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Autovelox, la sentenza che dà ragione alla Polizia: multa valida anche senza omologazione

Una sentenza del Tribunale di Bologna non ha seguito l'orientamento della Cassazione confermando la multa anche con autovelox non omologato

Autovelox, la sentenza che dà ragione alla Polizia: multa valida anche senza omologazione
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Filippo Vendrame
Filippo Vendrame
Pubblicato il 5 set 2025

Il caos autovelox sta riempiendo le cronache italiane da diversi mesi. I dispositivi non solo omologati ma solo approvati? Allora la multa può essere annullata e di ricorsi ce ne sono stati effettivamente tantissimi. Il Governo ha più volte promesso una soluzione a questa problematica ma ancora non ci siamo arrivati. Adesso c’è una novità interessante. Quale? A quanto pare, una sentenza della giudice Alessandra Cardarelli del Tribunale di Bologna ha preso una posizione differente rispetto a quanto contenuto all’interno della sentenza 10505/2024 della Corte di Cassazione in cui appunto si dichiara che approvazione e omologazione sono entrambe necessarie. Stando infatti a quanto riportano le cronache, la sentenza del Tribunale di Bologna ha rigettato l’appello di un cittadino che contestava una multa ricevuta per eccesso di velocità. Nello specifico questa persona era stata pizzicata a 67 km/h su di una strada con limite 50 km/h. Il ricorso dell’automobilista era stato giustificato dal fatto che l’autovelox era solo approvato e non omologato.

LA SENTENZA CHE HA FATTO DISCUTERE

La giudice riconosce in materia l’esistenza di due orientamenti, l’equipollenza tra approvazione e omologazione o invece la necessità di distinguere i due procedimenti, come stabilito dalla recente sentenza di Cassazione, 10505/2024, e con la sentenza propende per il primo, in contrasto con la Suprema Corte. Secondo la giudice Alessandra Cardarelli l’articolo 142 del Codice della Strada va interpretato insieme all’art. 201 che espressamente prevede l’utilizzo di apparecchiature “omologate ovvero approvate“, evidenziando inoltre come il legislatore abbia voluto attribuire la stessa efficacia ai due tipi di procedimento.


Inoltre, nella sentenza del Tribuna di Bologna si stabilisce pure che anche laddove si accettasse la distinzione tra i due procedimenti, il conducente deve comunque provare il malfunzionamento dell’apparecchio o contestare specificamente i fatti rilevati. Nel caso del ricorso, l’appellante non ha mai messo in dubbio la corretta funzionalità dello strumento, né contestato di aver percorso il tratto di strada in questione o di aver proceduto alla velocità rilevata.

CAMBIA QUALCOSA?

No, il caos degli autovelox in Italia non è ancora stato risolto. La sentenza dimostra comunque che le vittorie nei ricorsi per le multe degli autovelox non sono “automatiche” e possono avere conclusioni inaspettate. Chi pensa quindi di farla franca facilmente e di vedersi annullare una multa per eccesso di velocità deve comunque mettere in conto che il giudice potrebbe vederla in maniera differente rispetto alla Cassazione. Certo, teoricamente è più probabile che i giudici seguano le indicazioni della Cassazione ma non si può dare per scontato.

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