Biden, riunione coi colossi tech e auto per la crisi dei chip. Lisa Su consigliera
Alla riunione hanno partecipato rappresentanti di Stellantis, Intel, Apple, Ford, Samsung e tanti altri.
Nelle scorse ore ci sono stati sviluppi importanti nel rapporto tra la politica, soprattutto statunitense, e il mondo tech: Joe Biden ha organizzato una riunione virtuale con molti grandi protagonisti del settore per discutere della crisi dei chip, e intanto ha nominato Lisa Su, amministratrice delegata di lungo corso di AMD, come parte del gruppo di consiglieri in ambito tecnologico e scientifico.
Come per molte istituzioni, il personale che fa parte del PCAST (acronimo di President’s Council of Advisors on Science and Technology) cambia in base alle esigenze e al volere del presidente in carica. L'incarnazione di Biden vede alla guida due co-presidenti donne, la dottoressa Frances Arnold del CalTech e la dottoressa Maria Zuber del MIT. È la prima volta che figura una presidente donna, figuriamoci due. Lisa Su è una delle poche persone provenienti da grandi colossi tecnologici: è in compagnia di Phil Venables, massimo responsabile della sicurezza di Google Cloud. In una precedente versione del consiglio, sotto il presidente Obama, c'era stato anche Eric Schmidt, allora amministratore delegato di Google.
Honored to be named to the U.S. President’s Council of Advisors on Science and Technology (PCAST) to work with an amazing group of people on important issues impacting our nation. https://t.co/6qZEIRcVuB
— Lisa Su (@LisaSu) September 22, 2021
Alla riunione per discutere della crisi dei chip hanno invece partecipato più pezzi grossi delle aziende direttamente coinvolte nella loro produzione: Reuters cita rappresentanti di aziende come Intel (con addirittura il CEO Pat Gelsinger), TSMC, Microsoft, Apple, Samsung e Micron, e di costruttori di automobili come Stellantis, Ford e BMW. Ricordiamo infatti che se schede video e console di ultima generazione sono i primi prodotti "impossibili" che ci vengono in mente pensando alla situazione attuale, le conseguenze più pesanti le sta subendo proprio il mondo dell'automotive, con impianti fermi per settimane e miliardi di dollari di mancati introiti.
Nel meeting si è discusso l'impatto della famosa variante delta del coronavirus SARS-CoV-2, che è estremamente contagiosa e che potrebbe portare a nuove chiusure prolungate delle fonderie questo inverno, e sulle misure che si potranno prendere per cercare almeno di mitigare le difficoltà. Le grandi fonderie, come Intel, Samsung e TSMC, così come i governi (per esempio europeo e statunitense) stanno investendo somme ingenti per ampliare le loro fabbriche e uscire quanto prima dalla crisi, ma secondo le previsioni più recenti servirà attendere almeno il 2023 prima di tornare alla normalità.