Monopattini elettrici, serve una normativa chiara: intervista con Voi Technologies
Le città devono ripensare gli spazi per favorire le nuove forme di mobilità.

La pandemia ha fatto scoprire agli italiani una mobilità diversa, favorendo l'utilizzo delle bici e dei monopattini elettrici per muoversi più agevolmente all'interno dei centri urbani sempre più trafficati e congestionati. Questi mezzi di trasporto permettono potenzialmente di limitare l'uso delle auto e di ridurre contestualmente le emissioni inquinanti. Per trasformare la mobilità cittadina perché sia più sostenibile, servono però nuovi "modelli urbani" che permettano di rendere le città più vivibili attraverso la riduzione dell'utilizzo delle auto private.
Un lavoro non semplice che passa anche per la definizione di regole precise per l'utilizzo di alcuni dei nuovi veicoli per la micromobilità. Si pensi, per esempio, ai monopattini elettrici. HDMOTORI ha avuto la possibilità di parlare dell'evoluzione della mobilità cittadina, di come devono cambiare le città e delle regole d'utilizzo dei monopattini elettrici con Magdalena Krenek, general manager di Voi Technology Italia, azienda svedese di micromobilità che offre servizi di sharing in partnership con le pubbliche amministrazioni locali.
Voi Technology ha aderito al movimento della “Città in 15 minuti”, un nuovo paradigma di sviluppo urbano lanciato per la prima volta da Carlos Moreno, direttore scientifico dell’Università Sorbona di Parigi, secondo cui gli abitanti di una città devono poter accedere ai servizi essenziali nel tempo massimo di circa 15 minuti, a piedi, in bicicletta, con mezzi pubblici o attraverso servizi di micromobilità condivisa. L'azienda svedese si impegnerà, dunque, a sostenere una serie di iniziative volte a ripensare la mobilità cittadina.
LE CRITICITÀ DEI CENTRI URBANI
Il modo di spostarsi in ambito urbano sta cambiando rapidamente ma le città non sembrano essere state altrettanto rapide ad abbracciare queste forme di mobilità. Abbiamo quindi chiesto a Magdalena Krenek quali sono, secondo la sua esperienza, le maggiori criticità nei grandi centri urbani.
Il general manager di Voi Technology ci spiega che, nonostante le numerose iniziative portate avanti dalle amministrazioni di grandi città come Roma Capitale e il Comune di Milano, effettivamente la micromobilità in Italia non ha ancora raggiunto i livelli di accessibilità che ha, invece, nei Paesi Scandinavi ma anche quelli dell’Europa centro settentrionale come la Germania, i Paesi Bassi e il Regno Unito. Una normativa chiara e semplice, così come infrastrutture adeguate, sono gli elementi chiave per poter avviare quella rivoluzione green, sostenibile ed efficiente che le città ed i cittadini richiedono oggi.
Insieme ad altri operatori di monopattini in sharing siamo stati chiamati dal MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile) ad avviare un tavolo di lavoro per l’autoregolamentazione dei monopattini in Italia. Al momento infatti la nostra industry è regolata da una normativa sperimentale che dovrebbe rimanere in vigore ancora per tutto il 2021 e buona parte del 2022, ma è richiesta, sia da parte degli operatori, sia da parte dei cittadini, una normativa che sia chiara, dedicata ed efficiente.
Non si tratta, ci spiega Magdalena Krenek, solo di un argomento “teorico” e normativo. Infatti, le infrastrutture devono essere tali da far preferire ai cittadini le proposte di mobilità tecnologica, green ed innovativa, in maniera sicura. Le città, dunque, devono diventare più a "misura" di queste forme di mobilità. Abbiamo quindi voluto approfondire questo aspetto, chiedendo quali sono gli ambiti in cui le città dovrebbero investire maggiormente.
Magdalena Krenek ci spiega che devono essere rivisti i manti stradali, create piste ciclabili in sede protetta e zone riservate al parcheggio. La convivenza con i pedoni non è affatto un’utopia. I pedoni, le biciclette e monopattini elettrici, personali ed in sharing, hanno bisogno di corsie dedicate. Il nodo più difficile da sciogliere è togliere spazio alle auto private per aumentare quello dedicato ai pedoni ed alla mobilità sostenibile.
La competizione fra decine di operatori svantaggia gli operatori socialmente responsabili, rende le operazioni poco sostenibili da un punto di vista economico e difficoltosi gli investimenti da parte degli operatori nelle città. Per questo auspichiamo che in futuro saranno emessi solamente bandi qualitativi, che prendano in considerazione non solo la tecnologia dei monopattini, ma anche le iniziative di educazione alla sicurezza stradale ed alle innovazioni tecnologiche su cui le aziende investono, in modo da proporre ai cittadini soluzioni efficienti, sicure, economiche e responsabili da un punto di vista ecologico e sociale.
REGOLE PER I MONOPATTINI ELETTRICI
La micromobilità in Italia, in particolare quella legata ai monopattini elettrici, si è diffusa in maniera un po' disordinata, tanto che si sta parlando di nuove regole molto più stringenti per l'utilizzo di questi mezzi. Abbiamo quindi voluto chiedere a Magdalena Krenek cosa ne pensasse del tema della regolamentazione.
Le regole sono necessarie e Voi si presenta da sempre come il partner più affidabile non solo per i cittadini, ma anche per le città. Fin dal 2018, anno della nostra fondazione, non abbiamo mai iniziato le operazioni in una città senza aver prima ricevuto il permesso dalle autorità competenti. Molto spesso, in città d’Europa come Stoccolma ed Amburgo, siamo stati co-redattori dei disegni di legge delle amministrazioni locali.
Detto questo, il general manager ha aggiunto che le regole devono essere paritarie per tutti i mezzi di trasporto e non penalizzare nessuno. Per questo, l'azienda ha creato dei tavoli di lavoro condivisi come quello che appena aperto il MIMS. L'azienda è convinta che non si debba limitare l’utilizzo di un mezzo, ma aiutare le persone ad usarlo al meglio, incentivando l'educazione stradale, le iniziative di sicurezza e coinvolgendo gli utenti in attività specifiche.
A tal fine, le nostre attività di educazione stradale, come la prima ed unica scuola guida digitale e gratuita Ride Like Voilà che abbiamo sviluppato internamente, già fornisce le informazioni base per aiutare gli utenti a seguire le norme del codice stradale in atto. Al momento sono circa 500.000 le persone che hanno portato a termine i corsi di Ride Like Voilà in tutta Europa.
Oltre alle regole, anche la tecnologia può aiutare i monopattini elettrici a diventare più sicuri. Su questo tema Magdalena Krenek ci spiega sia la visione di breve, sia quella di lungo periodo.
Iniziamo da quanto stiamo già studiando e che potrebbe essere già disponibile a fine anno o ad inizio del prossimo. Già oggi i nostri monopattini di ultima generazione sono dotati di frecce anteriori e posteriori e di sensori che localizzano per esempio se il monopattino si trova sott’acqua. In futuro potranno anche ospitare sensori in grado di misurare la qualità dell’aria e i livelli di rumore. Un ulteriore progresso rispetto a tecnologie già esistenti sui nostri monopattini come l’IoT e il geofencing viene da Luna, una startup irlandese con cui stiamo collaborando ad un progetto pilota. Un centinaio di nostri monopattini sono stati dotati della computer vision e di intelligenza artificiale in modo che possano imparare a riconoscere l'ambiente circostante ed anche le tipologie di suolo. In questo modo sarà possibile determinare se il monopattino è in uso su un marciapiede e conseguentemente fermarne l’utilizzo.
E su come la micromobilità elettrica possa integrarsi con i mezzi di trasporto pubblico nelle città per consentire spostamenti rapidi e mettere da parte l’uso delle auto, il general manager di Voi Technology ha le idee ben chiare sulla base della sua esperienza in questo settore.
Una nostra ricerca svolta in Svezia mostra che dopo un anno di utilizzo del nostro servizio, il 14% dei nostri utenti ha abbandonato definitivamente l’auto privata e che il 36% utilizza il monopattino in combinazione con forme di trasporto urbano. L’integrazione potrebbe consistere per esempio in abbonamenti unici per tutte le forme di mobilità condivisa e pubblica e hub di interscambio tra le diverse modalità. L’intermodalità è la strategia alla base della crescita di Voi Technology: ovunque operiamo cerchiamo di stringere partnership con le aziende del trasporto locale ed altri attori che come noi credono sia fondamentale creare città “in 15 minuti”, la filosofia del Professor Carlos Moreno dell’Università della Sorbona che vuole realizzare città in cui i servizi essenziali siano raggiungibili da ognuno in massimo 15 minuti a piedi o in spostamenti con veicoli leggeri e sostenibili. Perché questo sia possibile, bisogna smettere di pensare a città modellate sulle automobili e rimettere le persone al centro.