrebbero intenzionata a chiudere la sua fabbrica di Hethel, in Inghilterra, per spostare parte della produzione negli USA ed evitare così di dazi imposti dal presidente americano Donald Trump. In una nota, il costruttore inglese assicura infatti che non ci sono al momento piani che prevedono la chiusura dello stabilimento, per poi aggiungere comunque che sono al vaglio delle opzioni strategiche tese a migliorare l’efficienza e a garantire la competitività dell’azienda in un mercato globale in continua evoluzione.

IL PESO DEI DAZI SUGLI AFFARI DI LOTUS

La casa controllata da Geely è stata al centro di diverse indiscrezioni che riguardano una possibile chiusura dello storico stabilimento di Hethel necessaria per ridurre le perdite ed evitare al tempo stesso l’impatto sugli affari causato da dazi imposti dagli USA, che vedono penalizzati i veicoli venduti sul mercato americano ma prodotti all’estero.

A risentire di questa situazione sembra essere soprattutto un modello come la Lotus Emira, che ha stabilito lo scorso anno il record di vendite globali raggiungendo le 5.272 unità vendute e che proprio negli Stati Uniti ha uno dei suo mercati-chiave. Per Lotus in generale, invece, gli USA rappresentano un quinto circa delle vendite complessive.


Spostare la produzione sul territorio statunitense consentirebbe quindi a Lotus di aggirare l’ostacolo dei dazi e mantenere competitivi i prezzi delle sue vetture, anche se al momento l’opzione legata alla chiusura della fabbrica inglese sembra essere stata messa in pausa da Geely in seguito all’intervento del governo britannico, almeno secondo quanto riferito dalla stampa locale.

L’INTERVENTO DEL GOVERNO BRITANNICO

Secondo i media, infatti, il Regno Unito sarebbe disposto ad offrire un sostegno economico a Lotus per scongiurare la chiusura di Hethel. Le voci non sono state però confermate in via ufficiale, in quanto un portavoce del Dipartimento per le imprese e il commercio ha rifiutato di commentare la vicenda spiegando che il governo non commenta le speculazioni né gli affari commerciali che riguardano delle società private.

La chiusura della fabbrica Lotus sarebbe l’ennesimo duro colpo per l’industria automobilistica britannica, che sta risentendo pesantemente dei dazi americani sui veicoli importati dall’estero. La produzione di automobili in Gran Bretagna è infatti diminuita del 33% rispetto allo scorso anno, segno di una grossa difficoltà che, se la tendenza non sarà invertita, potrebbe portare ad un taglio della forza lavoro diretta e a quella impiegate nell’indotto. A tal proposito va ricordato che l’impianto Lotus di Hethel dà lavoro attualmente a 1.300 persone ed è in funzione dal 1966.

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